
Attualità
Ricorso al Tar per chiedere la ripetizione delle elezioni comunali, il Comune si costituisce in giudizio
Michelangelo De Chirico chiede il riconteggio dei voti, la giunta comunale decide per la costituzione in giudizio
Terlizzi - lunedì 30 ottobre 2017
Il comune di Terlizzi si è costituito nel giudizio dinanzi al Tar riguardante il ricorso proposto da Michelangelo De Chirico e altri candidati del Pd che chiedono la revisione del risultato elettorale nelle ultime elezioni amministrative che videro confrontarsi al ballottaggio l'attuale sindaco Ninni Gemmato e l'altro candidato Pasquale Vitagliano.
Come si ricorderà, De Chirico restò fuori al primo turno per appena un centinaio di voti. A far pensare che qualcosa non abbia funzionato del tutto sarebbero le oltre cinquecento schede annullate nelle ventidue sezioni cittadine, oltre il 3% dei votanti, un dato che il Pd considera quantomeno singolare. La tesi dei ricorrenti è che «i voti validi ottenuti nel primo turno elettorale dell'11 giugno 2017 dal ricorrente De Chirico Michelangelo, candidato sindaco, ne avrebbero comportato l'ammissione al turno di ballottaggio» al posto di Pasquale Vitagliano.
Nei prossimi giorni sarà il tribunale amministrativo della Puglia a pronunciarsi su questa vicenda dando una risposta definitiva ai ricorrenti Michelangelo De Chirico (Pd) insieme ai candidati al consiglio comunale Alessandro Chiapperini, Francesco Caldarola, Giuseppe Alessandro De Sario, Emiliano Fortunato e Michele De Chirico, rappresentati dall'avvocato Luigi Rotunno.
Il Comune ha deciso di entrare in partita e costituirsi in giudizio. Il motivo è essenzialmente quello di voler rappresentare tutta la comunità terlizzese comunque coinvolta in questa decisione del Tar. Le decisioni di valenza elettorale hanno bisogno di un contraddittorio, si legge nella delibera di giunta, «quanto più rispettoso degli interessi dell'intera comunità di riferimento» che è appunto rappresentata proprio dall'ente Comune. Non da meno, è la posizione della giunta, sarebbe «la grave ricaduta che potrebbe ripercuotersi sulle finanze dell'Ente dall'eventuale ripetizione dell'intero procedimento elettorale così come richiesto dai ricorrenti».
Come si ricorderà, De Chirico restò fuori al primo turno per appena un centinaio di voti. A far pensare che qualcosa non abbia funzionato del tutto sarebbero le oltre cinquecento schede annullate nelle ventidue sezioni cittadine, oltre il 3% dei votanti, un dato che il Pd considera quantomeno singolare. La tesi dei ricorrenti è che «i voti validi ottenuti nel primo turno elettorale dell'11 giugno 2017 dal ricorrente De Chirico Michelangelo, candidato sindaco, ne avrebbero comportato l'ammissione al turno di ballottaggio» al posto di Pasquale Vitagliano.
Nei prossimi giorni sarà il tribunale amministrativo della Puglia a pronunciarsi su questa vicenda dando una risposta definitiva ai ricorrenti Michelangelo De Chirico (Pd) insieme ai candidati al consiglio comunale Alessandro Chiapperini, Francesco Caldarola, Giuseppe Alessandro De Sario, Emiliano Fortunato e Michele De Chirico, rappresentati dall'avvocato Luigi Rotunno.
Il Comune ha deciso di entrare in partita e costituirsi in giudizio. Il motivo è essenzialmente quello di voler rappresentare tutta la comunità terlizzese comunque coinvolta in questa decisione del Tar. Le decisioni di valenza elettorale hanno bisogno di un contraddittorio, si legge nella delibera di giunta, «quanto più rispettoso degli interessi dell'intera comunità di riferimento» che è appunto rappresentata proprio dall'ente Comune. Non da meno, è la posizione della giunta, sarebbe «la grave ricaduta che potrebbe ripercuotersi sulle finanze dell'Ente dall'eventuale ripetizione dell'intero procedimento elettorale così come richiesto dai ricorrenti».