Territorio
Xylella e i fiori di Terlizzi: solo psicosi, ma bisogna tenere alta la guarda
L'assessore Cataldi: «Le aziende terlizzesi subiscono i primi danni da psicosi Xylella»
Terlizzi - domenica 24 maggio 2015
22.58
La Xylella fastidiosa spaventa anche i floricoltori pugliesi. Dopo aver azzoppato il comparto olivicolo della Puglia, l'insetto rischia di mettere in ginocchio un altro comparto strategico per l'agricoltura regionale e in particolare per l'economia di Terlizzi. Se ne è parlato nei giorni scorsi a Monopoli in una riunione del comitato che riunisci i comuni del distretto florovivaistico pugliese che si è tenuto giovedì scorso a Monopoli. Presente anche il comune di Terlizzi con l'assessore all'Agricoltura Raffaele Cataldi.
Il rischio è concreto visto che il settore florovivaistico subisce da molti anni l'invasione di merci provenienti da paesi extraeuropei, la cui sanità si rileva spesso non conforme alle normative fitosanitarie adottate dagli stati membri.
La Xylella fastidiosa è solamente l'ultimo di una serie di patogeni arrivati in Europa veicolata attraverso piante ornamentali di caffè provenienti dal Perù e importate dall'Olanda. Non è un caso che la stessa Xylella sia stata preceduta da altre patologie quali ad esempio il Tarlo Asiatico (anoplophora chinensis), il famigerato Punteruolo Rosso (rhynchophorus ferrugineus), e la "morte improvvisa della querce" (phytophtora ramorum).
Al momento la xilella è lontana dal nostro territorio. «Non si riscontrano focolai della malattia - ci conferma Cataldi - ma se il batterio dovesse arrivare anche da noi, sarebbe un disastro al pari di quello che stanno vivendo le aziende olivicole e florovivaistiche salentine.»
Intanto, i primi danni già si avvertono: «Le aziende florovivaistiche terlizzesi stanno subendo i primi danni commerciali da psicosi Xylella oltre che dai sempre più frequenti divieti di importazione di produzioni florovivaistiche locali da parte di alcuni paesi terzi ed anche europei (vedi Algeria, Marocco, Francia, Albania). Tutto ciò sta comportando inevitabili ripercussioni per il nostro settore sui fatturati aziendali, sull'occupazione e sulla sostenibilità finanziaria delle aziende.»
«E' importante, quindi, non abbassare la guardia» dice Cataldi. «Come Amministrazione Comunale unitamente al Distretto florovivaistico Pugliese, chiederemo alle autorità competenti di aumentare i controlli fitosanitari sulle produzioni che arrivano in Italia e nel contempo che vengano attivati idonei, intensi e tempestivi controlli all'origine tesi a certificare che le piante prodotte dai nostri florovivaisti sono esenti da dal batterio della Xylella.»
Il rischio è concreto visto che il settore florovivaistico subisce da molti anni l'invasione di merci provenienti da paesi extraeuropei, la cui sanità si rileva spesso non conforme alle normative fitosanitarie adottate dagli stati membri.
La Xylella fastidiosa è solamente l'ultimo di una serie di patogeni arrivati in Europa veicolata attraverso piante ornamentali di caffè provenienti dal Perù e importate dall'Olanda. Non è un caso che la stessa Xylella sia stata preceduta da altre patologie quali ad esempio il Tarlo Asiatico (anoplophora chinensis), il famigerato Punteruolo Rosso (rhynchophorus ferrugineus), e la "morte improvvisa della querce" (phytophtora ramorum).
Al momento la xilella è lontana dal nostro territorio. «Non si riscontrano focolai della malattia - ci conferma Cataldi - ma se il batterio dovesse arrivare anche da noi, sarebbe un disastro al pari di quello che stanno vivendo le aziende olivicole e florovivaistiche salentine.»
Intanto, i primi danni già si avvertono: «Le aziende florovivaistiche terlizzesi stanno subendo i primi danni commerciali da psicosi Xylella oltre che dai sempre più frequenti divieti di importazione di produzioni florovivaistiche locali da parte di alcuni paesi terzi ed anche europei (vedi Algeria, Marocco, Francia, Albania). Tutto ciò sta comportando inevitabili ripercussioni per il nostro settore sui fatturati aziendali, sull'occupazione e sulla sostenibilità finanziaria delle aziende.»
«E' importante, quindi, non abbassare la guardia» dice Cataldi. «Come Amministrazione Comunale unitamente al Distretto florovivaistico Pugliese, chiederemo alle autorità competenti di aumentare i controlli fitosanitari sulle produzioni che arrivano in Italia e nel contempo che vengano attivati idonei, intensi e tempestivi controlli all'origine tesi a certificare che le piante prodotte dai nostri florovivaisti sono esenti da dal batterio della Xylella.»