Cronaca
Stop alla prostituzione a Terlizzi, c'è l'ordinanza del sindaco De Chirico
Il primo cittadino ha ordinato la «chiusura immediata» di quattro immobili e un container sequestrati dalla Polizia Locale
Terlizzi - mercoledì 2 novembre 2022
Via dalle complanari della strada provinciale 231, e ora anche via dalle casupole in muratura e dai container sequestrati dalla Polizia Locale il 24 ottobre scorso. La guerra anti prostituzione del sindaco di Terlizzi, Michelangelo De Chirico, è totale: «L'azione di contrasto rappresenta un obiettivo strategico», ha affermato.
Nel giro di pochi giorni - dopo la convalida del pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani, Lucio Vaira, dei sequestri operati d'iniziativa dagli agenti del colonnello Antonio Modugno -, il primo cittadino, con un'ordinanza sindacale del 31 ottobre scorso, ha ordinato la «chiusura immediata» di quattro immobili e un container sulle complanari della 231, un luogo arcinoto nella mappa della prostituzione a nord di Bari, «con totale inibizione e divieto all'utilizzo degli stessi».
E proprio in quei locali di fortuna fra gli ulivi, il personale dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari ha «inequivocabilmente verbalizzato» la «totale assenza di servizi igienici, acqua corrente, elettricità e di scarico fognario nei quattro immobili». Per questo ha accertato come «le condizioni igienico-sanitarie» erano «totalmente inidonee allo svolgimento di attività che implichino la permanenza continuativa di persone». L'inibizione immediata delle strutture spetta adesso alle proprietarie.
«L'ordinanza - ha detto De Chirico -, è un atto doveroso per ripristinare la legalità in luoghi che rischiano di compromettere la salute dei fruitori di questi manufatti. L'azione di contrasto alla prostituzione rimane un obiettivo strategico in un territorio che, se lasciato incontrollato, potrebbe ritornare alle tratte di trent'anni fa».
Nel giro di pochi giorni - dopo la convalida del pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani, Lucio Vaira, dei sequestri operati d'iniziativa dagli agenti del colonnello Antonio Modugno -, il primo cittadino, con un'ordinanza sindacale del 31 ottobre scorso, ha ordinato la «chiusura immediata» di quattro immobili e un container sulle complanari della 231, un luogo arcinoto nella mappa della prostituzione a nord di Bari, «con totale inibizione e divieto all'utilizzo degli stessi».
E proprio in quei locali di fortuna fra gli ulivi, il personale dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari ha «inequivocabilmente verbalizzato» la «totale assenza di servizi igienici, acqua corrente, elettricità e di scarico fognario nei quattro immobili». Per questo ha accertato come «le condizioni igienico-sanitarie» erano «totalmente inidonee allo svolgimento di attività che implichino la permanenza continuativa di persone». L'inibizione immediata delle strutture spetta adesso alle proprietarie.
«L'ordinanza - ha detto De Chirico -, è un atto doveroso per ripristinare la legalità in luoghi che rischiano di compromettere la salute dei fruitori di questi manufatti. L'azione di contrasto alla prostituzione rimane un obiettivo strategico in un territorio che, se lasciato incontrollato, potrebbe ritornare alle tratte di trent'anni fa».