Cronaca
Recuperato a Terlizzi un pullo di sparviero: era caduto dal nido
L'uccello ora sta bene. Salvemini: «È rapido nei suoi movimenti oltre a volare a bassa quota con disinvoltura»
Terlizzi - venerdì 21 luglio 2023
10.17
Un pullo di sparviero è stato recuperato nei giorni scorsi nell'agro di Terlizzi dai volontari del WWF Puglia. L'intervento è stato reso possibile dalla segnalazione di un cittadino che ha notato il rapace diurno dell'ordine dei Falconiformi in difficoltà dopo essere caduto dal nido: l'uccello si è lasciato avvicinare senza involarsi.
A quel punto l'uomo ha capito che qualcosa non andava e ha subito allertato i volontari del centro di Molfetta, che arrivati sul posto non hanno avuto difficoltà a recuperare l'animale che può superare i 40 centimetri di lunghezza per un'apertura alare di 70 centimetri. Oggi sta bene e, grazie alla disponibilità del proprietario del terreno, è stato riposto nel nido. L'habitat tipico dello sparviero, dice Pasquale Salvemini, è il bosco ma si adatta pure a formazioni di macchia più degradate.
Si nutre principalmente di uccelli di piccole dimensioni (colombi soprattutto) e di grossi insetti, in particolare coleotteri e cavallette. In minor misura preda piccoli mammiferi, saltuariamente piccoli rettili. «È presente nel nostro territorio sia come stanziale, ma lo si può vedere in particolare nel corso delle migrazioni - spiega ancora Salvemini, referente regionale della associazione ambientalista -. Inoltre è molto rapido nei suoi movimenti oltre a volare a bassa quota con disinvoltura».
Le sue nidificazioni sono decisamente ridotte in terra di Bari, «pertanto questo ritrovamento - conclude Salvemini - assume una doppia valenza, dal punto di vista della sua distribuzione nel territorio regionale e dal punto di vista biologico, come un valido antagonista naturale nella predazione di specie in forte espansione».
A quel punto l'uomo ha capito che qualcosa non andava e ha subito allertato i volontari del centro di Molfetta, che arrivati sul posto non hanno avuto difficoltà a recuperare l'animale che può superare i 40 centimetri di lunghezza per un'apertura alare di 70 centimetri. Oggi sta bene e, grazie alla disponibilità del proprietario del terreno, è stato riposto nel nido. L'habitat tipico dello sparviero, dice Pasquale Salvemini, è il bosco ma si adatta pure a formazioni di macchia più degradate.
Si nutre principalmente di uccelli di piccole dimensioni (colombi soprattutto) e di grossi insetti, in particolare coleotteri e cavallette. In minor misura preda piccoli mammiferi, saltuariamente piccoli rettili. «È presente nel nostro territorio sia come stanziale, ma lo si può vedere in particolare nel corso delle migrazioni - spiega ancora Salvemini, referente regionale della associazione ambientalista -. Inoltre è molto rapido nei suoi movimenti oltre a volare a bassa quota con disinvoltura».
Le sue nidificazioni sono decisamente ridotte in terra di Bari, «pertanto questo ritrovamento - conclude Salvemini - assume una doppia valenza, dal punto di vista della sua distribuzione nel territorio regionale e dal punto di vista biologico, come un valido antagonista naturale nella predazione di specie in forte espansione».