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Cronaca

Sgomberata Casa de Napoli, via gli ultimi migranti rimasti

Situazione diventata insostenibile. Ora la struttura diventerà sportello per l'emergenza abitativa

Si sono concluse ieri sera le operazioni di sgombero dei migranti ospitati nella struttura comunale Casa de Napoli, nei pressi dell'ospedale. Il comando della polizia municipale ha dato il via a ripristino della struttura che dal 2014 era stata utilizzata come "casa" per quei migranti impegnati nei campi durante la stagione della raccolta delle olive. Non erano mancate all'epoca, sopratutto da parte del centrosinistra, forti polemiche sull'utilizzo di Casa de Napoli come tetto per i migranti anche a seguito di alcuni episodi di ordine pubblico. Una determina comunale, poi, aveva stabilito che l'ospitalità dei migranti sarebbe durata fino a tutto gennaio di quest'anno.

Oggi quella vicenda sembra essere di nuovo arrivata a una svolta. «Era noto che si trattasse di ospitalità temporanea per gli extracomunitari che erano di passaggio sul territorio per la raccolta delle olive» fanno sapere dal Comune di Terlizzi. «Scaduti i termini prefissati con specifico atto, è stato atto dovuto quello di procedere a sgombero.»

«Tutto si è svolto senza alcun disordine» conferma il consigliere comunale Giuseppe Ranieri che ha seguito da vicino le operazioni. «Nei mesi e nelle settimane scorsi abbiamo più e più volte avvisato coloro che ancora erano rimasti nell'edificio che avrebbero dovuto lasciare l'immobile. Un sollecito, devo essere sincero, già accolto quasi da tutti gli ospitati, anche perché coloro arrivati qui per lavorare erano subito ripartiti per lo stesso motivo: so che alcuni erano diretti in Sicilia per la raccolta delle arance, altri a Napoli per quella delle fragole. Ne erano rimasti una decina - continua Ranieri - tutti maggiorenni, che, in realtà, non erano tra quelli arrivati a Terlizzi per lavoro e che, a tutti gli effetti, stavano approfittando dell'ospitalità concessa.»

L'ultimo sollecito ad abbandonare la struttura risale a una settimana fa, quando era stato comunicato a tutti coloro che erano ancora in pianta stabile nell'immobile che entro giovedì 11 avremmo provveduto allo sgombero dei locali. Polizia municipale e guardie giurate, ora, presiederanno la struttura per un certo periodo, mentre gli addetti della ditta incaricata sono al lavoro dalle sei di stamattina per la pulizia della struttura.

Tengo a precisare alcune cose, continua Ranieri: «Innanzitutto che, per la loro situazione, già da un mese si era interessato il mediatore culturale. Più volte venuto nella struttura per interfacciarsi con loro, so che gli ha anche prospettato diverse soluzioni per il trasferimento presso altri centri, ma non so dire se siano state accolte. Noi come Amministrazione abbiamo fatto il possibile e credo abbiamo dato prova di essere stati molto elastici e tolleranti. Attualmente, però, non c'erano più le condizioni per protrarre l'ospitalità visto che la situazione aveva sollevato diversi problemi, dal consumo di acqua e corrente, all'aspetto igienico-sanitario, alla legittima pretesa dei residenti della zona a veder ripristinato l'ordine. Peraltro, avevamo parlato chiaramente di 'ricovero temporaneo' e per un preciso scopo e non di una situazione che poteva protrarsi a tempo indeterminato. Non solo, ricordo anche che per quell'immobile è intervenuto un progetto del Piano Sociale di Zona, che lo destina a 'Rete di Pronto Intervento Emergenza Abitativa' e 'Rete di Accesso Sportello Immigrati', servizi previsti, appunto, dal PSZ in tutti i Comuni dell'Ambito.

«In ultimo, un altro dato: come ogni anno, in occasione della nostra festa della Madonna del Rosario, sono attese a Terlizzi circa duecento persone per la fiera. Un ulteriore elemento che ha reso necessario lo sgombero, visto che per quella data vorremmo quantomeno essere andati avanti con la programmazione e l'esecuzione dei lavori occorrenti alla struttura, seguendo le linee guida fornite dall'atto del Piano Sociale di Zona.»
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