
Politica
Tempi di convocazione del Consiglio comunale, le opposizioni scrivono al Prefetto
«In via del tutto anomala, irregolare e illegittima, la prossima seduta di Consiglio de quo è stata "deliberata" con un emendamento del Sindaco ad una deliberazione»
Terlizzi - lunedì 5 novembre 2018
9.43
I consiglieri di opposizione ancora all'attacco della maggioranza per tempi, metodi e gestione del Consiglio comunale, convocato dal presidente Mario Ruggiero per il pomeriggio di oggi alle 15.30 in Pinacoteca. Dopo la protesta manifestata nell'ultima seduta consiliare, nella quale i consiglieri di centrosinistra (più Forza Italia) avevano annunciato il loro stop al voto e ad ogni intervento in aula, ora giunge la notizia di una lettera inviata al Prefetto di Bari. Il testo è riportato qui di seguito insieme alla nota politica delle minoranze.
«Nell'ultimo Consiglio Comunale di Terlizzi, i 7 Consiglieri di minoranza hanno contestato il metodo, i tempi e le procedure con cui l'Amministrazione affronta le sedute della massima assise cittadina. Infatti, con il silenzio in aula e senza partecipare al voto, democraticamente e istituzionalmente , hanno voluto dare un segnale deciso.
Nonostante ciò, l'Amministrazione Gemmato continua imperterrita con la farsa, convocando un'ulteriore seduta di Consiglio Comunale, applicando procedure irrispettose del regolamento vigente e con costi elevati. L'improvvisazione e' il "leit motiv" di questa amministrazione , sempre e solo per stare sui mass media, non per realizzare "fatti".
Questa volta i 7 Consiglieri delle Opposizioni si sono rivolti al Prefetto di Bari. 'Al Sig. Prefetto
di Bari
Oggetto: comunicazione urgente.
I sottoscritti, Nicolò' Morrone, Daniela Zappatore, Michelangelo De Chirico, Giuseppe Volpe, Giampaolo Sigrisi, Gaetano Minutillo e Michele Grassi , nella qualità di Consiglieri Comunali di Terlizzi, comunicano alla S.V. che per Lunedì 5 Novembre – ore 15.30 "sarebbe stato" convocato il Consiglio Comunale di Terlizzi per discutere in modalità monotematica il solo argomento "Dimensione rete scolastica…"
In via del tutto anomala, irregolare e illegittima, la prossima seduta di Consiglio de quo è stata "deliberata" con un emendamento del Sindaco ad una deliberazione "Atto di indirizzo per la proposta di questo Comune di Terlizzi in ordine al dimensionamento rete scolastica e la programmazione dell'offerta formativa pugliese per l'anno scolastico 2019/2020, di cui alla Deliberazione di Giunta Regionale 1690/2018" con il solo voto dei Consiglieri di maggioranza (n.10) in quanto i 6 Consiglieri di minoranza presenti in aula non hanno affatto partecipato ad alcuna discussione e ad alcun voto (e con un Consigliere di minoranza che aveva già abbandonato l'aula, risultando quindi assente).
Premesso quanto innanzi, i sottoscritti contestano la procedura di convocazione del Consiglio Comunale del giorno Lunedì 5 Novembre – ore 15.30 per manifesta illegittimità, in quanto non può essere affatto ritenuta seduta di aggiornamento alla precedente (l'argomento in questione è stato completato anche con la votazione).
A tal riguardo, significano che le modalità di convocazione del Consiglio Comunale – ai sensi del Regolamento – affidate al Presidente possono essere esclusivamente due:
Titolo II capo IV – art. 15
comma 2 "… in casi di particolare urgenza il Presidente può convocare la Commissione Affari Istituzionali nel corso della seduta del Consiglio, sospendendo la seduta stessa";
comma 5 "Alla Commissione Affari Istituzionali compete esprimersi in ordine ai lavori e al calendario sedute";
Titolo II capo IV – art. 15 comma 5(bis) "in casi eccezionali la convocazione del Consiglio…può essere decisa dal Presidente …".
Invece, la convocazione "illegittima" risulterebbe deliberata a maggioranza in aula (procedura non regolamentata), nonostante le forti contestazioni della minoranza.
È da tener presente che già nella seduta di C.C. del 29.10.2018 i sette Consiglieri Comunali di minoranza avevano evidenziato in maniera forte le modalità anomale di approfondimento degli argomenti e delle convocazioni che rasenterebbero "il ridicolo" e "l'ultimo minuto", tant'è che in aula hanno presentato apposito documento unitario (vds. allegato), evitando di trattare e votare argomenti (proposte di deliberazioni) iscritti all'odg.
Per tutto quanto innanzi, gli scriventi chiedono alla S.V. ill.ma di verificare/monitorare – con estrema urgenza – il funzionamento degli Organi Istituzionali del Comune di Terlizzi, al fine di salvaguardare la democrazia dell'Ente Locale.'
«Nell'ultimo Consiglio Comunale di Terlizzi, i 7 Consiglieri di minoranza hanno contestato il metodo, i tempi e le procedure con cui l'Amministrazione affronta le sedute della massima assise cittadina. Infatti, con il silenzio in aula e senza partecipare al voto, democraticamente e istituzionalmente , hanno voluto dare un segnale deciso.
Nonostante ciò, l'Amministrazione Gemmato continua imperterrita con la farsa, convocando un'ulteriore seduta di Consiglio Comunale, applicando procedure irrispettose del regolamento vigente e con costi elevati. L'improvvisazione e' il "leit motiv" di questa amministrazione , sempre e solo per stare sui mass media, non per realizzare "fatti".
Questa volta i 7 Consiglieri delle Opposizioni si sono rivolti al Prefetto di Bari. 'Al Sig. Prefetto
di Bari
Oggetto: comunicazione urgente.
I sottoscritti, Nicolò' Morrone, Daniela Zappatore, Michelangelo De Chirico, Giuseppe Volpe, Giampaolo Sigrisi, Gaetano Minutillo e Michele Grassi , nella qualità di Consiglieri Comunali di Terlizzi, comunicano alla S.V. che per Lunedì 5 Novembre – ore 15.30 "sarebbe stato" convocato il Consiglio Comunale di Terlizzi per discutere in modalità monotematica il solo argomento "Dimensione rete scolastica…"
In via del tutto anomala, irregolare e illegittima, la prossima seduta di Consiglio de quo è stata "deliberata" con un emendamento del Sindaco ad una deliberazione "Atto di indirizzo per la proposta di questo Comune di Terlizzi in ordine al dimensionamento rete scolastica e la programmazione dell'offerta formativa pugliese per l'anno scolastico 2019/2020, di cui alla Deliberazione di Giunta Regionale 1690/2018" con il solo voto dei Consiglieri di maggioranza (n.10) in quanto i 6 Consiglieri di minoranza presenti in aula non hanno affatto partecipato ad alcuna discussione e ad alcun voto (e con un Consigliere di minoranza che aveva già abbandonato l'aula, risultando quindi assente).
Premesso quanto innanzi, i sottoscritti contestano la procedura di convocazione del Consiglio Comunale del giorno Lunedì 5 Novembre – ore 15.30 per manifesta illegittimità, in quanto non può essere affatto ritenuta seduta di aggiornamento alla precedente (l'argomento in questione è stato completato anche con la votazione).
A tal riguardo, significano che le modalità di convocazione del Consiglio Comunale – ai sensi del Regolamento – affidate al Presidente possono essere esclusivamente due:
Titolo II capo IV – art. 15
comma 2 "… in casi di particolare urgenza il Presidente può convocare la Commissione Affari Istituzionali nel corso della seduta del Consiglio, sospendendo la seduta stessa";
comma 5 "Alla Commissione Affari Istituzionali compete esprimersi in ordine ai lavori e al calendario sedute";
Titolo II capo IV – art. 15 comma 5(bis) "in casi eccezionali la convocazione del Consiglio…può essere decisa dal Presidente …".
Invece, la convocazione "illegittima" risulterebbe deliberata a maggioranza in aula (procedura non regolamentata), nonostante le forti contestazioni della minoranza.
È da tener presente che già nella seduta di C.C. del 29.10.2018 i sette Consiglieri Comunali di minoranza avevano evidenziato in maniera forte le modalità anomale di approfondimento degli argomenti e delle convocazioni che rasenterebbero "il ridicolo" e "l'ultimo minuto", tant'è che in aula hanno presentato apposito documento unitario (vds. allegato), evitando di trattare e votare argomenti (proposte di deliberazioni) iscritti all'odg.
Per tutto quanto innanzi, gli scriventi chiedono alla S.V. ill.ma di verificare/monitorare – con estrema urgenza – il funzionamento degli Organi Istituzionali del Comune di Terlizzi, al fine di salvaguardare la democrazia dell'Ente Locale.'