
Religioni
Terlizzi prega per Papa Francesco. Ieri sera la Santa Messa di suffragio in Concattedrale
Presieduta dal vescovo della Diocesi Domenico Cornacchia
Terlizzi - giovedì 24 aprile 2025
7.20
Alle ore 11.00 di ieri, mercoledì 23 aprile, è cominciato l'accesso dei fedeli nella Basilica di San Pietro per l'ultimo saluto a Papa Francesco.
Devoti, pellegrini, turisti, in silenzioso raccoglimento, stanno affollando ad ora, via della Conciliazione e piazza San Pietro per poter rendere omaggio al Pontefice. Lunghi e commossi gli applausi dei fedeli.
La salma sarà esposta fino a venerdì davanti all'altare della Confessione. Sabato 26 aprile si terranno le esequie. In tutto il Paese, si stanno rispettando i cinque giorni di lutto nazionale. Lutto a cui si è unita con profondo rispetto e dolore, la Diocesi di Ruvo, Terlizzi, Molfetta e Giovinazzo.
Nel suo pensiero, il vescovo Mons. Domenico Cornacchia nelle scorse ore e durante l'incessante preghiera, ha sottolineato l'eredità preziosa del Santo Padre: «vorrei che non cadesse nel dimenticatoio quanto Papa Francesco ha detto e testimoniato. È stato la voce di molti, specie degli ultimi, degli esclusi. Ha dimostrato come la Chiesa deve essere madre accogliente», sono state le sue parole ai fedeli.
Discorso che richiama con naturale assonanza, la testimonianza del Venerabile don Tonino Bello, spesso citato dallo stesso Papa Francesco come esempio luminoso di una Chiesa povera per i poveri, profetica e disarmata.
E nella serata di ieri, mercoledì 23 aprile si è celebrata all'interno della Concattedrale di San Michele Arcangelo di Terlizzi, gremita di fedeli, la Santa Messa di suffragio, presieduta dal vescovo della Diocesi Cornacchia.
Durante la celebrazione eucaristica, sobria, di riflessione e nel pieno rispetto del momento storico che si sta attraversando, si è sottolineato quanto Papa Francesco abbia mostrato di essere un modello virtuoso di speranza e di coraggio, senza mai lasciarsi sopraffare nemmeno dalla malattia del corpo, ben conscio che la vera ricchezza è quella spirituale.
Il Santo Padre, nel corso di questi lunghi dodici anni, è stato soprattutto un uomo del popolo, o meglio, dei popoli. Ha viaggiato in tutto il mondo, esportando il suo esempio di fede e il suo messaggio di pace.
Durante l'omelia Cornacchia ha voluto mettere in evidenza «quanto la figura di Papa Francesco sia stata un'eco della vita morale e spirituale che dura per sempre. È stato un apostolo dei nostri giorni, l'unica voce a parlare con libertà al mondo. Un elemento di unione e coesione, un punto di riferimento. Il suo sacrificio e coerenza quotidiana, resteranno; così come resterà il suo esempio, sempre dalla parte dei deboli, degli sfruttati ed emarginati. Contro la pandemia dell'indifferenza dei giorni nostri. Siamo fieri di aver avuto e vissuto un Papa così. Intercedano per noi Papa Francesco e don Tonino Bello al loro incontro…- Sono state le sue parole intense, con un invito finale, nei prossimi giorni - a pregare ancora di più per Papa Francesco».
Al termine dell'omelia nella sobrietà e nel pieno rispetto del lutto, Sua Eccellenza ha voluto rimarcare la presenza in chiesa di Mark, (con un applauso commosso dei fedeli); il piccolo terlizzese di origine albanese è stato l'ultimo bambino ad aver ricevuto la benedizione del Papa nella domenica di Pasqua in piazza San Pietro, durante l'ultima uscita del Santo Padre.
Alla Celebrazione Eucaristica animata dal coro diocesano, hanno preso parte anche le Autorità Civili ed il Comitato Feste Patronali di Terlizzi.
Devoti, pellegrini, turisti, in silenzioso raccoglimento, stanno affollando ad ora, via della Conciliazione e piazza San Pietro per poter rendere omaggio al Pontefice. Lunghi e commossi gli applausi dei fedeli.
La salma sarà esposta fino a venerdì davanti all'altare della Confessione. Sabato 26 aprile si terranno le esequie. In tutto il Paese, si stanno rispettando i cinque giorni di lutto nazionale. Lutto a cui si è unita con profondo rispetto e dolore, la Diocesi di Ruvo, Terlizzi, Molfetta e Giovinazzo.
Nel suo pensiero, il vescovo Mons. Domenico Cornacchia nelle scorse ore e durante l'incessante preghiera, ha sottolineato l'eredità preziosa del Santo Padre: «vorrei che non cadesse nel dimenticatoio quanto Papa Francesco ha detto e testimoniato. È stato la voce di molti, specie degli ultimi, degli esclusi. Ha dimostrato come la Chiesa deve essere madre accogliente», sono state le sue parole ai fedeli.
Discorso che richiama con naturale assonanza, la testimonianza del Venerabile don Tonino Bello, spesso citato dallo stesso Papa Francesco come esempio luminoso di una Chiesa povera per i poveri, profetica e disarmata.
E nella serata di ieri, mercoledì 23 aprile si è celebrata all'interno della Concattedrale di San Michele Arcangelo di Terlizzi, gremita di fedeli, la Santa Messa di suffragio, presieduta dal vescovo della Diocesi Cornacchia.
Durante la celebrazione eucaristica, sobria, di riflessione e nel pieno rispetto del momento storico che si sta attraversando, si è sottolineato quanto Papa Francesco abbia mostrato di essere un modello virtuoso di speranza e di coraggio, senza mai lasciarsi sopraffare nemmeno dalla malattia del corpo, ben conscio che la vera ricchezza è quella spirituale.
Il Santo Padre, nel corso di questi lunghi dodici anni, è stato soprattutto un uomo del popolo, o meglio, dei popoli. Ha viaggiato in tutto il mondo, esportando il suo esempio di fede e il suo messaggio di pace.
Durante l'omelia Cornacchia ha voluto mettere in evidenza «quanto la figura di Papa Francesco sia stata un'eco della vita morale e spirituale che dura per sempre. È stato un apostolo dei nostri giorni, l'unica voce a parlare con libertà al mondo. Un elemento di unione e coesione, un punto di riferimento. Il suo sacrificio e coerenza quotidiana, resteranno; così come resterà il suo esempio, sempre dalla parte dei deboli, degli sfruttati ed emarginati. Contro la pandemia dell'indifferenza dei giorni nostri. Siamo fieri di aver avuto e vissuto un Papa così. Intercedano per noi Papa Francesco e don Tonino Bello al loro incontro…- Sono state le sue parole intense, con un invito finale, nei prossimi giorni - a pregare ancora di più per Papa Francesco».
Al termine dell'omelia nella sobrietà e nel pieno rispetto del lutto, Sua Eccellenza ha voluto rimarcare la presenza in chiesa di Mark, (con un applauso commosso dei fedeli); il piccolo terlizzese di origine albanese è stato l'ultimo bambino ad aver ricevuto la benedizione del Papa nella domenica di Pasqua in piazza San Pietro, durante l'ultima uscita del Santo Padre.
Alla Celebrazione Eucaristica animata dal coro diocesano, hanno preso parte anche le Autorità Civili ed il Comitato Feste Patronali di Terlizzi.