
Religioni
Tra l’emozione dei devoti è tornata in Concattedrale l’icona della Madonna di Sovereto
La Solenne ricollocazione è stata eseguita dal vescovo Cornacchia
Terlizzi - martedì 8 aprile 2025
11.52
Ha vissuto un momento storico intenso, nella serata di ieri lunedì 7 aprile, all'interno della Concattedrale di San Michele Arcangelo, la comunità di Terlizzi, con la Solenne ricollocazione eseguita dal vescovo S.E. Mons. Domenico Cornacchia, della venerata icona della Madonna di Sovereto nella macchina processionale d'argento (anch'essa sottoposta ad una ricognizione), prima di presiedere la Celebrazione Eucaristica.
Dopo i lavori di restauro specialistici conservativi durati circa sei mesi, sotto l'alta sorveglianza del Ministero della Cultura-Soprintendenza archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Bari, è tornata dunque all'adorazione e alla palpabile emozione dei fedeli, l'icona della Vergine di Sovereto, in tempo per i festeggiamenti primaverili della patrona della città, che avverranno in momenti e suggestioni diverse, il 20 ed il 23 aprile.
Un momento epocale in cui si sono riuniti i devoti, l'ultima ricognizione della sacra immagine prima di quella appena messa in opera è risalente ad oltre 50 anni fa, quando nel 1974 l'icona fu sottoposta ad un restauro conservativo da parte della Soprintendenza di Bari. Mentre la preziosa macchina a custodia dell'icona fu realizzata nel 1716 dall'argentiere napoletano Antonio Torrone; sia l'edicola vera e propria che la base stessa, presentavano notevoli guasti, numerose ammaccature e lacerazioni che si è cercato di risarcire nel tempo con saldature ed inchiodature varie, talvolta anche con grossolani interventi. Di rilievo storico anche l'annotazione che tali lavori si siano conclusi in questo anno Giubilare 2025, un evento religioso significativo nella tradizione cattolica.
«Ravviviamo la luce nella nostra fede, torniamo a casa pieni di carità e amore riconciliamoci ad uno stile di vita tutto nuovo - sono state le parole del vescovo Cornacchia che ha officiato la Celebrazione Eucaristica, ed ancora un augurio durante la sua omelia, - ritorniamo ad una quotidianità di grazia e penitenza, riconciliamoci con Dio; è il modo migliore per avvicinarci alla Santa Pasqua e riaccogliere Maria Santissima di Sovereto».
A conclusione della celebrazione eucaristica, poco dopo le ore 20.00 ha avuto luogo la presentazione e l'illustrazione degli interventi di restauro. Introdotti e coordinati sapientemente da Francesco Di Palo, Fondazione Museo Diocesano storico dell'arte. «Un lavoro di squadra e perfetta intesa tra Diocesi, Soprintendenza, Capitolo e Concattedrale, Fondazione per restituire dopo i restauri e in tempo per le sentite e partecipate celebrazioni di aprile dedicate alla Patrona di Terlizzi, la "macchina d'argento" e la preziosa Icona della Madonna di Sovereto – Sono state le parole dello storico – ci abbiamo messo grande rigore scientifico e lo abbiamo fatto per oggi e per le generazioni che verranno».
Sono intervenuti anche don Roberto De Bartolo, parroco della Concattedrale di Terlizzi a fare gli onori di casa, ed in netta ripresa dopo il recente infortunio domestico, don Michele Amorosini, direttore dei beni culturali ed edilizia di culto, Giuseppe Tritto e Mariana Cerfeda restauratori della "macchina" d'argento, Valentino De Sario, restauratore dell'icona, ed infine il primo cittadino, Michelangelo De Chirico.
Dopo i lavori di restauro specialistici conservativi durati circa sei mesi, sotto l'alta sorveglianza del Ministero della Cultura-Soprintendenza archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Bari, è tornata dunque all'adorazione e alla palpabile emozione dei fedeli, l'icona della Vergine di Sovereto, in tempo per i festeggiamenti primaverili della patrona della città, che avverranno in momenti e suggestioni diverse, il 20 ed il 23 aprile.
Un momento epocale in cui si sono riuniti i devoti, l'ultima ricognizione della sacra immagine prima di quella appena messa in opera è risalente ad oltre 50 anni fa, quando nel 1974 l'icona fu sottoposta ad un restauro conservativo da parte della Soprintendenza di Bari. Mentre la preziosa macchina a custodia dell'icona fu realizzata nel 1716 dall'argentiere napoletano Antonio Torrone; sia l'edicola vera e propria che la base stessa, presentavano notevoli guasti, numerose ammaccature e lacerazioni che si è cercato di risarcire nel tempo con saldature ed inchiodature varie, talvolta anche con grossolani interventi. Di rilievo storico anche l'annotazione che tali lavori si siano conclusi in questo anno Giubilare 2025, un evento religioso significativo nella tradizione cattolica.
«Ravviviamo la luce nella nostra fede, torniamo a casa pieni di carità e amore riconciliamoci ad uno stile di vita tutto nuovo - sono state le parole del vescovo Cornacchia che ha officiato la Celebrazione Eucaristica, ed ancora un augurio durante la sua omelia, - ritorniamo ad una quotidianità di grazia e penitenza, riconciliamoci con Dio; è il modo migliore per avvicinarci alla Santa Pasqua e riaccogliere Maria Santissima di Sovereto».
A conclusione della celebrazione eucaristica, poco dopo le ore 20.00 ha avuto luogo la presentazione e l'illustrazione degli interventi di restauro. Introdotti e coordinati sapientemente da Francesco Di Palo, Fondazione Museo Diocesano storico dell'arte. «Un lavoro di squadra e perfetta intesa tra Diocesi, Soprintendenza, Capitolo e Concattedrale, Fondazione per restituire dopo i restauri e in tempo per le sentite e partecipate celebrazioni di aprile dedicate alla Patrona di Terlizzi, la "macchina d'argento" e la preziosa Icona della Madonna di Sovereto – Sono state le parole dello storico – ci abbiamo messo grande rigore scientifico e lo abbiamo fatto per oggi e per le generazioni che verranno».
Sono intervenuti anche don Roberto De Bartolo, parroco della Concattedrale di Terlizzi a fare gli onori di casa, ed in netta ripresa dopo il recente infortunio domestico, don Michele Amorosini, direttore dei beni culturali ed edilizia di culto, Giuseppe Tritto e Mariana Cerfeda restauratori della "macchina" d'argento, Valentino De Sario, restauratore dell'icona, ed infine il primo cittadino, Michelangelo De Chirico.