Politica
Vitagliano: «Facciamo di Terlizzi un brand da esportare»
Ieri sera primo pubblico comizio che apre la campagna elettorale di Comunità Civica
Terlizzi - domenica 21 maggio 2017
8.04
In apertura della campagna elettorale di Comunità Civica, il candidato sindaco Pasquale Vitagliano ha tenuto ieri sera un pubblico comizio carico di pathos in piazza Cavour. Sul palco anche un'interprete LIS per consentire alle persone sorde di seguire l'incontro con i cittadini.
Motivo conduttore dell'intera orazione, il rispetto dell'avversario politico. «I nostri politici sono fermi al tempo del disprezzo: sono detrattori di professione» tuona Vitagliano che biasima chi fa della politica non una militanza quotidiana ma una mera occupazione dello scranno. I comizi diventano troppo spesso piazze per fare «bullismo politico»; proprio per questo, sollecita i suoi competitor ad educare al rispetto dell'altro al fine di promuovere un confronto genuino con tutte le compagini politiche «Ristabiliremo il profilo istituzionale del Comune anche sotto il profilo della puntualità nell'iniziare i consigli comunali».
Il leader della Comunità definisce il suo programma elettorale la «carta costituzionale» dell'intera comunità, attraverso la quale sarà possibile governare il paese riscoprendo lo spirito della collettività. Sebbene in molti descrivano la sua coalizione come una misera «accozzaglia» di anime politiche differenti tra loro, il candidato sindaco contrasta lo svilimento del suo impegno per il paese con l'aver costruito, piuttosto, «un'arca di Noè capace di salvare il popolo terlizzese dal diluvio del disprezzo».
Ancora una volta, si ritorna sulla bruciante e ormai passata questione delle primarie con il centrosinistra, ribadendo che queste rappresentano solamente un escamotage di un «gioco di potere», dal momento che gli altri candidati che vi hanno partecipato sono «scomparsi dalla scena politica» : «le nostre primarie sono solo le elezioni democratiche».
Ricorrente è lo slogan della Comunità Civica di «fare di Terlizzi un brand», ovvero un simbolo da esportare al di là dei confini, affinché una piccola realtà come la nostra possa costituire un'identità particolare e rilevante in un mondo massificato e globalizzato. Non solo olio, fiori e ceramiche, ma anche personalità storiche e cultura del nostro territorio, «Millico, ad esempio, è apprezzato e studiato tantissimo all'estero».
Il programma della Comunità Civica, afferma Pasquale, allargherà il perimetro della rappresentanza anche grazie al potenziamenti dei servizi sociali. Nell'ambito dell'impresa si favorirà l'assunzione di maestranze locali per garantire «pari opportunità per tutti». L'associazionismo diventerà un interlocutore costante e importante del Comune.
«Vai Terlizzi, prendi il volo, orgoglio cittadino. Non per me, non per i miei, ma per quelli che verranno. Rispetto, questa città merita rispetto», conclude Vitagliano alle cui parole fa seguito un applauso scrosciante che risuona nel borgo cittadino.
Motivo conduttore dell'intera orazione, il rispetto dell'avversario politico. «I nostri politici sono fermi al tempo del disprezzo: sono detrattori di professione» tuona Vitagliano che biasima chi fa della politica non una militanza quotidiana ma una mera occupazione dello scranno. I comizi diventano troppo spesso piazze per fare «bullismo politico»; proprio per questo, sollecita i suoi competitor ad educare al rispetto dell'altro al fine di promuovere un confronto genuino con tutte le compagini politiche «Ristabiliremo il profilo istituzionale del Comune anche sotto il profilo della puntualità nell'iniziare i consigli comunali».
Il leader della Comunità definisce il suo programma elettorale la «carta costituzionale» dell'intera comunità, attraverso la quale sarà possibile governare il paese riscoprendo lo spirito della collettività. Sebbene in molti descrivano la sua coalizione come una misera «accozzaglia» di anime politiche differenti tra loro, il candidato sindaco contrasta lo svilimento del suo impegno per il paese con l'aver costruito, piuttosto, «un'arca di Noè capace di salvare il popolo terlizzese dal diluvio del disprezzo».
Ancora una volta, si ritorna sulla bruciante e ormai passata questione delle primarie con il centrosinistra, ribadendo che queste rappresentano solamente un escamotage di un «gioco di potere», dal momento che gli altri candidati che vi hanno partecipato sono «scomparsi dalla scena politica» : «le nostre primarie sono solo le elezioni democratiche».
Ricorrente è lo slogan della Comunità Civica di «fare di Terlizzi un brand», ovvero un simbolo da esportare al di là dei confini, affinché una piccola realtà come la nostra possa costituire un'identità particolare e rilevante in un mondo massificato e globalizzato. Non solo olio, fiori e ceramiche, ma anche personalità storiche e cultura del nostro territorio, «Millico, ad esempio, è apprezzato e studiato tantissimo all'estero».
Il programma della Comunità Civica, afferma Pasquale, allargherà il perimetro della rappresentanza anche grazie al potenziamenti dei servizi sociali. Nell'ambito dell'impresa si favorirà l'assunzione di maestranze locali per garantire «pari opportunità per tutti». L'associazionismo diventerà un interlocutore costante e importante del Comune.
«Vai Terlizzi, prendi il volo, orgoglio cittadino. Non per me, non per i miei, ma per quelli che verranno. Rispetto, questa città merita rispetto», conclude Vitagliano alle cui parole fa seguito un applauso scrosciante che risuona nel borgo cittadino.