Turismo
Vince Procida, Bari non sarà Capitale della Cultura 2022. Una beffa anche per Terlizzi
Svanita la possibilità di rendere la Città Metropolitana ulteriormente attrattiva per flussi turistici qualificati
Terlizzi - martedì 19 gennaio 2021
0.55
Sarà Procida la Capitale italiana della Cultura nel 2022, l'anno che ci si augura possa significare l'affrancamento dal Covid-19 (leggi articolo .
Vince l'isola di Arturo, come nel romanzo che Elsa Morante scrisse dopo un soggiorno nel 1955 e che le valse il Premio Strega nel 1957. Vince forse inaspettatamente, col suo passato ricollegabile, grazie a recenti ritrovamenti, addirittura all'epoca micenea, ma a dispetto di località che vantano probabilmente un pedigree più rilevante (solo per citare due esempi, si pensi alla toscana Volterra ed a Cerveteri, in Tuscia, sospesa tra etruschi e romani).
Sconfitte le altre pretendenti, tra cui Bari e la sua Città Metropolitana, col suo sguardo da sempre volto ad Oriente, con inevitabili ripercussioni anche sul turismo per tutti i comuni dell'Area.
Terlizzi purtroppo non farà eccezione, con la sua voglia a volte poco assecondata di mettersi in mostra, di intercettare flussi qualificati che il titolo di "Capitale italiana della Cultura" poteva conferire ad una ex provincia che sovente, in un recente passato, era stata bistrattata a dispetto di un patrimonio storico, architettonico, paesaggistico ed umano di primo livello e che negli ultimi anni aveva rimontato prepotentemente nelle classifiche di gradimento dei visitatori, anche stranieri.
Sarebbe stata un'occasione ulteriore dopo la mazzata del Coronavirus per riprendere a far arrivare dalle nostre parti turisti appartenenti ad un target a cui bisogna senza dubbio aspirare, ma questo non deve deprimere e deve invece servire a fare meglio. Lo deve fare Bari, traino e motore dell'Area Metropolitana, e lo devono fare singolarmente i comuni del territorio circostante, ridando slancio a settori come quello turistico-ricettivo in grande affanno per via del virus che ha spazzato via fette consistenti di mercato. In questo senso fanno ben sperare le dichiarazioni di Antonio Decaro ( qui il link dell'intervista alla nostra redazione barese).
Sarà un'altra importante sfida da vincere, programmando sin d'ora per gli anni che verranno, orientando l'offerta culturale. E lo dovrà fare chiunque governi, chiunque abbia responsabilità di far crescere economicamente (turismo e cultura portano danaro) questa comunità. Anche Terlizzi è chiamata a dare risposte in tempi rapidi, giocando di squadra con il circondario. Da soli, soprattutto dopo l'anno drammatico che abbiamo vissuto, non si va più da nessuna parte.
Vince l'isola di Arturo, come nel romanzo che Elsa Morante scrisse dopo un soggiorno nel 1955 e che le valse il Premio Strega nel 1957. Vince forse inaspettatamente, col suo passato ricollegabile, grazie a recenti ritrovamenti, addirittura all'epoca micenea, ma a dispetto di località che vantano probabilmente un pedigree più rilevante (solo per citare due esempi, si pensi alla toscana Volterra ed a Cerveteri, in Tuscia, sospesa tra etruschi e romani).
Sconfitte le altre pretendenti, tra cui Bari e la sua Città Metropolitana, col suo sguardo da sempre volto ad Oriente, con inevitabili ripercussioni anche sul turismo per tutti i comuni dell'Area.
Terlizzi purtroppo non farà eccezione, con la sua voglia a volte poco assecondata di mettersi in mostra, di intercettare flussi qualificati che il titolo di "Capitale italiana della Cultura" poteva conferire ad una ex provincia che sovente, in un recente passato, era stata bistrattata a dispetto di un patrimonio storico, architettonico, paesaggistico ed umano di primo livello e che negli ultimi anni aveva rimontato prepotentemente nelle classifiche di gradimento dei visitatori, anche stranieri.
Sarebbe stata un'occasione ulteriore dopo la mazzata del Coronavirus per riprendere a far arrivare dalle nostre parti turisti appartenenti ad un target a cui bisogna senza dubbio aspirare, ma questo non deve deprimere e deve invece servire a fare meglio. Lo deve fare Bari, traino e motore dell'Area Metropolitana, e lo devono fare singolarmente i comuni del territorio circostante, ridando slancio a settori come quello turistico-ricettivo in grande affanno per via del virus che ha spazzato via fette consistenti di mercato. In questo senso fanno ben sperare le dichiarazioni di Antonio Decaro ( qui il link dell'intervista alla nostra redazione barese).
Sarà un'altra importante sfida da vincere, programmando sin d'ora per gli anni che verranno, orientando l'offerta culturale. E lo dovrà fare chiunque governi, chiunque abbia responsabilità di far crescere economicamente (turismo e cultura portano danaro) questa comunità. Anche Terlizzi è chiamata a dare risposte in tempi rapidi, giocando di squadra con il circondario. Da soli, soprattutto dopo l'anno drammatico che abbiamo vissuto, non si va più da nessuna parte.