Cronaca
Rissa nel carcere di Borgo San Nicola, assolto un 28enne di Terlizzi
Pietro Privati era finito al banco degli imputati per favoreggiamento personale perché, ascoltato, avrebbe mentito
Terlizzi - domenica 5 maggio 2019
11.45
È arrivato il verdetto nel processo scaturito da una rissa avvenuta il 3 agosto del 2013 nel carcere di Lecce. A emetterlo è stato il giudice della prima sezione penale Maddalena Torelli che ha assolto tutti e 18 gli imputati accusati a vario titolo di rissa e favoreggiamento, con la formula perché il fatto non sussiste.
In particolare, secondo le indagini condotte dal pubblico ministero Massimiliano Carducci, ad essersi azzuffati sarebbero stati Oronzo Chilla, 52 anni, di Cursi, Flavio Mello, 57, di Veglie, e Francesco Dabellonio, 33, di Cerignola. Gli altri 15 detenuti erano finiti al banco degli imputati per favoreggiamento personale perché, ascoltati come persone informate sui fatti, avrebbero mentito, affermando di non aver visto nulla.
Stiamo parlando anche di un 28enne di Terlizzi, Pietro Privati, anch'esso finito al banco degli imputati per favoreggiamento personale perché, ascoltato come persona informate sui fatti, avrebbe mentito, affermando di non aver visto nulla. Assieme a lui, fra gli altri, anche Alessandro Ruggio, 35 anni, originario della Germania, Massimo Suppa, 44, di Andria, Vito Vitale, di 32, di Cerignola.
Ed ancora: Antonio Mastropietro, 51, di Cerignola, Michele Angelo Delle Puglie, 42, originario di Cassano delle Murge, Fabio Sansonna, 35, di Canosa di Puglia. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 30 giorni.
In particolare, secondo le indagini condotte dal pubblico ministero Massimiliano Carducci, ad essersi azzuffati sarebbero stati Oronzo Chilla, 52 anni, di Cursi, Flavio Mello, 57, di Veglie, e Francesco Dabellonio, 33, di Cerignola. Gli altri 15 detenuti erano finiti al banco degli imputati per favoreggiamento personale perché, ascoltati come persone informate sui fatti, avrebbero mentito, affermando di non aver visto nulla.
Stiamo parlando anche di un 28enne di Terlizzi, Pietro Privati, anch'esso finito al banco degli imputati per favoreggiamento personale perché, ascoltato come persona informate sui fatti, avrebbe mentito, affermando di non aver visto nulla. Assieme a lui, fra gli altri, anche Alessandro Ruggio, 35 anni, originario della Germania, Massimo Suppa, 44, di Andria, Vito Vitale, di 32, di Cerignola.
Ed ancora: Antonio Mastropietro, 51, di Cerignola, Michele Angelo Delle Puglie, 42, originario di Cassano delle Murge, Fabio Sansonna, 35, di Canosa di Puglia. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 30 giorni.