Cronaca
Seconda quindicina di luglio: alga tossica "molto abbondante" sul litorale amato dai terlizzesi
Lo ha reso noto Arpa Puglia nel consueto bollettino sulla presenza di Ostreopsis Ovata
Terlizzi - domenica 2 agosto 2020
Su tutta la costa del nord barese, da Bisceglie sino a Santo Spirito, è presente una quantità a tratti definita "molto abbondante" di Ostreopsis Ovata, comunemente chiamata alga tossica.
Lo riferisce l'Arpa Puglia nel bollettino quindicinale sulla presenza di cellule nel nostro mare.
Dal 15 al 31 luglio sul litorale sud di Giovinazzo, frequentato da tanti terlizzesi, sono state rilevate 20.978 cellule in acque in colonna, dato in calo rispetto alla prima quindicina del mese, ma ugualmente preoccupante. Non va meglio nella zona dell'ex Lido Lucciola, al confine con il quartiere barese di Santo Spirito, dove la quantità rilevata è di 93.808.
C'è una situazione analoga anche all'altezza della prima Cala, sul litorale Molfetta, altra zona in cui è elevata la presenza di bagnanti abituali provenienti da Terlizzi. In quel tratto costiero sono infatti state rilevate 44.895 cellule in acque in colonna, anche in questo caso in discesa, ma non abbastanza per non destare preoccupazione.
L'alga tossica, secondo Arpa Puglia, sarebbe presente anche a Bisceglie, nella zona a sud di una tratta fognaria, sul tratto costiero nei pressi del Lido Il Trullo, sul lungomare sud di Bari, ed anche nella zona di Torre Canne, nel brindisino.
Sono tantissime, secondo quanto da noi raccolto, le persone che si sono rivolte nei giorni scorsi ai medici di base, lamentando sintomi quali febbricola, dolori addominali e nausea. I fenomeni, tuttavia, laddove dovessero colpire, si attenuano in 48-72 ore circa.
L'Ostreopsis Ovata è invisibile agli occhi nella maggior parte dei casi, ma quando si verifica la fioritura dell'alga, le acque in superficie possono anche presentare colorazioni anomale e talvolta chiazze schiumose biancastre e marroni oppure opalescenza, con possibilità di formazione di un materiale di consistenza gelatinosa in sospensione.
Quest'anno la fioritura è stata anticipata ed il caldo opprimente di questi giorni potrebbe favorire ulteriormente la sua proliferazione, con diffusione maggiore che avverrà quando torneranno venti sostenuti sulla costa, con le spore che saranno inalate, creando non pochi problemi.
Lo riferisce l'Arpa Puglia nel bollettino quindicinale sulla presenza di cellule nel nostro mare.
Dal 15 al 31 luglio sul litorale sud di Giovinazzo, frequentato da tanti terlizzesi, sono state rilevate 20.978 cellule in acque in colonna, dato in calo rispetto alla prima quindicina del mese, ma ugualmente preoccupante. Non va meglio nella zona dell'ex Lido Lucciola, al confine con il quartiere barese di Santo Spirito, dove la quantità rilevata è di 93.808.
C'è una situazione analoga anche all'altezza della prima Cala, sul litorale Molfetta, altra zona in cui è elevata la presenza di bagnanti abituali provenienti da Terlizzi. In quel tratto costiero sono infatti state rilevate 44.895 cellule in acque in colonna, anche in questo caso in discesa, ma non abbastanza per non destare preoccupazione.
L'alga tossica, secondo Arpa Puglia, sarebbe presente anche a Bisceglie, nella zona a sud di una tratta fognaria, sul tratto costiero nei pressi del Lido Il Trullo, sul lungomare sud di Bari, ed anche nella zona di Torre Canne, nel brindisino.
Sono tantissime, secondo quanto da noi raccolto, le persone che si sono rivolte nei giorni scorsi ai medici di base, lamentando sintomi quali febbricola, dolori addominali e nausea. I fenomeni, tuttavia, laddove dovessero colpire, si attenuano in 48-72 ore circa.
L'Ostreopsis Ovata è invisibile agli occhi nella maggior parte dei casi, ma quando si verifica la fioritura dell'alga, le acque in superficie possono anche presentare colorazioni anomale e talvolta chiazze schiumose biancastre e marroni oppure opalescenza, con possibilità di formazione di un materiale di consistenza gelatinosa in sospensione.
Quest'anno la fioritura è stata anticipata ed il caldo opprimente di questi giorni potrebbe favorire ulteriormente la sua proliferazione, con diffusione maggiore che avverrà quando torneranno venti sostenuti sulla costa, con le spore che saranno inalate, creando non pochi problemi.