Fuoricittà
San Corrado, il Comitato Festa Maggiore Terlizzi in visita a Molfetta
Continuano i contatti tra gli staff delle quattro città della diocesi
Terlizzi - lunedì 12 febbraio 2024
Giovedì e venerdì scorsi Molfetta ha celebrato il compatrono San Corrado e nella Cattedrale di Santa Maria Assunta per la liturgia solenne presieduta da Monsignor Domenico Cornacchia c'era anche una rappresentanza del Comitato Festa Maggiore guidato da Michelangelo Matacchione.
Dopo l'incontro a Giovinazzo del 1° febbraio scorso, Matacchione, Francesco Cassano per Giovinazzo, Raffaele Campanale per Ruvo di Puglia ed il padrone di casa Vincenzo Germinario hanno potuto nuovamente incontrarsi, continuando quel lungo percorso comune che caratterizzerà le quattro Feste Patronali negli anni a venire. Ed a Terlizzi aprile presto sarà alle porte, dopo i riti del periodo di Passione.
L'idea comune è quella di non perdere di vista l'obiettivo comune: non creare contrasti, lavorare uniti alle organizzazione dei festeggiamenti dei Santi Patroni e farlo scambiando opinioni, consigli e supportarsi anche logisticamente.
Un percorso virtuoso di cui Michelangelo Matacchione è uno dei fautori. Stop agli inutili ed anacronistici campanilismi, ma lavoro comune guidato solo dalla fede e dalla devozione nell'ambito di una piccola diocesi che non può davvero dividersi.
Don Tonino ne sarebbe orgoglioso.
Dopo l'incontro a Giovinazzo del 1° febbraio scorso, Matacchione, Francesco Cassano per Giovinazzo, Raffaele Campanale per Ruvo di Puglia ed il padrone di casa Vincenzo Germinario hanno potuto nuovamente incontrarsi, continuando quel lungo percorso comune che caratterizzerà le quattro Feste Patronali negli anni a venire. Ed a Terlizzi aprile presto sarà alle porte, dopo i riti del periodo di Passione.
L'idea comune è quella di non perdere di vista l'obiettivo comune: non creare contrasti, lavorare uniti alle organizzazione dei festeggiamenti dei Santi Patroni e farlo scambiando opinioni, consigli e supportarsi anche logisticamente.
Un percorso virtuoso di cui Michelangelo Matacchione è uno dei fautori. Stop agli inutili ed anacronistici campanilismi, ma lavoro comune guidato solo dalla fede e dalla devozione nell'ambito di una piccola diocesi che non può davvero dividersi.
Don Tonino ne sarebbe orgoglioso.