Cronaca
Processo "Pandora", 90 condanne: 12 anni a Gioacchino Baldassarre
Gli imputati sono tutti presunti affiliati ai clan Diomede-Mercante e Capriati: documentati 15 anni di malaffare
Terlizzi - martedì 28 gennaio 2020
18.59
Nel vaso di "Pandora" erano racchiusi tutti i mali dei due clan della mafia barese, i Diomede-Mercante e i Capriati, degli ultimi 15 anni. La sentenza del giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Bari è stata emessa al termine di un processo con il rito abbreviato.
Il giudice Rossana de Cristofaro, infatti, ha condannato 90 imputati a pene comprese tra i 12 anni e i 16 mesi di reclusione e ne ha assolto uno al termine del processo "Pandora", con cui i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale hanno documentato oltre un decennio di affari illeciti e le ramificazioni dei due clan, federati tra loro, nell'intera regione, da Bitonto a San Severo, passando per Altamura, Gravina, Valenzano, Triggiano e il nord barese.
Alla lettura del dispositivo, nell'aula bunker di Trani, hanno assistito il procuratore capo Giuseppe Volpe e i pubblici ministeri che hanno coordinato le indagini, Lidia Giorgio e Renato Nitti. I 91 imputati, tutti affiliati ai due clan Diomede-Mercante e Capriati, rispondevano a vario titolo dei reati di associazione mafiosa pluriaggravata, tentati omicidi, armi, rapine, furti, lesioni personali, sequestro di persona e violazioni della sorveglianza speciale.
Tra le condanne più elevate, quelle a Gioacchino Baldassarre, detto "Nino Ukkiù" (12 anni), ai boss Nicola Diomede (11 anni e 4 mesi) e Domenico Conte (10 anni e 8 mesi). 10 anni sono stati inflitti a Saverio Belviso, Cosimo Cecconi e Nicola D'Amore. Tra i terlizzesi coinvolti Vincenzo Baldassarre (8 anni) e Saverio Marella (7 anni e 4 mesi) A processo con rito ordinario c'è anche l'imprenditore Roberto De Blasio. Unico assolto Domenico Pupillo.
Riconosciuto il risarcimento danno da liquidare in separata sede nei confronti delle parti civili, ovvero i Comuni di Bari e Terlizzi e l'associazione Antiracket. La Direzione Distrettuale Antimafia aveva chiesto 91 condanne a pene comprese tra i 14 anni e i 4 anni e i 6 mesi di reclusione per altrettanti imputati: 38 condanne a 10 anni e altre 41 a 8 anni di reclusione per i partecipi delle due associazioni mafiose di Bari.
Le arringhe difensive inizieranno il prossimo 1 luglio. Un processo, quello ribattezzato "Pandora", dal nome del vaso della mitologia greca nel quale sarebbero racchiusi tutti i mali della mafia barese degli ultimi 15 anni.
Il giudice Rossana de Cristofaro, infatti, ha condannato 90 imputati a pene comprese tra i 12 anni e i 16 mesi di reclusione e ne ha assolto uno al termine del processo "Pandora", con cui i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale hanno documentato oltre un decennio di affari illeciti e le ramificazioni dei due clan, federati tra loro, nell'intera regione, da Bitonto a San Severo, passando per Altamura, Gravina, Valenzano, Triggiano e il nord barese.
Alla lettura del dispositivo, nell'aula bunker di Trani, hanno assistito il procuratore capo Giuseppe Volpe e i pubblici ministeri che hanno coordinato le indagini, Lidia Giorgio e Renato Nitti. I 91 imputati, tutti affiliati ai due clan Diomede-Mercante e Capriati, rispondevano a vario titolo dei reati di associazione mafiosa pluriaggravata, tentati omicidi, armi, rapine, furti, lesioni personali, sequestro di persona e violazioni della sorveglianza speciale.
Tra le condanne più elevate, quelle a Gioacchino Baldassarre, detto "Nino Ukkiù" (12 anni), ai boss Nicola Diomede (11 anni e 4 mesi) e Domenico Conte (10 anni e 8 mesi). 10 anni sono stati inflitti a Saverio Belviso, Cosimo Cecconi e Nicola D'Amore. Tra i terlizzesi coinvolti Vincenzo Baldassarre (8 anni) e Saverio Marella (7 anni e 4 mesi) A processo con rito ordinario c'è anche l'imprenditore Roberto De Blasio. Unico assolto Domenico Pupillo.
Riconosciuto il risarcimento danno da liquidare in separata sede nei confronti delle parti civili, ovvero i Comuni di Bari e Terlizzi e l'associazione Antiracket. La Direzione Distrettuale Antimafia aveva chiesto 91 condanne a pene comprese tra i 14 anni e i 4 anni e i 6 mesi di reclusione per altrettanti imputati: 38 condanne a 10 anni e altre 41 a 8 anni di reclusione per i partecipi delle due associazioni mafiose di Bari.
Le arringhe difensive inizieranno il prossimo 1 luglio. Un processo, quello ribattezzato "Pandora", dal nome del vaso della mitologia greca nel quale sarebbero racchiusi tutti i mali della mafia barese degli ultimi 15 anni.