Cronaca
Problemi al depuratore consortile di Ruvo e Terlizzi, acque reflue a Torre Calderina
Il Sindaco di Molfetta Tommaso Minervini: «La Regione Puglia sta già intervenendo»
Terlizzi - mercoledì 15 gennaio 2020
14.32
L'agro di Molfetta, in località Contrada Manganelli, nei pressi di Torre Calderina, sulla costa a Ponente, è sommerso di acque reflue.
Nelle scorse ore la denuncia è arrivata da Pasquale Salvemini, referente locale del WWF, che ha raccolto l'appello lanciato dai proprietari dei terreni, arrivati anche davanti ai microfoni RAI per l'attenzione sullo sversamento incontrollato di una presunta acqua di fogna sui propri fondi agricoli.
L'area, come detto, è quella delle campagne di Molfetta, nell'oasi faunistica di Torre Calderina, «un'area naturale che, almeno sulla carta - fa sapere il responsabile regionale del WWF Salvemini- risulta essere protetta da vincoli paesaggistici».
Le immagini sono di una gravità inaudita e mostrano centinaia di alberi di ulivo immersi da settimane nelle acque reflue che arrivano dall'impianto di depurazione di Ruvo di Puglia e Terlizzi, a causa - secondo i proprietari - di «una cattiva manutenzione del canale».
A dare conferma che tutto dipenderebbe dall'impianto di depurazione di Ruvo e Terlizzi è anche Tommaso Minervini, sindaco di Molfetta.
«Il corpo di Polizia Locale - spiega il sindaco Tommaso Minervini - ha già effettuato un sopralluogo nell'area interessata dalla tracimazione. Nelle scorse ore sono stati effettuati sopralluoghi anche da tecnici Asi e da tecnici della Regione. Ho notizia del fatto che la Regione sta già intervenendo con lavori di disostruzione dell'intero tratto interessato dalla problematica ponendo poi a carico dell'Asi i costi e risolvere un problema atavico che parte dal depuratore consortile di Ruvo-Terlizzi.
Una parte di quell'emissario, che oggi è tornato a tracimare - continua Minervini - fu intubato dieci anni fa nel corso del mio precedente mandato e, con l'inizio del mio secondo mandato, nel 2017, mi sono interessato della questione. Tanto che, su sollecitazione del Comune di Molfetta, la Regione Puglia, con delibera numero 189 del 20 febbraio 2018, ha stanziato 4 milioni e 200mila euro, 950 in capo al Consorzio di Bonifica e la restante parte all'Aqp per intubare quel canale e recuperare le acque che arrivano al depuratore per poterle poi affinare e riutilizzare in agricoltura, con il doppio scopo di eliminare il canale a cielo aperto che oggi è straripato per l'ennesima volta e sta facendo danno nel Comune di Molfetta e poi recuperare queste acque. I soldi sono a disposizione di questi due enti che stanno approntando i progetti».
Attraverso una nota stampa Tommaso Minervini si è già detto disponibile a incontrare gli agricoltori danneggiati.
Nelle scorse ore la denuncia è arrivata da Pasquale Salvemini, referente locale del WWF, che ha raccolto l'appello lanciato dai proprietari dei terreni, arrivati anche davanti ai microfoni RAI per l'attenzione sullo sversamento incontrollato di una presunta acqua di fogna sui propri fondi agricoli.
L'area, come detto, è quella delle campagne di Molfetta, nell'oasi faunistica di Torre Calderina, «un'area naturale che, almeno sulla carta - fa sapere il responsabile regionale del WWF Salvemini- risulta essere protetta da vincoli paesaggistici».
Le immagini sono di una gravità inaudita e mostrano centinaia di alberi di ulivo immersi da settimane nelle acque reflue che arrivano dall'impianto di depurazione di Ruvo di Puglia e Terlizzi, a causa - secondo i proprietari - di «una cattiva manutenzione del canale».
A dare conferma che tutto dipenderebbe dall'impianto di depurazione di Ruvo e Terlizzi è anche Tommaso Minervini, sindaco di Molfetta.
«Il corpo di Polizia Locale - spiega il sindaco Tommaso Minervini - ha già effettuato un sopralluogo nell'area interessata dalla tracimazione. Nelle scorse ore sono stati effettuati sopralluoghi anche da tecnici Asi e da tecnici della Regione. Ho notizia del fatto che la Regione sta già intervenendo con lavori di disostruzione dell'intero tratto interessato dalla problematica ponendo poi a carico dell'Asi i costi e risolvere un problema atavico che parte dal depuratore consortile di Ruvo-Terlizzi.
Una parte di quell'emissario, che oggi è tornato a tracimare - continua Minervini - fu intubato dieci anni fa nel corso del mio precedente mandato e, con l'inizio del mio secondo mandato, nel 2017, mi sono interessato della questione. Tanto che, su sollecitazione del Comune di Molfetta, la Regione Puglia, con delibera numero 189 del 20 febbraio 2018, ha stanziato 4 milioni e 200mila euro, 950 in capo al Consorzio di Bonifica e la restante parte all'Aqp per intubare quel canale e recuperare le acque che arrivano al depuratore per poterle poi affinare e riutilizzare in agricoltura, con il doppio scopo di eliminare il canale a cielo aperto che oggi è straripato per l'ennesima volta e sta facendo danno nel Comune di Molfetta e poi recuperare queste acque. I soldi sono a disposizione di questi due enti che stanno approntando i progetti».
Attraverso una nota stampa Tommaso Minervini si è già detto disponibile a incontrare gli agricoltori danneggiati.