Cronaca
Un arsenale nel cimitero di Terlizzi. Trovato anche un ordigno
Mitragliette, fucili e pistole celate dietro una lapide a copertura di un sepolcro. Saranno analizzate a fondo dai Carabinieri
Terlizzi - martedì 29 marzo 2022
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Le armi della mala nascoste nel cimitero di Terlizzi, laddove nessuno avrebbe mai pensato di trovarle. La scoperta, che apre inquietanti scenari tutti da sondare, è avvenuta nella mattinata di venerdì, prima della tumulazione di una salma, in uno dei viali del camposanto: la notizia, che doveva rimanere riservata, è trapelata nelle ultime ore dallo stretto riserbo degli inquirenti.
I Carabinieri della locale Tenenza ci sono arrivati per caso, dopo la segnalazione di alcuni addetti al cimitero che hanno scoperto le armi celate in un loculo poco distante da un colombario lungo il muro perimetrale prospiciente contrada Piscina la Corte, una viuzza rurale che sbocca sulla strada provinciale 231. Gli operai hanno subito notato qualcosa di strano dietro la lastra di marmo rimovibile a mano a copertura di un sepolcro. E infatti, una volta spostata, in uno spazio ricavato all'interno del vano murario destinato alla sepoltura, sono spuntate fuori le armi.
L'immediato intervento dei Carabinieri è servito a repertare quindici pezzi fra mitragliette Skorpion, fucili a canne mozze e pistole, oltre ad un ordigno. Il resto lo hanno fatto gli Artificieri, giunti dal Comando Provinciale di Bari, che hanno messo in sicurezza l'area e poi proceduto, nello stesso pomeriggio di venerdì, dopo aver completamente interdetto il cimitero, a disinnescare e a neutralizzare l'esplosivo (preoccupante, perché fa pensare all'ipotesi di un attentato, nda), nascosto lontano da occhi indiscreti. Non si è registrato nessun danno a cose o a persone.
I militari, intanto, hanno passato al setaccio l'intero cimitero alla ricerca di ulteriori nascondigli dove potrebbe essere stato nascosto altro. Se queste armi hanno sparato, e dunque se siano già state utilizzate in precedenti episodi criminali e successivamente occultate nel cimitero, dove evidentemente in passato, forse col favore delle tenebre, qualcuno è riuscito ad entrare con troppa facilità, lo stabiliranno nel corso delle prossime settimane i laboriosi accertamenti balistici affidati agli specialisti della Sezione Investigazioni Scientifiche di Bari, giunti sul posto.
I militari, inoltre, dovranno accertare, attraverso i consueti rilievi dattiloscopici, anche chi le ha eventualmente utilizzate. Eventuali impronte digitali rintracciate sul materiale finito sotto sequestro saranno infatti comparate con quelle catalogate all'interno delle banche dati in uso alle forze dell'ordine. Le indagini, in capo alla Compagnia di Molfetta e coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani, sono appena all'inizio, procedono a tamburo battente e non escludono alcuna pista, neppure quella che conduce ai gruppi criminali della vasta zona a nord di Bari.
S'indaga a tutto spiano, dunque, per risalire ai "gestori" dell'arsenale, peraltro pericoloso perché nascosto fra i viali del cimitero. Difficile sapere altro, a riguardo vi è massimo riserbo dei Carabinieri sull'attività investigativa. Non è il primo caso: nel 2009 un arsenale fu scoperto nel cimitero di Andria, nel 2015 in quello di Bari. Furono trovate bombe, pistole, fucili e munizioni.
I Carabinieri della locale Tenenza ci sono arrivati per caso, dopo la segnalazione di alcuni addetti al cimitero che hanno scoperto le armi celate in un loculo poco distante da un colombario lungo il muro perimetrale prospiciente contrada Piscina la Corte, una viuzza rurale che sbocca sulla strada provinciale 231. Gli operai hanno subito notato qualcosa di strano dietro la lastra di marmo rimovibile a mano a copertura di un sepolcro. E infatti, una volta spostata, in uno spazio ricavato all'interno del vano murario destinato alla sepoltura, sono spuntate fuori le armi.
L'immediato intervento dei Carabinieri è servito a repertare quindici pezzi fra mitragliette Skorpion, fucili a canne mozze e pistole, oltre ad un ordigno. Il resto lo hanno fatto gli Artificieri, giunti dal Comando Provinciale di Bari, che hanno messo in sicurezza l'area e poi proceduto, nello stesso pomeriggio di venerdì, dopo aver completamente interdetto il cimitero, a disinnescare e a neutralizzare l'esplosivo (preoccupante, perché fa pensare all'ipotesi di un attentato, nda), nascosto lontano da occhi indiscreti. Non si è registrato nessun danno a cose o a persone.
I militari, intanto, hanno passato al setaccio l'intero cimitero alla ricerca di ulteriori nascondigli dove potrebbe essere stato nascosto altro. Se queste armi hanno sparato, e dunque se siano già state utilizzate in precedenti episodi criminali e successivamente occultate nel cimitero, dove evidentemente in passato, forse col favore delle tenebre, qualcuno è riuscito ad entrare con troppa facilità, lo stabiliranno nel corso delle prossime settimane i laboriosi accertamenti balistici affidati agli specialisti della Sezione Investigazioni Scientifiche di Bari, giunti sul posto.
I militari, inoltre, dovranno accertare, attraverso i consueti rilievi dattiloscopici, anche chi le ha eventualmente utilizzate. Eventuali impronte digitali rintracciate sul materiale finito sotto sequestro saranno infatti comparate con quelle catalogate all'interno delle banche dati in uso alle forze dell'ordine. Le indagini, in capo alla Compagnia di Molfetta e coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani, sono appena all'inizio, procedono a tamburo battente e non escludono alcuna pista, neppure quella che conduce ai gruppi criminali della vasta zona a nord di Bari.
S'indaga a tutto spiano, dunque, per risalire ai "gestori" dell'arsenale, peraltro pericoloso perché nascosto fra i viali del cimitero. Difficile sapere altro, a riguardo vi è massimo riserbo dei Carabinieri sull'attività investigativa. Non è il primo caso: nel 2009 un arsenale fu scoperto nel cimitero di Andria, nel 2015 in quello di Bari. Furono trovate bombe, pistole, fucili e munizioni.