Cronaca
Condannati i due terlizzesi che rapinarono la pizzeria d'asporto "Take Away" di Ruvo di Puglia.
Rispettivamente 18 e 10 anni di reclusione per Francesco Cipriani e Vittorio D'elia
Terlizzi - martedì 23 giugno 2015
20.19
Condannati, pesantemente, entrambi i terlizzesi accusati della rapina del 7 settembre scorso alla pizzeria d'asporto "Take Away" di Ruvo di Puglia.
A conclusione del rito abbreviato (e dunque con lo sconto di un terzo della pena) il giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Trani, Maria Grazia Caserta ha condannato a 18 anni di reclusione Francesco Cipriani e a 10 anni Vittorio D'Elia. La Procura tranese aveva chiesto la pena di 18 anni di carcere per entrambi gli imputati ma il gup, evidentemente, ha ritenuto più grave la posizione di Cipriani, peraltro accusato di evasione dagli arresti domiciliari.
La sera del 7 settembre, infatti, il 37enne Cipriani si sarebbe dovuto trovare nella sua abitazione di Terlzzi perché sottoposto ai domiciliari. Per l'accusa, non solo evase ma insieme a D'Elia commise una rapina e tento d'uccidere il dipendente della pizzeria che s'avventò su di lui per evitare che venisse aperto il registratore di cassa.
Un gesto istintivo nonostante lo stesso Cipriani (e non D'Elia) gli puntasse al volto una pistola, già scarrellata e dunque col colpo in canna. La fortuna volle che la pistola, una calibro 7,65, s'inceppasse, facendo, peraltro, credere al titolare dell'esercizio commerciale ed al suo dipendente che si trattasse di un'arma giocattolo.
I due rapinatori furono arrestati poche ore dopo il magro bottino di cinquanta euro. Linfa alle indagini, condotte dai Carabinieri di Ruvo e coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Trani Simona Merra, venne dalle immagini del sistema di videosorveglianza della pizzeria, cui seguirono il riconoscimento fotografico ed il sequestro dell'arma nonchè dei vestiti utilizzati per la rapina.
Cipriani e D'Elia, rispettivamente difesi dagli avvocati Maurizio Altomare e Michele Salvemini furono accusati di rapina, lesioni, tentato omicidio, porto abusivo d'arma clandestina, ricettazione; Cipriani anche di evasione.
A conclusione del rito abbreviato (e dunque con lo sconto di un terzo della pena) il giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Trani, Maria Grazia Caserta ha condannato a 18 anni di reclusione Francesco Cipriani e a 10 anni Vittorio D'Elia. La Procura tranese aveva chiesto la pena di 18 anni di carcere per entrambi gli imputati ma il gup, evidentemente, ha ritenuto più grave la posizione di Cipriani, peraltro accusato di evasione dagli arresti domiciliari.
La sera del 7 settembre, infatti, il 37enne Cipriani si sarebbe dovuto trovare nella sua abitazione di Terlzzi perché sottoposto ai domiciliari. Per l'accusa, non solo evase ma insieme a D'Elia commise una rapina e tento d'uccidere il dipendente della pizzeria che s'avventò su di lui per evitare che venisse aperto il registratore di cassa.
Un gesto istintivo nonostante lo stesso Cipriani (e non D'Elia) gli puntasse al volto una pistola, già scarrellata e dunque col colpo in canna. La fortuna volle che la pistola, una calibro 7,65, s'inceppasse, facendo, peraltro, credere al titolare dell'esercizio commerciale ed al suo dipendente che si trattasse di un'arma giocattolo.
I due rapinatori furono arrestati poche ore dopo il magro bottino di cinquanta euro. Linfa alle indagini, condotte dai Carabinieri di Ruvo e coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Trani Simona Merra, venne dalle immagini del sistema di videosorveglianza della pizzeria, cui seguirono il riconoscimento fotografico ed il sequestro dell'arma nonchè dei vestiti utilizzati per la rapina.
Cipriani e D'Elia, rispettivamente difesi dagli avvocati Maurizio Altomare e Michele Salvemini furono accusati di rapina, lesioni, tentato omicidio, porto abusivo d'arma clandestina, ricettazione; Cipriani anche di evasione.