Cronaca
Salvarono uomo dai binari, encomio ad un maresciallo di Terlizzi
Con lui premiati altri due militari. Ieri la cerimonia all'interno del consiglio comunale di Giovinazzo
Terlizzi - mercoledì 15 luglio 2020
19.59
Nella giornata di ieri, 14 luglio, la Città di Giovinazzo ha conferito in Aula "Pignatelli" un encomio solenne a un maresciallo di Terlizzi, Mauro De Candia, insieme al suo parigrado Gregorio Pelligra e all'appuntato Ubaldo Panebianco, protagonisti del salvataggio di un uomo sui binari in territorio giovinazzese.
Per l'ufficiale terlizzese, sposato e padre di due figli, si tratta dell'ennesimo riconoscimento: nel 2013 ha ricevuto un encomio solenne da parte del comandante generale dei Carabinieri, nel 2015 una medaglia d'argento dalla Fondazione Carnegie per gli atti di eroismo, un Ente con sede presso il Ministero dell'Interno, nel 2016 l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana e nel 2018 una medaglia di bronzo al merito civile.
Presenti alla cerimonia il comandante della Compagnia di Molfetta, il capitano Francesco Iodice, quello della locale Stazione, il maresciallo capo Ruggiero Filannino, i suoi predecessori Antonio Galizia e Dino Amato, il comandante dell'Ufficio Locale Marittimo, il luogotenente Rosario Paesano e quello del corpo della Polizia Locale, il maggiore Ivano Marzano.
L'encomio è frutto della volontà del Presidente dell'assise, Alfonso Arbore, del Sindaco Tommaso Depalma, e di tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio comunale.
Alcune centinaia di metri più in là stava sopraggiungendo un treno Intercity, i cui macchinisti erano ormai impossibilitati a frenare nel pochissimo tempo e spazio a loro disposizione. L'intervento dei tre militari salvò la vita al nostro concittadino e mostrò tutto il valore degli uomini dell'Arma. Per questi motivi Giovinazzo ha voluto tributare loro il giusto omaggio.
Tommaso Depalma (Sindaco di Giovinazzo): «Doveroso guardare i volti di chi ha servito questa città, che hanno nomi e storie di persone vere che si sono toccate, parlate, che hanno condiviso speranze ed ansie. Non è nulla di digitale, di virtuale. Siamo in una sala che porta il nome di Luciano Pignatelli e non è un caso. Abbiamo imparato in questi anni a saperci confrontare ed intendere anche con un semplice sguardo. L'ho detto qualche altra volta: in Italia, nelle città piccole, anche le più piccole, c'è sempre una chiesa ed una stazione dei Carabinieri, che sono parte integrante di questa meravigliosa nazione. E sono contento di questi encomi in questo momento storico - ha detto rivolgendosi ai militari in Aula -, perché noi riconosciamo il vostro valore, siete uomini, ma sapete anche guardarvi dentro ed andare avanti. Noi siamo in piena condivisione con voi ed è un peccato che qualcuno non sappia riconoscere il vostro valore profondo. La maggioranza dei cittadini è con voi, andate avanti!».
Maresciallo Ruggiero Filannino (Comandante locale Stazione Carabinieri): «Per noi Carabinieri un "grazie" vuol dire tanto, ripaga di tutti i sacrifici che spesso non riusciamo a spiegare o a dimostrare. Il "grazie" ci è stato dato da una coppia che ha visto morire il loro bambino Andrea, che porteremo sempre nel nostro cuore. In quel caso ci siamo sentiti uomini, nonostante non siamo riusciti a salvarlo.
L'atto eroico - ha proseguito Filannino - sta nello spingersi un po' oltre rispetto al giro di routine. Noi dobbiamo sempre difendere l'incolumità pubblica, a costo anche della nostra vita. Quando c'è una comunità ed un'Amministrazione che ti ringraziano - la sua conclusione -, allora capiamo che il nostro compito lo stiamo portando avanti sino in fondo».
Per l'ufficiale terlizzese, sposato e padre di due figli, si tratta dell'ennesimo riconoscimento: nel 2013 ha ricevuto un encomio solenne da parte del comandante generale dei Carabinieri, nel 2015 una medaglia d'argento dalla Fondazione Carnegie per gli atti di eroismo, un Ente con sede presso il Ministero dell'Interno, nel 2016 l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana e nel 2018 una medaglia di bronzo al merito civile.
Presenti alla cerimonia il comandante della Compagnia di Molfetta, il capitano Francesco Iodice, quello della locale Stazione, il maresciallo capo Ruggiero Filannino, i suoi predecessori Antonio Galizia e Dino Amato, il comandante dell'Ufficio Locale Marittimo, il luogotenente Rosario Paesano e quello del corpo della Polizia Locale, il maggiore Ivano Marzano.
L'encomio è frutto della volontà del Presidente dell'assise, Alfonso Arbore, del Sindaco Tommaso Depalma, e di tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio comunale.
IL FATTO
Il 10 marzo scorso, al chilometro 629 della tratta Bari-Termoli, un 47enne del posto, alle ore 16.30, nel tentativo di scavalcare il muro che costeggiava la linea ferroviaria, scivolò sulla strada ferrata. L'uomo, ferito al volto, agli arti inferiori e soprattutto in preda ad una crisi di paura e disorientamento, rimase immobilizzato a terra, non riuscendo a muoversi, bloccato dal dolore lancinante.Alcune centinaia di metri più in là stava sopraggiungendo un treno Intercity, i cui macchinisti erano ormai impossibilitati a frenare nel pochissimo tempo e spazio a loro disposizione. L'intervento dei tre militari salvò la vita al nostro concittadino e mostrò tutto il valore degli uomini dell'Arma. Per questi motivi Giovinazzo ha voluto tributare loro il giusto omaggio.
LE DICHIARAZIONI
Capitano Francesco Iodice (Compagnia Carabinieri di Molfetta): «Viviamo di questi sentimenti. Questo di oggi (ieri, ndr) rappresenta un momento che ci dà forza ed ulteriore spinta per continuare a lavorare e a fare di più a testa alta, orgogliosi della divisa che portiamo, al servizio della straordinaria comunità di Giovinazzo».Tommaso Depalma (Sindaco di Giovinazzo): «Doveroso guardare i volti di chi ha servito questa città, che hanno nomi e storie di persone vere che si sono toccate, parlate, che hanno condiviso speranze ed ansie. Non è nulla di digitale, di virtuale. Siamo in una sala che porta il nome di Luciano Pignatelli e non è un caso. Abbiamo imparato in questi anni a saperci confrontare ed intendere anche con un semplice sguardo. L'ho detto qualche altra volta: in Italia, nelle città piccole, anche le più piccole, c'è sempre una chiesa ed una stazione dei Carabinieri, che sono parte integrante di questa meravigliosa nazione. E sono contento di questi encomi in questo momento storico - ha detto rivolgendosi ai militari in Aula -, perché noi riconosciamo il vostro valore, siete uomini, ma sapete anche guardarvi dentro ed andare avanti. Noi siamo in piena condivisione con voi ed è un peccato che qualcuno non sappia riconoscere il vostro valore profondo. La maggioranza dei cittadini è con voi, andate avanti!».
Maresciallo Ruggiero Filannino (Comandante locale Stazione Carabinieri): «Per noi Carabinieri un "grazie" vuol dire tanto, ripaga di tutti i sacrifici che spesso non riusciamo a spiegare o a dimostrare. Il "grazie" ci è stato dato da una coppia che ha visto morire il loro bambino Andrea, che porteremo sempre nel nostro cuore. In quel caso ci siamo sentiti uomini, nonostante non siamo riusciti a salvarlo.
L'atto eroico - ha proseguito Filannino - sta nello spingersi un po' oltre rispetto al giro di routine. Noi dobbiamo sempre difendere l'incolumità pubblica, a costo anche della nostra vita. Quando c'è una comunità ed un'Amministrazione che ti ringraziano - la sua conclusione -, allora capiamo che il nostro compito lo stiamo portando avanti sino in fondo».