Cronaca
Saccheggiati cavi di un pozzo artesiano: campi a secco a Terlizzi
Nuovamente fermo il pozzo contrada Lioy che era rientrato nella sua piena funzionalità dopo oltre un anno di inattività
Terlizzi - sabato 27 luglio 2024
8.59
Con i campi, anche nell'agro di Terlizzi, arsi dalla siccità che sta dimezzando le produzioni in campagna, si chiudono i rubinetti che erogano acqua anche a causa di danneggiamenti e soprattutto dei furti dei cavi dai pozzi artesiani che restano spenti, bloccando l'irrigazione nel momento più critico per l'agricoltura pugliese.
È quanto denuncia in una nota stampa Coldiretti Puglia, in riferimento all'ennesimo furto di cavi del pozzo in contrada Lioy a Terlizzi che era rientrato nella sua piena funzionalità dopo un anno di inattività, grazie alle proteste degli agricoltori di Coldiretti che si sono incatenati davanti ai pozzi. «Riarmare i pozzi è costoso e complicato - continua Coldiretti Puglia - considerato che spesso si registra, oltre al danneggiamento, il defraudamento dei pozzi con furti di idranti e tubature».
«Si tratta di atti vili - sempre per l'associazione di categoria - che dimostrano quanto la criminalità colpisca indisturbata le aree rurali, depredando e danneggiando senza pietà il frutto del lavoro degli agricoltori, alla mercé di bande criminali che azzerano in pochi minuti strutture, campi, produzioni e impediscono con furti e danneggiamenti l'irrigazione dei vari campi, in un periodo in cui si registrano criticità per la piena attività dei pozzi anche a causa della mancanza di personale».
«La criminalità - continua Coldiretti Puglia - opera attraverso furti di attrezzature e mezzi agricoli» e «l'agricoltura pugliese è particolarmente appetibile - afferma Coldiretti Puglia - perché rappresenta una realtà economica intorno a cui si sviluppa un notevole indotto e che ora può essere il motore di uno sviluppo diffuso».
È quanto denuncia in una nota stampa Coldiretti Puglia, in riferimento all'ennesimo furto di cavi del pozzo in contrada Lioy a Terlizzi che era rientrato nella sua piena funzionalità dopo un anno di inattività, grazie alle proteste degli agricoltori di Coldiretti che si sono incatenati davanti ai pozzi. «Riarmare i pozzi è costoso e complicato - continua Coldiretti Puglia - considerato che spesso si registra, oltre al danneggiamento, il defraudamento dei pozzi con furti di idranti e tubature».
«Si tratta di atti vili - sempre per l'associazione di categoria - che dimostrano quanto la criminalità colpisca indisturbata le aree rurali, depredando e danneggiando senza pietà il frutto del lavoro degli agricoltori, alla mercé di bande criminali che azzerano in pochi minuti strutture, campi, produzioni e impediscono con furti e danneggiamenti l'irrigazione dei vari campi, in un periodo in cui si registrano criticità per la piena attività dei pozzi anche a causa della mancanza di personale».
«La criminalità - continua Coldiretti Puglia - opera attraverso furti di attrezzature e mezzi agricoli» e «l'agricoltura pugliese è particolarmente appetibile - afferma Coldiretti Puglia - perché rappresenta una realtà economica intorno a cui si sviluppa un notevole indotto e che ora può essere il motore di uno sviluppo diffuso».