Cronaca
Servizio taxi per prostitute: arrestato 79enne. In casa aveva fucili e pistole
L'uomo, di Bitonto, prendeva due rumene da un campo rom e le accompagnava sulle complanari della strada provinciale 231
Terlizzi - sabato 20 agosto 2022
11.17
Era riuscito a sfuggire all'arresto per due volte, ma ieri mattina il personale della Polizia Locale di Terlizzi e Bitonto lo ha arrestato in flagranza di reato: si tratta di un 79enne di Bitonto, già noto alle forze dell'ordine, che dovrà rispondere dei reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. È finito ai domiciliari.
L'uomo, secondo quanto riscontrato dagli inquirenti, andava a prendere le prostitute a Bitonto e poi le portava nelle campagne di Terlizzi, sulle complanari della strada provinciale 231, una delle tappe preferite dagli uomini che consumano sesso a pagamento. E anche una delle più affollate: le auto arrivano da più parti ad ogni ora. A fine giornata, poi, andava a riprenderle per fare il percorso inverso. Uno speciale "servizio taxi" che però è illegale e che si ripeteva quotidianamente.
Fino all'arresto. Dopo un'indagine durata un paio di settimane, fatta di appostamenti, pedinamenti e filmati, gli agenti, nell'ambito delle attività di prevenzione e di repressione del fenomeno del favoreggiamento e dello sfruttamento della prostituzione, che a Terlizzi ha raggiunto livelli molto alti (nemmeno l'emergenza Covid-19 è riuscita a frenare il mercato del sesso mettendo in pericolo la salute pubblica, nda), hanno fermato e arrestato l'uomo, sfuggito due volte alla cattura.
Durante i servizi di osservazione, controllo e pedinamento da parte dello stesso personale è stato dimostrato che il 50enne, al volante della propria auto, andava a prendere due ragazze rumene, di 33 e 35 anni, da un campo rom di Bitonto, lungo la strada vicinale Cagnano, e le portava a Terlizzi, uno dei principali epicentri della prostituzione del nord barese, in particolare sulle complanari della strada provinciale 231 dove fornivano prestazioni sessuali dietro compenso economico.
A fine giornata, poi, andava a riprenderle per fare il percorso inverso. L'operazione, condotta dagli agenti di Polizia Locale di Terlizzi e Bitonto, è stata coordinata dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani, Francesco Tosto. Gli agenti hanno aspettato che l'uomo accompagnasse, come era solito fare, le donne a Terlizzi, un luogo noto nella mappa della prostituzione. Infine sono usciti allo scoperto e gli hanno stretto le manette ai polsi, confinandolo ai domiciliari.
Al 50enne, inoltre, sono stati sequestrati uno smartphone e la propria auto, una Suzuki, mentre gli agenti hanno esteso la perquisizione all'abitazione dell'uomo, a Bitonto. Dove le sorprese non sono mancate. E sono state persino più interessanti. All'interno, infatti, sono stati ritrovati quattro fucili da caccia, due pistole (di cui un'arma modificata), un coltello, oltre 50 cartucce calibro 10 e 54 calibro 12, tutte sequestrata, la cui legittima detenzione è adesso in corso di accertamento.
Le due rumene di 33 e 35 anni, invece, erano destinatarie di altrettante ordinanze emesse dalle Procure di Milano e Roma per i reati di rapina impropria e di furto aggravato: per questo, dovendo scontare rispettivamente 2 anni e 10 mesi e 1 anno e 1 mese di reclusione, sono state portate nel carcere di Trani. Molte altre ragazze, invece, costrette in strada, sulle complanari della 231, sono esposte ad ogni tipo di contagio e rischiano di alimentare focolai di infezione da Covid-19.
Il fenomeno della prostituzione, infatti, «oltre a contrastare e reprimere tali reati - è scritto in una nota - risulta essere, inequivocabilmente, di interesse dei sindaci dei rispettivi territori nei quali rivestono anche la funzione di autorità sanitaria locale, per contrastare i casi di Covid-19 che in questo periodo sono in aumento»
L'uomo, secondo quanto riscontrato dagli inquirenti, andava a prendere le prostitute a Bitonto e poi le portava nelle campagne di Terlizzi, sulle complanari della strada provinciale 231, una delle tappe preferite dagli uomini che consumano sesso a pagamento. E anche una delle più affollate: le auto arrivano da più parti ad ogni ora. A fine giornata, poi, andava a riprenderle per fare il percorso inverso. Uno speciale "servizio taxi" che però è illegale e che si ripeteva quotidianamente.
Fino all'arresto. Dopo un'indagine durata un paio di settimane, fatta di appostamenti, pedinamenti e filmati, gli agenti, nell'ambito delle attività di prevenzione e di repressione del fenomeno del favoreggiamento e dello sfruttamento della prostituzione, che a Terlizzi ha raggiunto livelli molto alti (nemmeno l'emergenza Covid-19 è riuscita a frenare il mercato del sesso mettendo in pericolo la salute pubblica, nda), hanno fermato e arrestato l'uomo, sfuggito due volte alla cattura.
Durante i servizi di osservazione, controllo e pedinamento da parte dello stesso personale è stato dimostrato che il 50enne, al volante della propria auto, andava a prendere due ragazze rumene, di 33 e 35 anni, da un campo rom di Bitonto, lungo la strada vicinale Cagnano, e le portava a Terlizzi, uno dei principali epicentri della prostituzione del nord barese, in particolare sulle complanari della strada provinciale 231 dove fornivano prestazioni sessuali dietro compenso economico.
A fine giornata, poi, andava a riprenderle per fare il percorso inverso. L'operazione, condotta dagli agenti di Polizia Locale di Terlizzi e Bitonto, è stata coordinata dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani, Francesco Tosto. Gli agenti hanno aspettato che l'uomo accompagnasse, come era solito fare, le donne a Terlizzi, un luogo noto nella mappa della prostituzione. Infine sono usciti allo scoperto e gli hanno stretto le manette ai polsi, confinandolo ai domiciliari.
Al 50enne, inoltre, sono stati sequestrati uno smartphone e la propria auto, una Suzuki, mentre gli agenti hanno esteso la perquisizione all'abitazione dell'uomo, a Bitonto. Dove le sorprese non sono mancate. E sono state persino più interessanti. All'interno, infatti, sono stati ritrovati quattro fucili da caccia, due pistole (di cui un'arma modificata), un coltello, oltre 50 cartucce calibro 10 e 54 calibro 12, tutte sequestrata, la cui legittima detenzione è adesso in corso di accertamento.
Le due rumene di 33 e 35 anni, invece, erano destinatarie di altrettante ordinanze emesse dalle Procure di Milano e Roma per i reati di rapina impropria e di furto aggravato: per questo, dovendo scontare rispettivamente 2 anni e 10 mesi e 1 anno e 1 mese di reclusione, sono state portate nel carcere di Trani. Molte altre ragazze, invece, costrette in strada, sulle complanari della 231, sono esposte ad ogni tipo di contagio e rischiano di alimentare focolai di infezione da Covid-19.
Il fenomeno della prostituzione, infatti, «oltre a contrastare e reprimere tali reati - è scritto in una nota - risulta essere, inequivocabilmente, di interesse dei sindaci dei rispettivi territori nei quali rivestono anche la funzione di autorità sanitaria locale, per contrastare i casi di Covid-19 che in questo periodo sono in aumento»