Attualità
Terrorismo, calo di presenze nei ristoranti
La gente preferisce andare negli agriturismo
Italia - martedì 24 novembre 2015
10.54
L'allarme terrorismo che negli ultimi giorni si respira in tutto il Paese porta con sé un corollario poco piacevole: la paura. Dopo il sangue sparso nelle vie di Parigi, dopo che l'Isis si è insinuato in un normale venerdì sera d'autunno, ora la gente ha paura di viaggiare, ha paura di andare al ristorante, ha paura di condurre la vita di ogni giorno. E i primi effetti cominciano a vedersi.
Secondo un sondaggio di Fipe-Confcommercio, nelle ultime settimane si registra un forte calo delle presenze nei ristoranti nelle città di grandi e medie dimensioni. Meno 40% è la flessione stimata.
Va meglio negli agriturismi di campagna dove la situazione è stabile e anzi ci sono buone prospettive per le prossime feste. A cambiare sono anche le mete dei viaggi con un taglio netto di quelli all'estero per vacanza e la scelta di privilegiare destinazioni nazionali ma lontane dalle grandi città, in montagna, in campagna o nei piccoli centri. La paura rischia di condizionare i comportamenti dei cittadini modificandone gli stili di vita, dalle vacanze agli svaghi fino agli acquisti. Una limitazione della libertà individuale che oltre che sul piano sociale rischia – conclude la Coldiretti - di pesare sul piano economico con effetti negativi sulla ripresa in corso".
Secondo un sondaggio di Fipe-Confcommercio, nelle ultime settimane si registra un forte calo delle presenze nei ristoranti nelle città di grandi e medie dimensioni. Meno 40% è la flessione stimata.
Va meglio negli agriturismi di campagna dove la situazione è stabile e anzi ci sono buone prospettive per le prossime feste. A cambiare sono anche le mete dei viaggi con un taglio netto di quelli all'estero per vacanza e la scelta di privilegiare destinazioni nazionali ma lontane dalle grandi città, in montagna, in campagna o nei piccoli centri. La paura rischia di condizionare i comportamenti dei cittadini modificandone gli stili di vita, dalle vacanze agli svaghi fino agli acquisti. Una limitazione della libertà individuale che oltre che sul piano sociale rischia – conclude la Coldiretti - di pesare sul piano economico con effetti negativi sulla ripresa in corso".