Politica
"Ripudia la guerra": il referendum contro l'invio delle armi in Ucraina
Si può firmare nella sede dell'associazione Civico 2050 dal lunedì al venerdì
Terlizzi - venerdì 2 giugno 2023
L'associazione "Civico 2050 ets" aderisce alla campagna referendaria "Ripudia la guerra" volta all'abrogazione parziale dell'articolo 1, comma 6, lettera a), legge 9 luglio 1990, n. 185, rubricata "Nuove norme sul controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento". L'obiettivo è quello di bloccare l'invio di armi in Ucraina per scongiurare il pericolo di un conflitto globale in cui l'Italia potrebbe essere coinvolta.
Gli interessati potranno rivolgersi allo sportello dell'associazione sita in Corso Dante n. 73, dalle ore 19 alle ore 20, dal lunedì al venerdì.
Di seguito il comunicato completo.
«"Ripudia la guerra" è il dettato dell'articolo 11 della Costituzione ed è anche il nome del Comitato, guidato dal professor Enzo Pennetta, volto a promuovere il referendum contro la guerra e contro l'invio di armi ai Paesi coinvolti in conflitti.
Siamo ormai vicini alla guerra nucleare e dobbiamo interrompere questo rischio.
La guerra in Ucraina è già costata all'Italia 10 miliardi di euro.
Sono soldi che sarebbero potuti essere stanziati per lavoro, pensioni, case, ospedali, istruzione e trasporti.
Larga parte del popolo italiano è contraria alla guerra e all'invio di armi, ma la propaganda di TV, giornali e media mainstream spinge in senso contrario. Governo e Parlamento non recepiscono questo sentimento maggioritario del popolo italiano a cui noi, invece, vogliamo dare voce.
Sii protagonista, firma e fai firmare per questo referendum, che è inattaccabile dal punto di vista giuridico, in quanto non finalizzato alla modifica dei trattati internazionali, così come vietato dalla Costituzione, bensì all'ambito della competenza tra Governo e Parlamento sull'invio delle armi.
Il quesito referendario è il seguente: «Volete voi che sia abrogato l'art. 1, comma 6, lettera a), legge 9 luglio 1990, n. 185, rubricata "Nuove norme sul controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento" e successive modificazioni (che prevede: "6. L'esportazione, il transito, il trasferimento intracomunitario e l'intermediazione di materiali di armamento sono altresì vietati: a) verso i Paesi in stato di conflitto armato, in contrasto con i principi dell'art. 51 della Carta delle Nazioni Unite, fatto salvo il rispetto degli obblighi internazionali dell'Italia o le diverse deliberazioni del Consiglio dei ministri, da adottare previo parere delle Camere"), limitatamente alle parole "o le diverse deliberazioni del Consiglio dei ministri, da adottare previo parere delle Camere"?»
Se i tuoi impegni non ti consentono di firmare negli orari stabiliti, chiama il 3487416281 e chiedi un appuntamento, troverai persone disponibili a raccogliere la tua firma quando ti è più comodo».
Gli interessati potranno rivolgersi allo sportello dell'associazione sita in Corso Dante n. 73, dalle ore 19 alle ore 20, dal lunedì al venerdì.
Di seguito il comunicato completo.
«"Ripudia la guerra" è il dettato dell'articolo 11 della Costituzione ed è anche il nome del Comitato, guidato dal professor Enzo Pennetta, volto a promuovere il referendum contro la guerra e contro l'invio di armi ai Paesi coinvolti in conflitti.
Siamo ormai vicini alla guerra nucleare e dobbiamo interrompere questo rischio.
La guerra in Ucraina è già costata all'Italia 10 miliardi di euro.
Sono soldi che sarebbero potuti essere stanziati per lavoro, pensioni, case, ospedali, istruzione e trasporti.
Larga parte del popolo italiano è contraria alla guerra e all'invio di armi, ma la propaganda di TV, giornali e media mainstream spinge in senso contrario. Governo e Parlamento non recepiscono questo sentimento maggioritario del popolo italiano a cui noi, invece, vogliamo dare voce.
Sii protagonista, firma e fai firmare per questo referendum, che è inattaccabile dal punto di vista giuridico, in quanto non finalizzato alla modifica dei trattati internazionali, così come vietato dalla Costituzione, bensì all'ambito della competenza tra Governo e Parlamento sull'invio delle armi.
Il quesito referendario è il seguente: «Volete voi che sia abrogato l'art. 1, comma 6, lettera a), legge 9 luglio 1990, n. 185, rubricata "Nuove norme sul controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento" e successive modificazioni (che prevede: "6. L'esportazione, il transito, il trasferimento intracomunitario e l'intermediazione di materiali di armamento sono altresì vietati: a) verso i Paesi in stato di conflitto armato, in contrasto con i principi dell'art. 51 della Carta delle Nazioni Unite, fatto salvo il rispetto degli obblighi internazionali dell'Italia o le diverse deliberazioni del Consiglio dei ministri, da adottare previo parere delle Camere"), limitatamente alle parole "o le diverse deliberazioni del Consiglio dei ministri, da adottare previo parere delle Camere"?»
Se i tuoi impegni non ti consentono di firmare negli orari stabiliti, chiama il 3487416281 e chiedi un appuntamento, troverai persone disponibili a raccogliere la tua firma quando ti è più comodo».