Storia di una famiglia perbene - set. <span>Foto Paolo Alberto Malerba</span>
Storia di una famiglia perbene - set. Foto Paolo Alberto Malerba
Vita di città

"Storia di una famiglia perbene 2", Terlizzi e Sovereto nella prima serata di Canale 5

La nostra intervista al regista Stefano Reali

Quando finzione e realtà s'incontrano, si crea un ponte fatto di storie, aneddoti, riflessi della società. Amore, conflitti, criminalità: più attuali che mai le tematiche al centro di "Storia di una famiglia perbene 2", la fiction prodotta da Apulia Film Commission, 11marzo e RTI, che sarà trasmessa da oggi, in prima serata, su Canale 5. In attesa dei primi due episodi, il regista Stefano Reali, che ha proseguito quest'avventura dopo il successo della prima stagione, ci parla del set tutto pugliese e di quello che che ci aspetta da stasera sul piccolo schermo.

«È stato bellissimo avere un set tra Molfetta, Terlizzi, Giovinazzo e Bari, si può dire che è uno dei motivi per cui ho voluto fortemente la seconda stagione di "Storia di una famiglia perbene" - rivela il regista - ho potuto vivere di nuovo, per diverse settimane, quella boccata d'ossigeno caratteristica della Puglia. È qualcosa di ineguagliabile, non si spiega: è una regione particolare sotto tanti fronti, dall'accoglienza delle persone, alla qualità del cibo e dell'ospitalità».

Le avventure di Maria de Santis e Michele Straziota continuano con nuovi colpi di scena.
«Ancor più che nella prima stagione, in cui c'erano due giovani che si amavano e le cui storie si intrecciavano con quelle delle rispettive famiglie, qui ci sono una pluralità di personaggi e, quindi, un insieme di storie».

Difficile quindi, ma non impossibile, individuare nel cast corale un punto di vista predominante.
«Lo sguardo resta sempre quello di Maria, diventata una volontaria sociale che lotta per salvare dalla strada i ragazzini che, altrimenti, finirebbero tra le braccia della criminalità».

All'interno di questo gruppo di ragazzi, però, ci sono anche degli adulti ed entrano in gioco nuovi antagonisti.
«In particolare il nuovo boss del quartiere Japigia farà stress non solo agli antagonisti della stagione precedente, ma anche ai buoni della stagione attuale - spiega Reali - ci sarà anche l'ingresso di un nuovo personaggio positivo ma ambiguo, che potrà sorprendere. Nel momento in cui Michele è in carcere e Maria si trova sola, il nuovo arrivato le si avvicinerà. E poi il resto lo si potrà scoprire nella serie».

La speranza, naturalmente, è che la seconda stagione sia un degno proseguimento della prima e che piaccia quanto l'inizio.
«C'è soprattutto da aspettarsi un fattore che, secondo me, le fiction generaliste dovrebbero avere, proprio come avveniva nel cinema italiano degli anni '60/70: un insegnamento sociale, una traccia di etica e di moralità. Il male va messo in scena insieme alle possibilità di poterlo combattere».
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