
Boxe
L'Intervista a Francesco Spezzacatena, il maestro con la boxe come ragion di vita
Tra passato e futuro ecco il racconto di chi ha sposato il progetto del pugile terlizzese Francesco Barile
Terlizzi - giovedì 13 marzo 2025
Viva Network prosegue con il suo ciclo di interviste nel mondo dello sport. È la volta del pugilato e del maestro della Pienza Boxe, Francesco Spezzacatena. Il molfettese classe 1973 attuale maestro del pugile Pasquale Barile, si è innamorato della "nobile arte" all'età di 10 anni non è uscito più la boxe è divenuta la sua vita. Era il 1983, quando si è avvicinato a Pinuccio Sigrisi, che ha seguito tre generazioni di boxeur, da Pinuccio Vallarelli, Felice Barile e Antonio Spadone sino a quella di Giampaolo Sigrisi. La sua passione per la boxe l'ha indotto a sposare il progetto di Felice Barile e suo nipote Pasquale Barile, pugile dal futuro intraprendente.
Francesco Spezzacatena cos'è il pugilato per lei?
«La boxe per me è passione che si trasforma nel percorso di vita. Significa autostima oltre a sapersi muovere sul ring o in strada che sia».
Ci racconti brevemente i suoi trascorsi nel mondo della boxe?
Ero soggiogato, mi attirava il modo di allenare e parlare del nostro mentore Pinuccio Sigrisi. Successivamente l'amicizia fraterna che da sempre mi ha legato a Felice Barile ha fatto il resto. Abbiamo cercato di creare dei campioncini, ma la boxe è uno sport molto sacrificante e in certi sensi sadico. Un giorno sì ed uno no andiamo in giro segnati. Non sono in molti a non mollare».
Ci illustri brevemente le tappe del vostro progetto, ciò che è stato e quel che sarà?
«Il buon lavoro fatto da Felice nell'impostare la tecnica di Pasquale e la mia esperienza nel settore professionistico e l'umiltà di saper ascoltare e di apprendere da chi può darmi dei consigli, stanno facendo il resto. Insieme ad amici che ci sostengono nell'organizzatore riunioni pugilistiche facciamo sì che Pasquale abbia più visibilità. Sono convinto che se Pasquale cominciasse a dedicare gran parte della giornata all'allenamento lo vedremmo nella vetrina della boxe che conta. Per far questo serve chi creda in lui, chi creda in questo progetto che ha una durata quinquennale».
Prossimi obiettivi?
«Io personalmente posso garantire che in futuro potrebbe uscire fuori Europa e onorare le nostre città, Molfetta e Terlizzi. Ma serve chi come me, creda in lui. L'abilità sta nel preparare Barile all'obiettivo che ho in mente e non solo prepararlo per un singolo match, questo lo sa fare chiunque del settore».
Ha un sogno nel cassetto? Se la sua risposta è sì, quale?
«Se nei prossimi 5 anni riuscirò ad essere affiancato da soci o investitori o amici che si vogliono divertire in questa avventura e scommessa, garantisco di portare Pasquale a combattere negli Stati Uniti d'America».
Francesco Spezzacatena cos'è il pugilato per lei?
«La boxe per me è passione che si trasforma nel percorso di vita. Significa autostima oltre a sapersi muovere sul ring o in strada che sia».
Ci racconti brevemente i suoi trascorsi nel mondo della boxe?
Ero soggiogato, mi attirava il modo di allenare e parlare del nostro mentore Pinuccio Sigrisi. Successivamente l'amicizia fraterna che da sempre mi ha legato a Felice Barile ha fatto il resto. Abbiamo cercato di creare dei campioncini, ma la boxe è uno sport molto sacrificante e in certi sensi sadico. Un giorno sì ed uno no andiamo in giro segnati. Non sono in molti a non mollare».
Ci illustri brevemente le tappe del vostro progetto, ciò che è stato e quel che sarà?
«Il buon lavoro fatto da Felice nell'impostare la tecnica di Pasquale e la mia esperienza nel settore professionistico e l'umiltà di saper ascoltare e di apprendere da chi può darmi dei consigli, stanno facendo il resto. Insieme ad amici che ci sostengono nell'organizzatore riunioni pugilistiche facciamo sì che Pasquale abbia più visibilità. Sono convinto che se Pasquale cominciasse a dedicare gran parte della giornata all'allenamento lo vedremmo nella vetrina della boxe che conta. Per far questo serve chi creda in lui, chi creda in questo progetto che ha una durata quinquennale».
Prossimi obiettivi?
«Io personalmente posso garantire che in futuro potrebbe uscire fuori Europa e onorare le nostre città, Molfetta e Terlizzi. Ma serve chi come me, creda in lui. L'abilità sta nel preparare Barile all'obiettivo che ho in mente e non solo prepararlo per un singolo match, questo lo sa fare chiunque del settore».
Ha un sogno nel cassetto? Se la sua risposta è sì, quale?
«Se nei prossimi 5 anni riuscirò ad essere affiancato da soci o investitori o amici che si vogliono divertire in questa avventura e scommessa, garantisco di portare Pasquale a combattere negli Stati Uniti d'America».