
Attualità
È terzo posto per l'abito-scultura di Margherita Piccolomini
La terlizzese porta in passerella la tradizione del ricamo, dei pizzi e dei merletti
Terlizzi - lunedì 18 settembre 2017
7.03
È la ventottenne Margherita Piccolomini ad aggiudicarsi il terzo posto al concorso "Che idea! Stimola la tua creatività", organizzato dalla Proloco di Corato e la cui premiazione si è tenuta lo scorso giovedì nella vicina cittadina. Con l'abito "Trame contemporanee del passato" Margherita ha centrato l'obiettivo: riscoprire, esaltare e valorizzare l'artigianato pugliese utilizzando qualsiasi materiale, anche di scarto. E così, tra pizzi e merletti, la giovane terlizzese è riuscita a rievocare in un abito una tradizione tutta femminile tramandata di madre in figlia sin dai tempi delle nostre nonne, quella del ricamo e del corredo.
«Ho realizzato il progetto di questo abito-scultura rivisitando alcuni schemi di pizzo antico, recuperati in un libro del 1914 intitolato "Il pizzo barese" di Giovanna Campisi», ha spiegato Margherita a TerlizziViva. È proprio durante il suo percorso di studi all'Accademia delle Belle Arti che la giovane terlizzese inizia a realizzare abiti- scultura: "Filamenti", il nome della sua prima creazione, dall'effetto della colla a caldo bianca lasciata colare al fine di modellare forme ritmiche ed armoniose alternate ad altre più casuali e di impeto. «Ben presto ho capito, però, che a questa tecnica bisognava fornire il cosiddetto valore aggiunto». E qui entra in scena la sua tesi: per la prima volta attraverso la moda e l'arte si rammentano le tradizioni del territorio pugliese.
Le stesse che si leggono tra le forme rétro e un po' vintage di un abito da sposa stile anni '50 come quello che il 14 settembre ha sfilato sotto gli occhi della giuria coratina indosso a Valentina, sua sorella. "Quando hai per modella una sorella che ti stima e ti appoggia in tutto, la stessa che da bambina ti ha vista disegnare su qualsiasi pezzo di carta, forse hai qualche altro punto a tuo favore, oltre al lavoro già svolto", ha concluso Margherita.
In foto, uno degli scatti realizzati durante uno shooting a Bari Vecchia per il lavoro di tesi di Margherita Piccolomini.
«Ho realizzato il progetto di questo abito-scultura rivisitando alcuni schemi di pizzo antico, recuperati in un libro del 1914 intitolato "Il pizzo barese" di Giovanna Campisi», ha spiegato Margherita a TerlizziViva. È proprio durante il suo percorso di studi all'Accademia delle Belle Arti che la giovane terlizzese inizia a realizzare abiti- scultura: "Filamenti", il nome della sua prima creazione, dall'effetto della colla a caldo bianca lasciata colare al fine di modellare forme ritmiche ed armoniose alternate ad altre più casuali e di impeto. «Ben presto ho capito, però, che a questa tecnica bisognava fornire il cosiddetto valore aggiunto». E qui entra in scena la sua tesi: per la prima volta attraverso la moda e l'arte si rammentano le tradizioni del territorio pugliese.
Le stesse che si leggono tra le forme rétro e un po' vintage di un abito da sposa stile anni '50 come quello che il 14 settembre ha sfilato sotto gli occhi della giuria coratina indosso a Valentina, sua sorella. "Quando hai per modella una sorella che ti stima e ti appoggia in tutto, la stessa che da bambina ti ha vista disegnare su qualsiasi pezzo di carta, forse hai qualche altro punto a tuo favore, oltre al lavoro già svolto", ha concluso Margherita.
In foto, uno degli scatti realizzati durante uno shooting a Bari Vecchia per il lavoro di tesi di Margherita Piccolomini.