Cronaca
Prime vaccinazioni all'Ospedale "Sarcone" di Terlizzi. La commovente lettera di un medico
La straordinaria testimonianza di una dirigente che ha ricevuto la somministrazione quest'oggi, 2 gennaio
Terlizzi - sabato 2 gennaio 2021
19.08
Sono partite questa mattina le vaccinazioni contro il Covid-19 del personale medico e paramedico dell'Ospedale "Michele Sarcone" di Terlizzi. Un presidio post-acuzie contro il morbo terribile che tanto ha cambiato le nostre vite. Ed è di vita, di rinascita, di gratitudine e riscatto che racconta la lettera aperta della dirigente medico dott.ssa Angela Gattulli.
Una lettera che vi pubblichiamo integralmente e che rappresenta tutto ciò che abbiamo vissuto in questi lunghissimi 9 mesi: dall'angoscia al dolore, dallo spirito di servizio alla speranza per un futuro diverso.
Di seguito il testo.
«Sono un medico internista, impegnato, all'Ospedale "Sarcone" di Terlizzi, nell'assistenza a pazienti che pur avendo superato la fase critica di malattia da COVID 19, sono ancora con tampone positivo e non possono rientrare nelle proprie famiglie. Prendersi cura di loro non è semplice. Come tutti gli operatori sanitari, mi muovo in reparto "vestita" con scafandro, occhiali protettivi e casco, così come spesso si vede in TV, e il rischio, a volte, è quello di vedere e sentire pochissimo.
Oggi però è un giorno di grande speranza: anche nel nostro ospedale sono arrivate le dosi del vaccino e anch'io come, altri operatori sanitari, mi sono sottoposta al vaccino e provo un forte sentimento di gratitudine per il lavoro di tutti coloro che hanno permesso questo incredibile traguardo.
Il contatto con il malato in isolamento è difficile. Da medico spesso mi sento limitata da questo distanziamento, in un lavoro che è fatto anche di comunicazione non verbale, di gesti, di sguardi, di silenzio accogliente. Ma da oggi, grazie al vaccino, abbiamo una nuova speranza, che si trasformerà in gesti concreti verso i nostri malati. Speriamo davvero di lasciarci alle spalle la paura e poter continuare a prenderci cura del paziente con gesti semplici ma efficaci per alleviarne la sofferenza».
Angela Gattulli, dirigente medico ospedaliero
Una lettera che vi pubblichiamo integralmente e che rappresenta tutto ciò che abbiamo vissuto in questi lunghissimi 9 mesi: dall'angoscia al dolore, dallo spirito di servizio alla speranza per un futuro diverso.
Di seguito il testo.
«Sono un medico internista, impegnato, all'Ospedale "Sarcone" di Terlizzi, nell'assistenza a pazienti che pur avendo superato la fase critica di malattia da COVID 19, sono ancora con tampone positivo e non possono rientrare nelle proprie famiglie. Prendersi cura di loro non è semplice. Come tutti gli operatori sanitari, mi muovo in reparto "vestita" con scafandro, occhiali protettivi e casco, così come spesso si vede in TV, e il rischio, a volte, è quello di vedere e sentire pochissimo.
Oggi però è un giorno di grande speranza: anche nel nostro ospedale sono arrivate le dosi del vaccino e anch'io come, altri operatori sanitari, mi sono sottoposta al vaccino e provo un forte sentimento di gratitudine per il lavoro di tutti coloro che hanno permesso questo incredibile traguardo.
Il contatto con il malato in isolamento è difficile. Da medico spesso mi sento limitata da questo distanziamento, in un lavoro che è fatto anche di comunicazione non verbale, di gesti, di sguardi, di silenzio accogliente. Ma da oggi, grazie al vaccino, abbiamo una nuova speranza, che si trasformerà in gesti concreti verso i nostri malati. Speriamo davvero di lasciarci alle spalle la paura e poter continuare a prenderci cura del paziente con gesti semplici ma efficaci per alleviarne la sofferenza».
Angela Gattulli, dirigente medico ospedaliero