Attualità
Terlizzi saluta Maria SS di Sovereto. Conclusa la Festa Maggiore (FOTO)
Mons. Felice Di Molfetta: «La festa sarà vera se in noi di anno in anno la matura la fede»
Terlizzi - lunedì 14 agosto 2023
9.59
Si è conclusa nella serata di domenica 13 agosto la Festa Maggiore 2023 in onore di Maria SS di Sovereto, con la recita del Santo Rosario alle ore 18 : 30 nella Concattedrale di San Michele Arcangelo, seguita dalla celebrazione eucaristica alle ore 19:00, presieduta da S.E. Mons. Felice di Molfetta, vescovo emerito di Cerignola Ascoli Satriano.
In una chiesa gremita di fedeli, al centro della pagina del Vangelo, la riflessione interiore che la fede si rafforza solo con una pratica regolare della preghiera, «la paura e la mancanza di coraggio rappresentano un notevole ostacolo ad una vita di fede e d'amore. Anche noi, proprio come gli apostoli sulla barca, possiamo lasciarci paralizzare dalla paura, che ci impedisce di vedere quanto Cristo ci sia vicino», dalla pagina del Vangelo.
Al centro dell'omelia del Vescovo emerito Felice Di Molfetta, il concetto di metterci in discussione e chiederci se, «di anno in anno, di Festa in Festa, siamo cresciuti nel nostro percorso di fede? Perché la Festa prima di essere nostra, è il riflesso della Festa del Cielo. La Festa è dono di Dio, noi nel vestito migliore riflesso della gioia di Dio», sono state le sue parole, con un messaggio finale, «la Festa sarà vera, se in noi la fede di anno in anno, matura; perché altrimenti anche l'abito nuovo non sarebbe sufficiente senza un cuore pulito, luminoso», è stata la chiusura di sua Eccellenza.
Una Santa Messa sobria ma anche incisiva, emozionalmente partecipata. Al suo culmine, l'atteso momento della Processione del Settenario della Sacra icona di Maria Santissima di Sovereto, accompagnata dai concerti bandistici cittadini, per il "saluto" ai fedeli. I portatori sono transitati, dopo l'uscita in piazza Don Tonino Bello intorno alle 20.00, da via De Napoli, piazza Cavour, corso Umberto I per poi rientrare nella Concattedrale di San Michele Arcangelo, dove l'icona della Madonna dimorerà sino alla prossima primavera.
La fede e l'amore della comunità per la Vergine, continua a legare indissolubilmente Terlizzi alla sua madre Celeste.
Il nostro racconto in fotografie grazie al supporto di Francesco Pittò e Cosma Cacciapaglia.
In una chiesa gremita di fedeli, al centro della pagina del Vangelo, la riflessione interiore che la fede si rafforza solo con una pratica regolare della preghiera, «la paura e la mancanza di coraggio rappresentano un notevole ostacolo ad una vita di fede e d'amore. Anche noi, proprio come gli apostoli sulla barca, possiamo lasciarci paralizzare dalla paura, che ci impedisce di vedere quanto Cristo ci sia vicino», dalla pagina del Vangelo.
Al centro dell'omelia del Vescovo emerito Felice Di Molfetta, il concetto di metterci in discussione e chiederci se, «di anno in anno, di Festa in Festa, siamo cresciuti nel nostro percorso di fede? Perché la Festa prima di essere nostra, è il riflesso della Festa del Cielo. La Festa è dono di Dio, noi nel vestito migliore riflesso della gioia di Dio», sono state le sue parole, con un messaggio finale, «la Festa sarà vera, se in noi la fede di anno in anno, matura; perché altrimenti anche l'abito nuovo non sarebbe sufficiente senza un cuore pulito, luminoso», è stata la chiusura di sua Eccellenza.
Una Santa Messa sobria ma anche incisiva, emozionalmente partecipata. Al suo culmine, l'atteso momento della Processione del Settenario della Sacra icona di Maria Santissima di Sovereto, accompagnata dai concerti bandistici cittadini, per il "saluto" ai fedeli. I portatori sono transitati, dopo l'uscita in piazza Don Tonino Bello intorno alle 20.00, da via De Napoli, piazza Cavour, corso Umberto I per poi rientrare nella Concattedrale di San Michele Arcangelo, dove l'icona della Madonna dimorerà sino alla prossima primavera.
La fede e l'amore della comunità per la Vergine, continua a legare indissolubilmente Terlizzi alla sua madre Celeste.
Il nostro racconto in fotografie grazie al supporto di Francesco Pittò e Cosma Cacciapaglia.