Cronaca
Reiterate violazioni, nuovi guai per due membri della banda della 500
Il terlizzese Sabino Mastrorilli passa dall'obbligo di dimora ai domiciliari. Fu coinvolto nel furto a un distributore di carburante
Terlizzi - venerdì 22 giugno 2018
17.47
Dall'obbligo di dimora agli arresti domiciliari: inasprita la misura cautelare per due persone coinvolte nel furto della cassa automatica di un distributore di benzina, avvenuto il 12 settembre scorso sulla provinciale per Francavilla Fontana a breve distanza dalla periferia di Ostuni.
Angelo Soleti di 24 anni e Sabino Mastrorilli di 27 anni, quest'ultimo terlizzese ma residente a Ostuni, sono stati monitorati dal personale del Commissariato di Ostuni nella fase del rispetto delle prescrizioni del magistrato, che oltre all'obbligo di dimora comportava anche il quotidiano obbligo di firma e la presenza in casa dalle ore 20.00 alle ore 07.00.
Nei giorni scorsi, infatti, i poliziotti hanno tratto in arresto i due, dando esecuzione ad un ordinanza sostitutiva delle misure dell'obbligo di dimora e di firma alla polizia con quelle degli arresti domiciliari. Gli arrestati, pregiudicati in materia di furti e ricettazione, dopo le formalità di rito, sono stati associati presso le loro abitazioni in regime di arresti domiciliari a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
I due, prima dell'odierno arresto, erano sottoposti alle misure cautelari dell'obbligo di dimora nonché di firma in quanto facenti parte della Banda della 500 che il 12 settembre del 2017, a seguito di un acceso inseguimento per le vie cittadine, fu sgominata con l'arresto dei suoi 3 componenti che avevano da poco messo a segno un colpo presso la pompa di benzina sulla Ostuni-Francavilla Fontana, asportando di notte, la colonnina cambia monete.
Il colpo fruttò più di 1.000 euro ai malviventi, ma il bottino fu del tutto recuperato e restituito ai proprietari.
Un'attenta azione di controllo delle persone sottoposte a misure limitative della libertà personale da parte del personale del Commissariato della Città Bianca, ha permesso di riscontrare che i due con l'obbligo di rimanere in casa dalle ore 20.00 alle ore 07.00 di tutti i giorni nonché di firma presso il Commissariato per 2 volte al giorno, erano soliti non rispettare gli orari imposti dall'Autorità Giudiziaria presentandosi presso gli Uffici di Polizia anche con un'ora di ritardo.
In soli 7 giorni, di fatti, si sono riscontrate ben 10 violazioni a testa degli orari di firma, accampando di volta in volta scuse annesse a non meglio precisate esigenze private o pseudo lavorative. Di fatti, le verifiche svolte dai poliziotti ostunesi hanno dimostrato che i due si attardavano nella locale Villa Comunale o nelle zone di ritrovo limitrofe oltre gli orari consentiti.
Tutti i riscontri e le prove raccolte sono state inserite in un'unica informativa di reato che, inoltrata all'Autorità Giudiziaria, ne ha condiviso totalmente i contenuti e gli esiti. Dunque, ravvisata la riluttanza dei due pregiudicati ad attenersi al rispetto della legge, ha disposto che entrambi fossero ristretti al regime degli arresti domiciliari presso le loro abitazioni, giudicata la loro irriverenza e noncuranza delle disposizioni del giudice.
I provvedimenti restrittivi sono stati eseguiti dagli agenti del Commissariato della Città Bianca che hanno condotto gli accertamenti del caso, nell'ottica della sicurezza generale e sulla base di sempre più auspicate forme di collaborazione da parte della collettività tutta.
Angelo Soleti di 24 anni e Sabino Mastrorilli di 27 anni, quest'ultimo terlizzese ma residente a Ostuni, sono stati monitorati dal personale del Commissariato di Ostuni nella fase del rispetto delle prescrizioni del magistrato, che oltre all'obbligo di dimora comportava anche il quotidiano obbligo di firma e la presenza in casa dalle ore 20.00 alle ore 07.00.
Nei giorni scorsi, infatti, i poliziotti hanno tratto in arresto i due, dando esecuzione ad un ordinanza sostitutiva delle misure dell'obbligo di dimora e di firma alla polizia con quelle degli arresti domiciliari. Gli arrestati, pregiudicati in materia di furti e ricettazione, dopo le formalità di rito, sono stati associati presso le loro abitazioni in regime di arresti domiciliari a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
I due, prima dell'odierno arresto, erano sottoposti alle misure cautelari dell'obbligo di dimora nonché di firma in quanto facenti parte della Banda della 500 che il 12 settembre del 2017, a seguito di un acceso inseguimento per le vie cittadine, fu sgominata con l'arresto dei suoi 3 componenti che avevano da poco messo a segno un colpo presso la pompa di benzina sulla Ostuni-Francavilla Fontana, asportando di notte, la colonnina cambia monete.
Il colpo fruttò più di 1.000 euro ai malviventi, ma il bottino fu del tutto recuperato e restituito ai proprietari.
Un'attenta azione di controllo delle persone sottoposte a misure limitative della libertà personale da parte del personale del Commissariato della Città Bianca, ha permesso di riscontrare che i due con l'obbligo di rimanere in casa dalle ore 20.00 alle ore 07.00 di tutti i giorni nonché di firma presso il Commissariato per 2 volte al giorno, erano soliti non rispettare gli orari imposti dall'Autorità Giudiziaria presentandosi presso gli Uffici di Polizia anche con un'ora di ritardo.
In soli 7 giorni, di fatti, si sono riscontrate ben 10 violazioni a testa degli orari di firma, accampando di volta in volta scuse annesse a non meglio precisate esigenze private o pseudo lavorative. Di fatti, le verifiche svolte dai poliziotti ostunesi hanno dimostrato che i due si attardavano nella locale Villa Comunale o nelle zone di ritrovo limitrofe oltre gli orari consentiti.
Tutti i riscontri e le prove raccolte sono state inserite in un'unica informativa di reato che, inoltrata all'Autorità Giudiziaria, ne ha condiviso totalmente i contenuti e gli esiti. Dunque, ravvisata la riluttanza dei due pregiudicati ad attenersi al rispetto della legge, ha disposto che entrambi fossero ristretti al regime degli arresti domiciliari presso le loro abitazioni, giudicata la loro irriverenza e noncuranza delle disposizioni del giudice.
I provvedimenti restrittivi sono stati eseguiti dagli agenti del Commissariato della Città Bianca che hanno condotto gli accertamenti del caso, nell'ottica della sicurezza generale e sulla base di sempre più auspicate forme di collaborazione da parte della collettività tutta.