Il presidente della Figc scrive al governatore Emiliano sul futuro del calcio pugliese
Tisci: «Caro Presidente, la Puglia del pallone non è quella dei contratti milionari ma una regione appassionata»
Puglia - giovedì 16 aprile 2020
9.28
Nel persistere della situazione di emergenza sanitaria per il diffondersi del Covid-19, che avrà ripercussioni economiche sul futuro immediato anche del mondo del calcio dilettantistico e giovanile, il presidente del Comitato Regionale della Figc, Vito Tisci, ha inviato una lettera aperta al governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, richiedendo un contributo economico straordinario in favore delle società dilettantistiche e giovanili pugliesi, con cui programmare il rilancio dell'attività nel prossimo futuro. Lettera che riportiamo integralmente di seguito.
«Caro Presidente, le scrivo a nome di oltre 700 Società dilettantistiche e giovanili, a cui fanno capo circa 45.000 tesserati di ogni categoria e classi di età. Sono questi i numeri del nostro Calcio di Base. La Puglia del pallone non è quella dei contratti milionari, ma una regione appassionata. Qui il Calcio è lo Sport più praticato, lo si evince dai dati ufficiali. Il Calcio non ottiene contributi economici, ma vive e si alimenta esclusivamente di passione. Quella della gente che lo pratica e lo fa sviluppare in ciascuna delle nostre sei province. Ma oggi questa passione non basta più.
L'emergenza sanitaria che ha interrotto bruscamente i nostri campionati ufficiali, dall'Eccellenza al Settore Giovanile e Scolastico, ha spento i motori di una macchina che prima camminava da sola, anche senza benzina. In questa terra fantastica bastava il calore delle persone per dare l'impulso necessario affinché il mondo del pallone si mettesse in moto. Ma questo poteva succedere in una condizione di normalità, senza nessuna battuta di arresto per la nostra economia.
Abbiamo compreso con assoluta chiarezza che l'allarme Coronavirus non è più un problema sociale legato esclusivamente alla salute delle persone, ma una crisi globale diventata ben presto anche economica. La sospensione di tutte le attività produttive va analizzata da ogni angolazione possibile, con evidenti ricadute anche nell'ambito sportivo.
L'eco del grido di allarme lanciato dal numero uno della Lega Nazionale Dilettanti, il Presidente Cosimo Sibilia, è arrivato forte e chiaro a tutto il mondo del Calcio dilettantistico e giovanile che rappresento in Puglia. Stiamo assistendo ad una crisi senza precedenti: lo Sport italiano è in ginocchio, e questa situazione si ripercuote inevitabilmente anche sulle nostre Società affiliate che svolgono un importante ruolo sociale su tutto il territorio regionale.
Mi preme sottolineare che i nostri club sostengono dei costi bassi, se rapportati a quelli del calcio professionistico, per lo svolgimento dell'attività ufficiale (iscrizione ai campionati, tesseramento, assicurazione, rimborsi spesa per Tecnici e Calciatori, costi per la gestione delle strutture sportive). Ma questi costi vengono caricati sulle spalle dei piccoli imprenditori locali, gli stessi che oggi hanno dovuto abbassare la saracinesca con la speranza di uscire dall'emergenza il più presto possibile. Per queste persone, uscire dall'emergenza significa tornare a respirare dopo una lunga apnea che ha chiuso i rubinetti nelle case dei propri lavoratori. Migliaia di famiglie hanno capito cosa significa il concetto di cassa integrazione, tante altre hanno dovuto fare i conti con la perdita del posto di lavoro. Con grande dispiacere, i nostri imprenditori hanno dovuto assumere delle scelte che hanno creato grossi disagi all'interno delle famiglie pugliesi, registrando un malcontento che ha generato forti dubbi sulla ripresa dell'economia regionale. Fra questi imprenditori c'erano centinaia di nostri Dirigenti, Tecnici, Appassionati. Persone che destinavano parte di quegli introiti al Calcio, motivati da una sola parola: la passione. Qualcosa che, per forza di cose, adesso verrà meno inevitabilmente.
E oggi che quella passione si è assopita, oggi che le attività produttive sono bloccate, oggi che la nostra economia ha conosciuto la crisi più profonda del nuovo millennio, mi pongo una domanda: potrà il Calcio dilettantistico e giovanile pugliese ripartire al termine di questa emergenza sanitaria?
In questo momento è giusto restare con le braccia incrociate contribuendo ad abbassare il numero dei contagi da Covid-19, provando a contenere e contrastare la diffusione del virus su scala nazionale. Ma prima o poi (mi auguro prima), sarà il momento di pensare a come ripartire, a pianificare il futuro dello Sport più praticato nel nostro Paese.
Da Presidente del Comitato Regionale Puglia della Federcalcio, il mio dovere è quello di pensare a soluzioni concrete per salvaguardare le nostre Società, il cui domani è sempre più nuvoloso e incerto. Come Le ha scritto l'amico e collega Angelo Giliberto, con cui condivido finalità e progetti, "purtroppo cuore e passione, entusiasmo ed impegno da soli non bastano a pensare con fiducia e ottimismo all'immediato futuro".
È per questo che mi rivolgo a Lei, caro Presidente. Perché è stato uno sportivo, quindi conosce bene il tessuto sociale a cui faccio riferimento con queste righe. Lo Sport, in questo caso specifico il Calcio, è un vettore incredibile. Sposta gli equilibri, avvicina le persone, toglie i ragazzi dalle strade, genera emozioni fra i giovani, permette al nostro cuore di pulsare, agevola il benessere fisico delle persone che lo praticano, abbassa l'indice di sedentarietà della nostra Regione e contribuisce a ridurre i costi della Spesa Sanitaria. In quattro parole: il Calcio è Vita.
Se pensiamo che, fra gli impianti sportivi pugliesi, quasi 1.000 sono di Calcio a 11 e Calcio a 5, ciò significa che un quarto di quelli censiti viene occupato dall'attività delle nostre Società affiliate. Sono numeri importanti, che ci spiattellano in faccia una realtà importante. Bisogna trasformare lo Sport in una risorsa per il nostro territorio, utilizzandolo per agevolare la ripresa economica della nostra terra. Bisogna fare in modo che l'attività calcistica regionale possa ripartire con forza e vigore, ristabilendo quanto prima questi delicati equilibri. Ma per farlo, caro Presidente, di cosa abbiamo realmente bisogno adesso? Di un aiuto concreto da parte della Regione Puglia. Ci serve sostegno per le nostre Società affiliate.
Nel dettaglio, abbiamo bisogno di aprire immediatamente un tavolo tecnico di emergenza per capire insieme come poter ottenere dei contributi economici in favore dei club dilettantistici e giovanili pugliesi. L'erogazione di un contributo straordinario in favore delle nostre Società rappresenta il primo passo. L'obiettivo è quello di ridurre l'onere che le stesse sosterranno per la partecipazione alle attività federali della prossima stagione sportiva 2020/2021, dove dobbiamo cercare di contenere l'inevitabile calo di iscrizioni a cui stiamo andando incontro.
Abbiamo bisogno di un aiuto economico che possa compensare i mancati introiti del botteghino causati dalla sospensione forzata ed improvvisa di tutti i nostri campionati, una situazione che non può neanche pareggiare gli investimenti economici sostenuti dai nostri club all'inizio della stagione sportiva 2019/2020. Risulta necessario sostenere la manutenzione ordinaria, e adesso anche straordinaria, degli impianti sportivi, considerando che sono tutti ormai chiusi e mai come adesso necessitano di particolare attenzione.
Le proposte sopra elencate nascono dalla necessità di organizzare il rilancio dello Sport più praticato su scala regionale, con un significativo segnale di attenzione da parte della Regione Puglia. Il Calcio, nei comuni pugliesi, rappresenta spesso l'unico strumento di crescita per i nostri ragazzi, nonché un patrimonio irrinunciabile per consentire alla nostra gente di ristabilire il feeling con la vita di tutti i giorni. Di questo abbiamo bisogno.
Resto a disposizione per qualsiasi necessità, nella totale consapevolezza che un segnale di apertura da parte della Regione Puglia possa essere l'unica strada percorribile per ripartire dopo l'emergenza. Insieme possiamo fare qualcosa di importante per la nostra gente».
«Caro Presidente, le scrivo a nome di oltre 700 Società dilettantistiche e giovanili, a cui fanno capo circa 45.000 tesserati di ogni categoria e classi di età. Sono questi i numeri del nostro Calcio di Base. La Puglia del pallone non è quella dei contratti milionari, ma una regione appassionata. Qui il Calcio è lo Sport più praticato, lo si evince dai dati ufficiali. Il Calcio non ottiene contributi economici, ma vive e si alimenta esclusivamente di passione. Quella della gente che lo pratica e lo fa sviluppare in ciascuna delle nostre sei province. Ma oggi questa passione non basta più.
L'emergenza sanitaria che ha interrotto bruscamente i nostri campionati ufficiali, dall'Eccellenza al Settore Giovanile e Scolastico, ha spento i motori di una macchina che prima camminava da sola, anche senza benzina. In questa terra fantastica bastava il calore delle persone per dare l'impulso necessario affinché il mondo del pallone si mettesse in moto. Ma questo poteva succedere in una condizione di normalità, senza nessuna battuta di arresto per la nostra economia.
Abbiamo compreso con assoluta chiarezza che l'allarme Coronavirus non è più un problema sociale legato esclusivamente alla salute delle persone, ma una crisi globale diventata ben presto anche economica. La sospensione di tutte le attività produttive va analizzata da ogni angolazione possibile, con evidenti ricadute anche nell'ambito sportivo.
L'eco del grido di allarme lanciato dal numero uno della Lega Nazionale Dilettanti, il Presidente Cosimo Sibilia, è arrivato forte e chiaro a tutto il mondo del Calcio dilettantistico e giovanile che rappresento in Puglia. Stiamo assistendo ad una crisi senza precedenti: lo Sport italiano è in ginocchio, e questa situazione si ripercuote inevitabilmente anche sulle nostre Società affiliate che svolgono un importante ruolo sociale su tutto il territorio regionale.
Mi preme sottolineare che i nostri club sostengono dei costi bassi, se rapportati a quelli del calcio professionistico, per lo svolgimento dell'attività ufficiale (iscrizione ai campionati, tesseramento, assicurazione, rimborsi spesa per Tecnici e Calciatori, costi per la gestione delle strutture sportive). Ma questi costi vengono caricati sulle spalle dei piccoli imprenditori locali, gli stessi che oggi hanno dovuto abbassare la saracinesca con la speranza di uscire dall'emergenza il più presto possibile. Per queste persone, uscire dall'emergenza significa tornare a respirare dopo una lunga apnea che ha chiuso i rubinetti nelle case dei propri lavoratori. Migliaia di famiglie hanno capito cosa significa il concetto di cassa integrazione, tante altre hanno dovuto fare i conti con la perdita del posto di lavoro. Con grande dispiacere, i nostri imprenditori hanno dovuto assumere delle scelte che hanno creato grossi disagi all'interno delle famiglie pugliesi, registrando un malcontento che ha generato forti dubbi sulla ripresa dell'economia regionale. Fra questi imprenditori c'erano centinaia di nostri Dirigenti, Tecnici, Appassionati. Persone che destinavano parte di quegli introiti al Calcio, motivati da una sola parola: la passione. Qualcosa che, per forza di cose, adesso verrà meno inevitabilmente.
E oggi che quella passione si è assopita, oggi che le attività produttive sono bloccate, oggi che la nostra economia ha conosciuto la crisi più profonda del nuovo millennio, mi pongo una domanda: potrà il Calcio dilettantistico e giovanile pugliese ripartire al termine di questa emergenza sanitaria?
In questo momento è giusto restare con le braccia incrociate contribuendo ad abbassare il numero dei contagi da Covid-19, provando a contenere e contrastare la diffusione del virus su scala nazionale. Ma prima o poi (mi auguro prima), sarà il momento di pensare a come ripartire, a pianificare il futuro dello Sport più praticato nel nostro Paese.
Da Presidente del Comitato Regionale Puglia della Federcalcio, il mio dovere è quello di pensare a soluzioni concrete per salvaguardare le nostre Società, il cui domani è sempre più nuvoloso e incerto. Come Le ha scritto l'amico e collega Angelo Giliberto, con cui condivido finalità e progetti, "purtroppo cuore e passione, entusiasmo ed impegno da soli non bastano a pensare con fiducia e ottimismo all'immediato futuro".
È per questo che mi rivolgo a Lei, caro Presidente. Perché è stato uno sportivo, quindi conosce bene il tessuto sociale a cui faccio riferimento con queste righe. Lo Sport, in questo caso specifico il Calcio, è un vettore incredibile. Sposta gli equilibri, avvicina le persone, toglie i ragazzi dalle strade, genera emozioni fra i giovani, permette al nostro cuore di pulsare, agevola il benessere fisico delle persone che lo praticano, abbassa l'indice di sedentarietà della nostra Regione e contribuisce a ridurre i costi della Spesa Sanitaria. In quattro parole: il Calcio è Vita.
Se pensiamo che, fra gli impianti sportivi pugliesi, quasi 1.000 sono di Calcio a 11 e Calcio a 5, ciò significa che un quarto di quelli censiti viene occupato dall'attività delle nostre Società affiliate. Sono numeri importanti, che ci spiattellano in faccia una realtà importante. Bisogna trasformare lo Sport in una risorsa per il nostro territorio, utilizzandolo per agevolare la ripresa economica della nostra terra. Bisogna fare in modo che l'attività calcistica regionale possa ripartire con forza e vigore, ristabilendo quanto prima questi delicati equilibri. Ma per farlo, caro Presidente, di cosa abbiamo realmente bisogno adesso? Di un aiuto concreto da parte della Regione Puglia. Ci serve sostegno per le nostre Società affiliate.
Nel dettaglio, abbiamo bisogno di aprire immediatamente un tavolo tecnico di emergenza per capire insieme come poter ottenere dei contributi economici in favore dei club dilettantistici e giovanili pugliesi. L'erogazione di un contributo straordinario in favore delle nostre Società rappresenta il primo passo. L'obiettivo è quello di ridurre l'onere che le stesse sosterranno per la partecipazione alle attività federali della prossima stagione sportiva 2020/2021, dove dobbiamo cercare di contenere l'inevitabile calo di iscrizioni a cui stiamo andando incontro.
Abbiamo bisogno di un aiuto economico che possa compensare i mancati introiti del botteghino causati dalla sospensione forzata ed improvvisa di tutti i nostri campionati, una situazione che non può neanche pareggiare gli investimenti economici sostenuti dai nostri club all'inizio della stagione sportiva 2019/2020. Risulta necessario sostenere la manutenzione ordinaria, e adesso anche straordinaria, degli impianti sportivi, considerando che sono tutti ormai chiusi e mai come adesso necessitano di particolare attenzione.
Le proposte sopra elencate nascono dalla necessità di organizzare il rilancio dello Sport più praticato su scala regionale, con un significativo segnale di attenzione da parte della Regione Puglia. Il Calcio, nei comuni pugliesi, rappresenta spesso l'unico strumento di crescita per i nostri ragazzi, nonché un patrimonio irrinunciabile per consentire alla nostra gente di ristabilire il feeling con la vita di tutti i giorni. Di questo abbiamo bisogno.
Resto a disposizione per qualsiasi necessità, nella totale consapevolezza che un segnale di apertura da parte della Regione Puglia possa essere l'unica strada percorribile per ripartire dopo l'emergenza. Insieme possiamo fare qualcosa di importante per la nostra gente».