Attualità
Sciopero nazionale, disagi per i pendolari terlizzesi di Ferrotramviaria
Agitazione proclamata dalle maggiori sigle sindacali il prossimo 8 novembre
Terlizzi - mercoledì 6 novembre 2024
Comunicato Stampa
Ferrotramviaria spa informa i viaggiatori che, in data 8 novembre 2024, le Segreterie Nazionali FILT CGIL, FILT CISL, UILTRASPORTI, FAISA CISAL e UGL FNA hanno proclamato una terza azione di sciopero a livello nazionale della durata di 24 ore che si svolgerà senza il rispetto delle fasce di garanzia, ai sensi dell'art. 16 dell'Accordo Nazionale del 28 febbraio 2018, come riconosciuto dalla Delibera n. 18/95 del 16 marzo 2018 della Commissione di Garanzia L. n. 146/90 di tutti i lavoratori e le lavoratrici dipendenti delle imprese cui si applica il contratto collettivo nazionale lavoratori Autoferrotramvieri Internavigatori (mobilità TPL).
Le ragioni principali legate all'azione di sciopero sono di seguito elencate:
rinnovo del contratto collettivo nazionale lavoratori Autoferrotramvieri Internavigatori (mobilità TPL) scaduto il 31/12/2023;
posizioni inaccettabili da parte delle Associazioni Datoriali (Asstra, Agens e Anav) alle istanze promosse dai lavoratori e dalle lavoratrici del settore;
deterioramento delle condizioni lavorative e retributive;
strutturale carenza di organico;
episodi di aggressione fisiche e verbali sempre più diffuse ai danni degli operatori front-line;
cronica difficoltà nel reperire nuovi conducenti e altre figure specializzate;
rischio sempre più tangibile della riduzione dei servizi;
impossibilità di offrire un trasporto pubblico locale adeguato;
interessi complessivi del settore.
Le ragioni principali legate all'azione di sciopero sono di seguito elencate:
rinnovo del contratto collettivo nazionale lavoratori Autoferrotramvieri Internavigatori (mobilità TPL) scaduto il 31/12/2023;
posizioni inaccettabili da parte delle Associazioni Datoriali (Asstra, Agens e Anav) alle istanze promosse dai lavoratori e dalle lavoratrici del settore;
deterioramento delle condizioni lavorative e retributive;
strutturale carenza di organico;
episodi di aggressione fisiche e verbali sempre più diffuse ai danni degli operatori front-line;
cronica difficoltà nel reperire nuovi conducenti e altre figure specializzate;
rischio sempre più tangibile della riduzione dei servizi;
impossibilità di offrire un trasporto pubblico locale adeguato;
interessi complessivi del settore.