Scuola e Lavoro
V Settimana Don Bosco educatore: San Giovanni Bosco e Padre Michele Catalano a confronto
Relatori il giudice onorario Gaetano de Bari e il giornalista Renato Brucoli
Terlizzi - sabato 1 febbraio 2020
È giunta alla sua V edizione la "Settimana Don Bosco educatore", promossa, giovedì scorso 30 gennaio, dal 2° circolo didattico San Giovanni Bosco per rendere omaggio al noto presbitero e pedagogo di origini piemontesi, vissuto durante l'Ottocento. Al centro della conferenza, l'idea di educazione alla cittadinanza in un'ottica di contiguità tra il pensiero di Don Bosco e l'operato del terlizzese Padre Michele Catalano, scomparso nel 2009.
Una gremita Aula Magna ha assistito attenta agli interventi di qualificati relatori, ovvero del giudice onorario del Tribunale dei Minorenni di Bari, Gaetano de Bari, e del giornalista Renato Brucoli che si sono sapientemente soffermati sull'«apostolato educativo» di entrambi i religiosi, cogliendone i punti di contatto nel loro impegno di ausilio e formazione nei confronti dei disagiati.
Entrambi missionari, principalmente Don Bosco in Argentina e Padre Michele Catalano nello Sri Lanka, guardavano, seppur in differenti epoche storiche, all'importante ruolo svolto dagli istituti di istruzione, gli oratori per il primo e le «scuolette» per il secondo. Una sorta di «azione educativa mondiale» che trovava i suoi capisaldi nell'inclusione sociale e nell'interculturalità.
In un'analisi approfondita del valore della scuola, centro pulsante dei cittadini del domani, veri interlocutori sono stati i piccoli studenti che hanno seguito pazienti l'intero evento, sì da intramezzarlo con filastrocche e domande ben articolate. I bambini hanno sete di cultura ed è compito dei docenti, coadiuvati dai genitori, fornire loro gli strumenti utili per crescere onesti, responsabili e consapevoli.
Il messaggio di Don Bosco e Padre Michele Catalano è, dunque, ancora molto attuale, soprattutto nell'epoca odierna in cui si sta diffondendo una maggiore alienazione dovuta all'uso talvolta spropositato dei social network. Rientra nelle facoltà degli adulti sviluppare delle «competenze di prossimità» in modo da esercitare un controllo ragionevole sulla navigazione virtuale dei propri figli.
«Il mondo della scuola è composito. L'educazione alla cittadinanza coincide con l'educazione alla solidarietà all'interno della comunità», afferma il sindaco Ninni Gemmato a conclusione dell'evento, «Bisogna coltivare il metodo educativo integrato che veda interagire genitori e insegnanti. È anche fondamentale che la didattica sia finalizzata non solo alla trasmissione di concetti ma anche di emozioni».
Una gremita Aula Magna ha assistito attenta agli interventi di qualificati relatori, ovvero del giudice onorario del Tribunale dei Minorenni di Bari, Gaetano de Bari, e del giornalista Renato Brucoli che si sono sapientemente soffermati sull'«apostolato educativo» di entrambi i religiosi, cogliendone i punti di contatto nel loro impegno di ausilio e formazione nei confronti dei disagiati.
Entrambi missionari, principalmente Don Bosco in Argentina e Padre Michele Catalano nello Sri Lanka, guardavano, seppur in differenti epoche storiche, all'importante ruolo svolto dagli istituti di istruzione, gli oratori per il primo e le «scuolette» per il secondo. Una sorta di «azione educativa mondiale» che trovava i suoi capisaldi nell'inclusione sociale e nell'interculturalità.
In un'analisi approfondita del valore della scuola, centro pulsante dei cittadini del domani, veri interlocutori sono stati i piccoli studenti che hanno seguito pazienti l'intero evento, sì da intramezzarlo con filastrocche e domande ben articolate. I bambini hanno sete di cultura ed è compito dei docenti, coadiuvati dai genitori, fornire loro gli strumenti utili per crescere onesti, responsabili e consapevoli.
Il messaggio di Don Bosco e Padre Michele Catalano è, dunque, ancora molto attuale, soprattutto nell'epoca odierna in cui si sta diffondendo una maggiore alienazione dovuta all'uso talvolta spropositato dei social network. Rientra nelle facoltà degli adulti sviluppare delle «competenze di prossimità» in modo da esercitare un controllo ragionevole sulla navigazione virtuale dei propri figli.
«Il mondo della scuola è composito. L'educazione alla cittadinanza coincide con l'educazione alla solidarietà all'interno della comunità», afferma il sindaco Ninni Gemmato a conclusione dell'evento, «Bisogna coltivare il metodo educativo integrato che veda interagire genitori e insegnanti. È anche fondamentale che la didattica sia finalizzata non solo alla trasmissione di concetti ma anche di emozioni».