Attualità
Terlizzi riapre nell'incertezza. Tante le lamentele del mondo del commercio (FOTO)
Ieri,18 maggio, hanno ricominciato l'attività piena bar, pasticcerie, ristoranti, barbieri e parrucchieri. Ma gli interrogativi restano
Terlizzi - martedì 19 maggio 2020
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Da ieri,18 maggio, hanno riaperto i battenti pizzerie, bar, pasticcerie, ristoranti e tutti i servizi che riguardano la somministrazione di pasti e bevande, oltre ai codici ateco che riguardano la cura del fisico tra cui parrucchieri, estetisti e barbieri. Domenica 17 maggio, qualche ora prima dello scattare della mezzanotte il Governo ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale le linee guida da rispettare all'interno e all'esterno dei locali, regola in larghissima parte riprese da un'ordinanza regionale, che tuttavia hanno lasciato più di qualche angoscia in commercianti e imprenditori.
Le indicazioni, le limitazioni e i protocolli da seguire lasciano il mondo produttivo perplesso. A Terlizzi in tanti ieri non hanno aperto. Bar, pizzerie e ristoranti per il momento continueranno con il servizio a domicilio o da asporto, mancano gli spazi per potersi adeguare alle nuove norme ed i nuovi costi di gestione non permettono al momento di effettuare il servizio ai tavoli, ridimensionati i posti a sedere di due terzi dal decreto e difficile diviene mantenere le distanze.
Un percorso tutto in salita come ci raccontano i titolari della pizzeria "Il Gioco dei Sensi" di Terlizzi, che hanno riaperto al pubblico dopo mesi di fermo, adeguando gli ambienti alle nuove normative imposte dal Decreto Legge del 17 maggio e grazie anche ai grandi spazi esterni. Come da protocollo sanitario all'ingresso dei locali sono stati posizionati stampati informativi su tutte le misure di prevenzione adottate. I posti a sedere posizionati ad un metro di distanza, in modo da garantire che non ci sia contatto ravvicinato tra i clienti. Messi a disposizione degli stessi e del personale prodotti igienizzanti, anche in più punti del locale, soprattutto all'entrata e vicino ai bagni, che dovrebbero essere sanificati ad ogni uso. Vietato l'ingresso ai clienti con temperatura superiore a 37,5 gradi, un registro dove segnare tutti i clienti da conservare per 14 giorni, vietati i buffet. Insomma nuove regole con un terzo dei clienti, con un aumento di spese e costi di gestione che avranno ripercussioni non solo nel sistema produttivo, ma anche un alto prezzo sociale.
Norme generali che valgono per quasi tutte le attività: stessa sorte per barbieri e parrucchieri, che finalmente dopo tre mesi di chiusura hanno rialzato le saracinesche. Niente salottino di attesa, tutto su prenotazione, cambiate le disposizioni delle poltrone per assicurare la distanza tra clienti e operatori. Si spera che l'emergenza per il Covid-19 si chiuda completamente quanto prima, per dare così la possibilità di apertura anche agli esercizi con piccoli spazi, soprattutto a quelle attività collocate all'interno dei borghi delle nostre città, luoghi caratteristici che rendono l'Italia uno tra i Paesi più belli del mondo e che si animano anche grazie a piccoli esercizi e piccole botteghe artigiane.
Nella nostra galleria un sunto in immagini della primissima giornata di questa seconda parte della Fase 2.
Le indicazioni, le limitazioni e i protocolli da seguire lasciano il mondo produttivo perplesso. A Terlizzi in tanti ieri non hanno aperto. Bar, pizzerie e ristoranti per il momento continueranno con il servizio a domicilio o da asporto, mancano gli spazi per potersi adeguare alle nuove norme ed i nuovi costi di gestione non permettono al momento di effettuare il servizio ai tavoli, ridimensionati i posti a sedere di due terzi dal decreto e difficile diviene mantenere le distanze.
Un percorso tutto in salita come ci raccontano i titolari della pizzeria "Il Gioco dei Sensi" di Terlizzi, che hanno riaperto al pubblico dopo mesi di fermo, adeguando gli ambienti alle nuove normative imposte dal Decreto Legge del 17 maggio e grazie anche ai grandi spazi esterni. Come da protocollo sanitario all'ingresso dei locali sono stati posizionati stampati informativi su tutte le misure di prevenzione adottate. I posti a sedere posizionati ad un metro di distanza, in modo da garantire che non ci sia contatto ravvicinato tra i clienti. Messi a disposizione degli stessi e del personale prodotti igienizzanti, anche in più punti del locale, soprattutto all'entrata e vicino ai bagni, che dovrebbero essere sanificati ad ogni uso. Vietato l'ingresso ai clienti con temperatura superiore a 37,5 gradi, un registro dove segnare tutti i clienti da conservare per 14 giorni, vietati i buffet. Insomma nuove regole con un terzo dei clienti, con un aumento di spese e costi di gestione che avranno ripercussioni non solo nel sistema produttivo, ma anche un alto prezzo sociale.
Norme generali che valgono per quasi tutte le attività: stessa sorte per barbieri e parrucchieri, che finalmente dopo tre mesi di chiusura hanno rialzato le saracinesche. Niente salottino di attesa, tutto su prenotazione, cambiate le disposizioni delle poltrone per assicurare la distanza tra clienti e operatori. Si spera che l'emergenza per il Covid-19 si chiuda completamente quanto prima, per dare così la possibilità di apertura anche agli esercizi con piccoli spazi, soprattutto a quelle attività collocate all'interno dei borghi delle nostre città, luoghi caratteristici che rendono l'Italia uno tra i Paesi più belli del mondo e che si animano anche grazie a piccoli esercizi e piccole botteghe artigiane.
Nella nostra galleria un sunto in immagini della primissima giornata di questa seconda parte della Fase 2.