Cronaca
Vittoria Allegretti racconta la sua battaglia contro il Covid
La Consigliera di maggioranza è ora negativa al virus e lancia un appello ai terlizzesi
Terlizzi - domenica 20 dicembre 2020
7.55
Ad una settimana esatta dalla guarigione e dopo essere tornata a svolgere in pieno il ruolo di mamma, di moglie e di Consigliera Comunale, oltre che al lavoro nella sua amata azienda, Vittoria Allegretti ci racconta la sua disavventura legata alla positività al Covid-19.
Può raccontare brevemente la sua disavventura col Covid? Quando ha scoperto di essere positiva? Come ha affrontato la malattia e come la si gestisce in casa? Chi provvede alla fornitura di medicinali e di alimenti?
«Dopo i primi sintomi avuti sabato 7 novembre, ho subito prenotato il tampone antigienico effettuato giovedì 12. Ho immediatamente messo in atto l'isolamento, in quanto mio marito era risultato negativo al tampone. Abbiamo quindi avvisato il medico di famiglia che prontamente ha attivato tutta la procedura con l'ASL. Naturalmente la notizia mi ha spaventata molto e sono stata sin da subito davvero male: avevo mancanza di fiato, stanchezza e dolori articolari. Mi sono ritrovata in una situazione surreale, lottare contro il covid, senza sapere esattamente a cosa si va incontro è deprimente. Nei primi giorni ho avuto necessità di ossigeno e dell'intervento del 118 perché la saturazione era scesa al di sotto del 90 ed avevo un aumento dei battiti cardiaci. Per fortuna non ho avuto necessità del ricovero in ospedale. I malati di Covid domiciliati vivono una situazione di panico e di incertezza, non tutti hanno la fortuna di avere un medico di famiglia che li assista telefonicamente e c'è chi non ha alcuna assistenza a casa. Spaventa la solitudine. Per quanto riguarda la spesa alimentare, i negozianti terlizzesi si sono organizzati con la consegna a domicilio, così come le farmacie per ciò che attiene i medicinali. Per altre necessità devo davvero ringraziare i miei nipoti, sempre presenti a pronti a soddisfare ogni nostra esigenza, oltre ad aver accudito la nostra amica a quattro zampe Stella per tutto il periodo dell'isolamento».
Come vengono seguiti i pazienti Covid che rimangono a casa? Che ruolo rivestono nella realtà il medico di famiglia e la ASL?
«Per quanto riguarda l'ASL non posso che comprendere il loro periodo di enorme confusione e difficoltà nel gestire le enormi richieste di tamponi. A mio avviso dovrebbero potenziare il personale e soprattutto prevedere un numero telefonico da poter contattare per avere notizie. Ci sono pazienti che aspettano più di un mese prima di essere contattati. Non è possibile gestire un'emergenza sanitaria in questo modo. I medici di base sono naturalmente presi d'assalto in ogni ora del giorno, perché diventano l'unico punto di riferimento di malati Covid, oltre a svolgere la loro attività ambulatoriale. Una situazione assurda, quasi irreale».
In qualità di Consigliera comunale ci sono dei suggerimenti che vuole dare all'Amministrazione per affrontare al meglio la pandemia a livello cittadino?
«All'Amministrazione dico di intensificare i controlli sicuramente, con l'aiuto anche dei carabinieri. Stiamo lavorando intensamente per poter creare una rete di aiuti e di iniziative per gestire al meglio la situazione».
Quale appello rivolge a tal proposito ai terlizzesi?
«Rivolgo a tutti i cittadini un accorato appello alla prudenza, evitate gli assembramenti senza aspettare che vi vengano a controllare. Il vero deterrente per il virus è il distanziamento, pensare che non possa capitare ad ognuno di noi è sbagliato; inoltre usate correttamente la mascherina ed igienizzate le mani. Natale e Capodanno si avvicinano: viviamoli in maniera diversa, più riservata, pensiamo che una bella, gioiosa ed enorme tavolata alla quale siamo abituati tutti noi, potrebbe causare tanti problemi a noi ai nostri amici e parenti».
Può raccontare brevemente la sua disavventura col Covid? Quando ha scoperto di essere positiva? Come ha affrontato la malattia e come la si gestisce in casa? Chi provvede alla fornitura di medicinali e di alimenti?
«Dopo i primi sintomi avuti sabato 7 novembre, ho subito prenotato il tampone antigienico effettuato giovedì 12. Ho immediatamente messo in atto l'isolamento, in quanto mio marito era risultato negativo al tampone. Abbiamo quindi avvisato il medico di famiglia che prontamente ha attivato tutta la procedura con l'ASL. Naturalmente la notizia mi ha spaventata molto e sono stata sin da subito davvero male: avevo mancanza di fiato, stanchezza e dolori articolari. Mi sono ritrovata in una situazione surreale, lottare contro il covid, senza sapere esattamente a cosa si va incontro è deprimente. Nei primi giorni ho avuto necessità di ossigeno e dell'intervento del 118 perché la saturazione era scesa al di sotto del 90 ed avevo un aumento dei battiti cardiaci. Per fortuna non ho avuto necessità del ricovero in ospedale. I malati di Covid domiciliati vivono una situazione di panico e di incertezza, non tutti hanno la fortuna di avere un medico di famiglia che li assista telefonicamente e c'è chi non ha alcuna assistenza a casa. Spaventa la solitudine. Per quanto riguarda la spesa alimentare, i negozianti terlizzesi si sono organizzati con la consegna a domicilio, così come le farmacie per ciò che attiene i medicinali. Per altre necessità devo davvero ringraziare i miei nipoti, sempre presenti a pronti a soddisfare ogni nostra esigenza, oltre ad aver accudito la nostra amica a quattro zampe Stella per tutto il periodo dell'isolamento».
Come vengono seguiti i pazienti Covid che rimangono a casa? Che ruolo rivestono nella realtà il medico di famiglia e la ASL?
«Per quanto riguarda l'ASL non posso che comprendere il loro periodo di enorme confusione e difficoltà nel gestire le enormi richieste di tamponi. A mio avviso dovrebbero potenziare il personale e soprattutto prevedere un numero telefonico da poter contattare per avere notizie. Ci sono pazienti che aspettano più di un mese prima di essere contattati. Non è possibile gestire un'emergenza sanitaria in questo modo. I medici di base sono naturalmente presi d'assalto in ogni ora del giorno, perché diventano l'unico punto di riferimento di malati Covid, oltre a svolgere la loro attività ambulatoriale. Una situazione assurda, quasi irreale».
In qualità di Consigliera comunale ci sono dei suggerimenti che vuole dare all'Amministrazione per affrontare al meglio la pandemia a livello cittadino?
«All'Amministrazione dico di intensificare i controlli sicuramente, con l'aiuto anche dei carabinieri. Stiamo lavorando intensamente per poter creare una rete di aiuti e di iniziative per gestire al meglio la situazione».
Quale appello rivolge a tal proposito ai terlizzesi?
«Rivolgo a tutti i cittadini un accorato appello alla prudenza, evitate gli assembramenti senza aspettare che vi vengano a controllare. Il vero deterrente per il virus è il distanziamento, pensare che non possa capitare ad ognuno di noi è sbagliato; inoltre usate correttamente la mascherina ed igienizzate le mani. Natale e Capodanno si avvicinano: viviamoli in maniera diversa, più riservata, pensiamo che una bella, gioiosa ed enorme tavolata alla quale siamo abituati tutti noi, potrebbe causare tanti problemi a noi ai nostri amici e parenti».