Politica
Primarie PD: a Terlizzi vince Martina
Grande soddisfazione per la partecipazione alle urne
Terlizzi - lunedì 4 marzo 2019
6.55
Maurizio Martina trionfa a Terlizzi, in controtendenza ai dati registrati a livello nazionale che ha visto l'affermarsi di Nicola Zingaretti quale nuovo segretario nazionale del Partito Democratico. Ma per il PD la vera vittoria è rappresentata dal recupero della fiducia degli elettori, manifestatasi nella buona partecipazione alle primarie in un momento storico in cui il centrosinistra sta attraversando un periodo di profonda crisi.
«Il Partito Democratico non è morto», ha commentato soddisfatta Isabella Giannattasio, segretario del PD terlizzese, «è stato dato un segno di resistenza da parte dei cittadini al governo attuale». Ben 891 persone si sono recate alle urne per esprimere la loro preferenza, sebbene le schede valide si siano ridotte a 881, per via di 3 nulle e 7 bianche.
Della stessa opinione anche Franco Barile, ex segretario del partito nonché attuale dirigente, che esalta la tipologia di consultazione cittadina non virtuale, sottolineando il successo delle votazioni basato su fatti e non su meri proclami populistici. «L'affermazione a Terlizzi di Martina è il segnale di fiducia nei confronti di un solco tracciato dal governo a guida democratica che rispetto a quello odierno ha veramente promosso lavoro e innovazione», asserisce Barile, fervido sostenitore di Martina, «è nel governo Renzi che è aumentato il PIL».
Martina è risultato il favorito tra i terlizzesi con 514 voti, Zingaretti con 337 e Giachetti solamente con 30. Entusiasta è pure il consigliere Michele Grassi, anch'egli sostenitore di Martina, per la grande partecipazione democratica riscontrata a Terlizzi così come in tutta Italia. «I democratici si stanno riprendendo la piazza, l'orgoglio, la fiducia, la credibilità».
Molto contento è Michelangelo De Chirico, consigliere comunale e promotore della mozione Zingaretti, confidando nella capacità del nuovo leader di tenere unite tutte le sensibilità del PD «per una vera rinascita che punti a investire su risorse giovani e competenti per un rinnovamento concreto».
«Il Partito Democratico non è morto», ha commentato soddisfatta Isabella Giannattasio, segretario del PD terlizzese, «è stato dato un segno di resistenza da parte dei cittadini al governo attuale». Ben 891 persone si sono recate alle urne per esprimere la loro preferenza, sebbene le schede valide si siano ridotte a 881, per via di 3 nulle e 7 bianche.
Della stessa opinione anche Franco Barile, ex segretario del partito nonché attuale dirigente, che esalta la tipologia di consultazione cittadina non virtuale, sottolineando il successo delle votazioni basato su fatti e non su meri proclami populistici. «L'affermazione a Terlizzi di Martina è il segnale di fiducia nei confronti di un solco tracciato dal governo a guida democratica che rispetto a quello odierno ha veramente promosso lavoro e innovazione», asserisce Barile, fervido sostenitore di Martina, «è nel governo Renzi che è aumentato il PIL».
Martina è risultato il favorito tra i terlizzesi con 514 voti, Zingaretti con 337 e Giachetti solamente con 30. Entusiasta è pure il consigliere Michele Grassi, anch'egli sostenitore di Martina, per la grande partecipazione democratica riscontrata a Terlizzi così come in tutta Italia. «I democratici si stanno riprendendo la piazza, l'orgoglio, la fiducia, la credibilità».
Molto contento è Michelangelo De Chirico, consigliere comunale e promotore della mozione Zingaretti, confidando nella capacità del nuovo leader di tenere unite tutte le sensibilità del PD «per una vera rinascita che punti a investire su risorse giovani e competenti per un rinnovamento concreto».