Politica
Roghi tossici: ci sarà una Commissione d'inchiesta. Soddisfatta Città Civile
Ma dal movimento civico anche alcune richieste per fare davvero chiarezza
Terlizzi - giovedì 2 luglio 2020
Il Consiglio comunale di Terlizzi ha finalmente deliberato all'unanimità dei presenti la costituzione di una Commissione d'Inchiesta ad hoc sul perdurare dei roghi tossici in città. Un primissimo risultato salutato con grande soddisfazione nelle scorse ore dall'associazionismo ambientalista, ma anche da vasti settori della politica locale, di maggioranza e di opposizione.
Tra questi ultimi anche il movimento civico Città Civile, che grazie all'operato del Consigliere Vito D'Amato si è battuto affinché la Commissione consiliare divenisse realtà.
«Da anni continuano a ripetersi episodi molto gravi, con gravissimo rischio per la sicurezza e la salute di tutti i cittadini e della nostra terra - scrivono da Città Civile -. La gravità della situazione è attestata dalle segnalazioni di continui incendi di rifiuti e sterpaglie in zone molto limitrofe al centro abitato. Negli ultimi anni sono stati numerosi gli interventi di Vigili del Fuoco, Vigili Urbani, Carabinieri e di tutte le forze dell'ordine. Incalcolabile invece lo sforzo dei cittadini e delle associazioni impegnate quotidianamente per tutelare la salute del nostro territorio ed alle quali va un immenso grazie», scrivono dal movimento.
«Tutto ciò però non basta - è la precisazione netta -. La politica deve occuparsi di queste problematiche con gli amministratori impegnati in prima linea. Pertanto, da ottobre 2019, Città Civile ha spinto affinché questa proposta fosse portata al vaglio del Consiglio Comunale. La strada è chiaramente in salita. Solo con il contributo di tutti sarà possibile ottenere risposte e possibili soluzioni», è la posizione che sentiamo di condividere.
Bisognerà quindi lavorare molto ed all'interno della Commissione con rappresentanza bipartisan si dovrà far chiarezza sulle cause. Non basta parlare di roghi tossici e di pericolo per la collettività se non si indaga sulle cause che portano a quell'effetto.
«L'istituzione di questa Commissione d'Inchiesta - precisano ancora da Città Civile - dovrà accertare, anche avvalendosi di esperti e consulenti esterni a titolo gratuito, le cause che rendono il fenomeno dei roghi tossici diffuso, costante e unico rispetto ad altri comuni limitrofi; la natura delle emissioni al fine di valutarne il rischio conseguente per la salute pubblica; quali misure repressive sono state adottate fino ad oggi e con quali risultati, e quali potranno essere prese per debellare il fenomeno; quali misure di prevenzione e sensibilizzazione istituzionale e/o partecipata siano state prese e con quali risultati, e quali potranno essere prese in futuro».
Con la costituzione ormai prossima e l'insediamento della Commissione, a cui tutti dovranno contribuire fattivamente pera raggiungere i risultati che la gente di Terlizzi si aspetta, «Città Civile ed il suo rappresentante in Consiglio Comunale Vito d'Amato si impegneranno affinché questo percorso sia anche occasione - è l'auspicio conclusivo della nota - per l'avvio di un processo partecipativo, capace di coinvolgere le associazioni di volontariato (ad esempio PuliAmo Terlizzi con il progetto "che aria che tira" e Legambiente), esperti della società civile ovvero la cittadinanza tutta».
Tra questi ultimi anche il movimento civico Città Civile, che grazie all'operato del Consigliere Vito D'Amato si è battuto affinché la Commissione consiliare divenisse realtà.
«Da anni continuano a ripetersi episodi molto gravi, con gravissimo rischio per la sicurezza e la salute di tutti i cittadini e della nostra terra - scrivono da Città Civile -. La gravità della situazione è attestata dalle segnalazioni di continui incendi di rifiuti e sterpaglie in zone molto limitrofe al centro abitato. Negli ultimi anni sono stati numerosi gli interventi di Vigili del Fuoco, Vigili Urbani, Carabinieri e di tutte le forze dell'ordine. Incalcolabile invece lo sforzo dei cittadini e delle associazioni impegnate quotidianamente per tutelare la salute del nostro territorio ed alle quali va un immenso grazie», scrivono dal movimento.
«Tutto ciò però non basta - è la precisazione netta -. La politica deve occuparsi di queste problematiche con gli amministratori impegnati in prima linea. Pertanto, da ottobre 2019, Città Civile ha spinto affinché questa proposta fosse portata al vaglio del Consiglio Comunale. La strada è chiaramente in salita. Solo con il contributo di tutti sarà possibile ottenere risposte e possibili soluzioni», è la posizione che sentiamo di condividere.
Bisognerà quindi lavorare molto ed all'interno della Commissione con rappresentanza bipartisan si dovrà far chiarezza sulle cause. Non basta parlare di roghi tossici e di pericolo per la collettività se non si indaga sulle cause che portano a quell'effetto.
«L'istituzione di questa Commissione d'Inchiesta - precisano ancora da Città Civile - dovrà accertare, anche avvalendosi di esperti e consulenti esterni a titolo gratuito, le cause che rendono il fenomeno dei roghi tossici diffuso, costante e unico rispetto ad altri comuni limitrofi; la natura delle emissioni al fine di valutarne il rischio conseguente per la salute pubblica; quali misure repressive sono state adottate fino ad oggi e con quali risultati, e quali potranno essere prese per debellare il fenomeno; quali misure di prevenzione e sensibilizzazione istituzionale e/o partecipata siano state prese e con quali risultati, e quali potranno essere prese in futuro».
Con la costituzione ormai prossima e l'insediamento della Commissione, a cui tutti dovranno contribuire fattivamente pera raggiungere i risultati che la gente di Terlizzi si aspetta, «Città Civile ed il suo rappresentante in Consiglio Comunale Vito d'Amato si impegneranno affinché questo percorso sia anche occasione - è l'auspicio conclusivo della nota - per l'avvio di un processo partecipativo, capace di coinvolgere le associazioni di volontariato (ad esempio PuliAmo Terlizzi con il progetto "che aria che tira" e Legambiente), esperti della società civile ovvero la cittadinanza tutta».