
Attualità
Rosa de Palo, la giovane terlizzese con la passione della pirografia
Si tratta di una tecnica che consente di scrivere col fuoco sul legno
Terlizzi - mercoledì 22 agosto 2018
16.42
Rosa de Palo è una giovane ventinovenne terlizzese appassionata di pirografia, ovvero una tecnica di incisione, per mezzo di una fonte di calore, su legno, cuoio, sughero o altro materiale. Laureatasi a Bari in Scienze e tecnologie per i beni culturali, attraverso la "scrittura con il fuoco" Rosa realizza delle carinissime opere artigianali apprezzate dai suoi follower sulla sua pagina Facebook "Pyro.Pyro Creations".
«Sono rimasta sempre affascinata dall'arte della pirografia ma solo da un annetto sto coltivando questa attività artistica», spiega Rosa, «Una volta in un centro commerciale ho trovato un pirografo per uso hobbistico, ero indecisa se prenderlo o meno. Mia mamma mi ha spronata a provare e grazie al suo incoraggiamento di giorno in giorno sto migliorando».
Amante del disegno sin da piccola, Rosa è una ragazza che ha da sempre il pallino dell'egittologia, colleziona papiri e fate, ama la pittura e la scultura e legge tantissimi libri. La sua dedizione all'arte sta fuoriuscendo in maniera prorompente verso i lavori manuali e l'artigianato. A Terlizzi, però, Rosa non è l'unica che pratica la pirografia: ci sono infatti altre, anche se poche, realtà sedimentate che con tale tecnica realizzano artigianalmente quadri, scritte e oggettistica.
Ma che cos'è un pirografo? Non è altro che un trasformatore elettrico che converte la corrente elettrica di rete in corrente di bassa tensione: a forma di penna, è dotato di una punta metallica ad alta temperatura che lascia una traccia "bruciata" sulla superficie lavorata. Le punte possono essere di diverso spessore, in base alle quali si può regolare il tratto della bruciatura, sottile o marcato, come se fosse un pennarello a punta fine o doppia o addirittura un evidenziatore.
Per impratichirsi, Rosa ha cominciato con un pirografo elementare ma tra non molto passerà a quello professionale. Tavole di pluristrato o di compensato, legno d'ulivo sono i materiali principali su cui Rosa si esercita con costanza, realizzando targhette, portachiavi e ciondoli. A questi aggiunge dei cofanetti in legno che decora con estrema precisione.
Rosa, però, non si dedica solamente all'arte della pirografia pura, ovvero disegni o scritte che risultano dalla bruciatura in bianco e nero o in scala di grigi. Le piace anche utilizzare dei colori per donare vivacità alle sue creazioni. I soggetti che realizza sono i più vari, dagli animali, realistici o animati, ai fiori, ai manga, ai simboli della tradizione.
«Prima di essere pronto per l'uso, il legno va lavorato, ovvero tagliato nelle forme che desidero, scartavetrato e piallato», spiega Rosa, «Successivamente disegno con la matita su di un foglio, poi riproduco il bozzetto sul legno, avvalendomi in alcuni casi della carta copiativa, e infine utilizzo il pirografo». L'impiego di un pirografo non professionale le consente di ingegnarsi con la pressione della mano e la scelta dell'angolazione per il tratto, oltre che staccare la presa della corrente al momento giusto, poiché quando la punta si raffredda, il calore è minore ed è possibile creare delle sfumature.
«Ho un sogno», ci racconta Rosa, «sviluppare l'arte della pirografia, affinare la mia abilità e farmi apprezzare».
«Sono rimasta sempre affascinata dall'arte della pirografia ma solo da un annetto sto coltivando questa attività artistica», spiega Rosa, «Una volta in un centro commerciale ho trovato un pirografo per uso hobbistico, ero indecisa se prenderlo o meno. Mia mamma mi ha spronata a provare e grazie al suo incoraggiamento di giorno in giorno sto migliorando».
Amante del disegno sin da piccola, Rosa è una ragazza che ha da sempre il pallino dell'egittologia, colleziona papiri e fate, ama la pittura e la scultura e legge tantissimi libri. La sua dedizione all'arte sta fuoriuscendo in maniera prorompente verso i lavori manuali e l'artigianato. A Terlizzi, però, Rosa non è l'unica che pratica la pirografia: ci sono infatti altre, anche se poche, realtà sedimentate che con tale tecnica realizzano artigianalmente quadri, scritte e oggettistica.
Ma che cos'è un pirografo? Non è altro che un trasformatore elettrico che converte la corrente elettrica di rete in corrente di bassa tensione: a forma di penna, è dotato di una punta metallica ad alta temperatura che lascia una traccia "bruciata" sulla superficie lavorata. Le punte possono essere di diverso spessore, in base alle quali si può regolare il tratto della bruciatura, sottile o marcato, come se fosse un pennarello a punta fine o doppia o addirittura un evidenziatore.
Per impratichirsi, Rosa ha cominciato con un pirografo elementare ma tra non molto passerà a quello professionale. Tavole di pluristrato o di compensato, legno d'ulivo sono i materiali principali su cui Rosa si esercita con costanza, realizzando targhette, portachiavi e ciondoli. A questi aggiunge dei cofanetti in legno che decora con estrema precisione.
Rosa, però, non si dedica solamente all'arte della pirografia pura, ovvero disegni o scritte che risultano dalla bruciatura in bianco e nero o in scala di grigi. Le piace anche utilizzare dei colori per donare vivacità alle sue creazioni. I soggetti che realizza sono i più vari, dagli animali, realistici o animati, ai fiori, ai manga, ai simboli della tradizione.
«Prima di essere pronto per l'uso, il legno va lavorato, ovvero tagliato nelle forme che desidero, scartavetrato e piallato», spiega Rosa, «Successivamente disegno con la matita su di un foglio, poi riproduco il bozzetto sul legno, avvalendomi in alcuni casi della carta copiativa, e infine utilizzo il pirografo». L'impiego di un pirografo non professionale le consente di ingegnarsi con la pressione della mano e la scelta dell'angolazione per il tratto, oltre che staccare la presa della corrente al momento giusto, poiché quando la punta si raffredda, il calore è minore ed è possibile creare delle sfumature.
«Ho un sogno», ci racconta Rosa, «sviluppare l'arte della pirografia, affinare la mia abilità e farmi apprezzare».