.jpg)
Attualità
Ritornare o no a Terlizzi?
La città raccontata dai terlizzesi che vivono fuori
Terlizzi - lunedì 16 maggio 2016
7.18
Terlizzi raccontata con gli occhi dei terlizzesi che vivono fuori città: i profumi della domenica mattina, le bianche chianche del centro storico, il rintocco delle campane della con cattedrale e la maestosa vista dalla torre dell'orologio. Abbiamo intervistato alcuni nostri concittadini costretti, per esigenze di studio e lavoro, a stare lontani dal proprio paese di origine e dai propri affetti: c'è chi tornerebbe per i propri cari, c'è chi proprio non vuole saperne e c'è chi, invece, tornerebbe per Terlizzi.
Francesco Altamura, 50 anni, falegname a Legnago
"Andare via ogni volta è difficile: chi ha famiglia e fa sacrifici per mantenerla in piedi sa che talune volte il cuore non può comandare alla ragione. E' questo che spiego ogni volta a mio figlio piccolo quando mi chiede "Perché parti?" Un giorno capirà che questi sacrifici sono stati fatti per lui, i suoi fratelli e la sua mamma. Per me il sacrificio più grosso ogni volta che lascio Terlizzi è proprio questo: la mia famiglia."
Greta Latifi, 19 anni, studentessa di Giurisprudenza a Toronto
"Io ritornerei a Terlizzi solo per una breve vacanza, ma non per restarci: lo farei per la mia famiglia e i miei amici, ma non per la città in sé per sé. Il mio obiettivo una volta terminato il Liceo era proprio quello di trasferirmi all'estero, indipendentemente dalla facoltà, perché credo che ora come ora sia difficile trovare lavoro in Italia. Non dico che qui è il paradiso, ma sicuramente ho qualche possibilità in più"
Clara Valente, 23 anni, studentessa di chimica farmaceutica a Bologna
"Tornerei a Terlizzi perché, ancora oggi, è l'unico posto dove io mi senta pienamente a casa. Tornerei perché non voglio essere una delle tante persone che vedo qui contente di aver spezzato le radici , ma voglio averle e anche ben robuste. Ma soprattutto credo che tornerei per fare la differenza, in un posto che ormai vede più partenze che arrivi. Non nascondo che nutro amore ed odio per il posto dove sono cresciuta: ho sempre sofferto tantissimo la mancanza di stimoli , sbocchi,cultura. Solo quando sono andata via però ho capito quanto la bellezza della mia terra, ma soprattutto della mia gente, fosse rara a trovarsi. Credo che andare via per qualche tempo servirebbe a tutti per ricordarcelo e imparare a non disprezzare le nostre origini, la nostra casa."
Caterina Pierro, 26 anni, laureata in Economia presso l'Università Luiss di Roma
"Vivo a Roma da circa sei anni e, nonostante ami moltissimo tornare a casa dei miei, dopo che assapori che cosa voglia dire vivere e gestirsi da solo, difficilmente brami il ritorno! Mi ritengo fortunata a stare a Roma: è una città che, sebbene complicata, può offrirti praticamente tutto. Se decidessi di tornare a Terlizzi. probabilmente la cosa che mi mancherebbe di più sarebbe la mancanza della "potenzialità" di fare ogni genere di cosa. E così, nonostante andare via inevitabilmente comporti la mancanza del paese, della famiglia, degli amici di sempre, dopo che hai avuto modo di assaporare la spinta che ti da la città, è inevitabile non tornare."
Francesco Altamura, 50 anni, falegname a Legnago
"Andare via ogni volta è difficile: chi ha famiglia e fa sacrifici per mantenerla in piedi sa che talune volte il cuore non può comandare alla ragione. E' questo che spiego ogni volta a mio figlio piccolo quando mi chiede "Perché parti?" Un giorno capirà che questi sacrifici sono stati fatti per lui, i suoi fratelli e la sua mamma. Per me il sacrificio più grosso ogni volta che lascio Terlizzi è proprio questo: la mia famiglia."
Greta Latifi, 19 anni, studentessa di Giurisprudenza a Toronto
"Io ritornerei a Terlizzi solo per una breve vacanza, ma non per restarci: lo farei per la mia famiglia e i miei amici, ma non per la città in sé per sé. Il mio obiettivo una volta terminato il Liceo era proprio quello di trasferirmi all'estero, indipendentemente dalla facoltà, perché credo che ora come ora sia difficile trovare lavoro in Italia. Non dico che qui è il paradiso, ma sicuramente ho qualche possibilità in più"
Clara Valente, 23 anni, studentessa di chimica farmaceutica a Bologna
"Tornerei a Terlizzi perché, ancora oggi, è l'unico posto dove io mi senta pienamente a casa. Tornerei perché non voglio essere una delle tante persone che vedo qui contente di aver spezzato le radici , ma voglio averle e anche ben robuste. Ma soprattutto credo che tornerei per fare la differenza, in un posto che ormai vede più partenze che arrivi. Non nascondo che nutro amore ed odio per il posto dove sono cresciuta: ho sempre sofferto tantissimo la mancanza di stimoli , sbocchi,cultura. Solo quando sono andata via però ho capito quanto la bellezza della mia terra, ma soprattutto della mia gente, fosse rara a trovarsi. Credo che andare via per qualche tempo servirebbe a tutti per ricordarcelo e imparare a non disprezzare le nostre origini, la nostra casa."
Caterina Pierro, 26 anni, laureata in Economia presso l'Università Luiss di Roma
"Vivo a Roma da circa sei anni e, nonostante ami moltissimo tornare a casa dei miei, dopo che assapori che cosa voglia dire vivere e gestirsi da solo, difficilmente brami il ritorno! Mi ritengo fortunata a stare a Roma: è una città che, sebbene complicata, può offrirti praticamente tutto. Se decidessi di tornare a Terlizzi. probabilmente la cosa che mi mancherebbe di più sarebbe la mancanza della "potenzialità" di fare ogni genere di cosa. E così, nonostante andare via inevitabilmente comporti la mancanza del paese, della famiglia, degli amici di sempre, dopo che hai avuto modo di assaporare la spinta che ti da la città, è inevitabile non tornare."