La storia di Paolo Campitiello che ha commosso il mondo dello sport terlizzese
Il gioiellino del Real Olimpia è tornato in campo con i suoi compagni vincendo la partita più grande
Terlizzi - lunedì 17 giugno 2019
0.12
Lo sport e la vita raccontano di sconfitte e di vittorie, ma alcune vittorie restano indelebili e sono vittorie di vita che lasciano il segno e ti rigano il viso con lacrime di gioia.
La storia che vi raccontiamo inizia con una terribile diagnosi per il piccolo Paolo Campitiello, Paoletto per chi gli vuole bene. A soli dodici anni gli viene diagnosticato un tumore. Quando tutto sembra finito, quando la passione per il calcio pare dover essere messa da parte, succede che dentro scatti qualcosa che ti fa giocare la partita più importante, quella contro il destino. Così Paolo, sostenuto dai genitori, ha iniziato a combattere la sua battaglia. Il destino ha riservato ad un classe 2005 questa partita, da giocare guardando in faccia un mostro grande e difficile da battere. Non per Paolo, evidentemente.
La diagnosi completa dell'estate 2018 per il piccolo Paolo, tifoso del Napoli, passione tramandatogli da papà Vincenzo, napoletano cresciuto con gli scudetti griffati Diego Armando Maradona, è un'angioma intramuscolare al muscolo anconeo, posto dietro il gomito.
La botta avrebbe tramortito tutti, ma non papà Enzo e mamma Maria Grazia Pellegrini, che diventano i primi tifosi di Paoletto, il quale il 19 settembre 2018, giorno di San Gennaro (la Provvidenza sembra c'entrare eccome in questa storia!) viene operato nel reparto di Chirurgia Plastica degli Ospedali Riuniti di Foggia, dall'equipe del Professor Aurelio Portincasa.
I compagni di scuola e di squadra, i suoi parenti, gli amici seguono in apnea la vicenda. Il tumore gli viene esportato, Paoletto dopo due ore della partita più difficile esce dal campo da vincitore. La sfida più bella, quella imprevista, quella che vale molto più di una finale è vinta. Da questo momento in poi, Paoletto ovviamente deve subire i canonici controlli semestrali, ma il risultato è stato portato a casa.
Da settembre 2018, per tutta la famiglia Campitiello comincia il countdown per il ritorno in campo, che avviene a gennaio, con la ripresa degli allenamenti della sua Real Olimpia Terlizzi ed ufficialmente con un altro sogno conseguito con la convocazione per la rappresentativa territoriale di Ruvo di Puglia under 14, in vista del Torneo Nazionale dei Centri Federali Territoriali disputatosi l'8 e il 9 giugno in quel di Tirrenia (Pisa).
La storia di Paolo Campitiello la raccontiamo perché paradigmatica di una grande forza d'animo, di un amore sconfinato dei genitori e di una protervia che in questo caso ha portato alla vittoria di una sfida tutta in salita.
A lui gli auguri di una vita serenissima da tutta la nostra redazione.
La storia che vi raccontiamo inizia con una terribile diagnosi per il piccolo Paolo Campitiello, Paoletto per chi gli vuole bene. A soli dodici anni gli viene diagnosticato un tumore. Quando tutto sembra finito, quando la passione per il calcio pare dover essere messa da parte, succede che dentro scatti qualcosa che ti fa giocare la partita più importante, quella contro il destino. Così Paolo, sostenuto dai genitori, ha iniziato a combattere la sua battaglia. Il destino ha riservato ad un classe 2005 questa partita, da giocare guardando in faccia un mostro grande e difficile da battere. Non per Paolo, evidentemente.
La diagnosi completa dell'estate 2018 per il piccolo Paolo, tifoso del Napoli, passione tramandatogli da papà Vincenzo, napoletano cresciuto con gli scudetti griffati Diego Armando Maradona, è un'angioma intramuscolare al muscolo anconeo, posto dietro il gomito.
La botta avrebbe tramortito tutti, ma non papà Enzo e mamma Maria Grazia Pellegrini, che diventano i primi tifosi di Paoletto, il quale il 19 settembre 2018, giorno di San Gennaro (la Provvidenza sembra c'entrare eccome in questa storia!) viene operato nel reparto di Chirurgia Plastica degli Ospedali Riuniti di Foggia, dall'equipe del Professor Aurelio Portincasa.
I compagni di scuola e di squadra, i suoi parenti, gli amici seguono in apnea la vicenda. Il tumore gli viene esportato, Paoletto dopo due ore della partita più difficile esce dal campo da vincitore. La sfida più bella, quella imprevista, quella che vale molto più di una finale è vinta. Da questo momento in poi, Paoletto ovviamente deve subire i canonici controlli semestrali, ma il risultato è stato portato a casa.
Da settembre 2018, per tutta la famiglia Campitiello comincia il countdown per il ritorno in campo, che avviene a gennaio, con la ripresa degli allenamenti della sua Real Olimpia Terlizzi ed ufficialmente con un altro sogno conseguito con la convocazione per la rappresentativa territoriale di Ruvo di Puglia under 14, in vista del Torneo Nazionale dei Centri Federali Territoriali disputatosi l'8 e il 9 giugno in quel di Tirrenia (Pisa).
La storia di Paolo Campitiello la raccontiamo perché paradigmatica di una grande forza d'animo, di un amore sconfinato dei genitori e di una protervia che in questo caso ha portato alla vittoria di una sfida tutta in salita.
A lui gli auguri di una vita serenissima da tutta la nostra redazione.