Tennis
Rafa Nadal si ritira: lo celebra anche il sindaco di Terlizzi
De Chirico: «Grazie per le tante battaglie in campo con cui ci hai appassionato!»
Terlizzi - giovedì 10 ottobre 2024
16.24
Certi amori non finiscono, cantava Antonello Venditti, e quello per il tennis del sindaco Michelangelo De Chirico non tramonterà mai.
Il primo cittadino ha svestito per qualche minuto il ruolo che ricopre, per ritornare ad essere un tennista, un appassionato di uno degli sport più coinvolgenti e praticati al mondo. L'occasione era troppo importante: Rafa Nadal si ritira dall'attività agonistica.
«Rafa Nadal ha annunciato il ritiro dall'attività agonistica e, per chi si è nutrito di tennis giocato, è una notizia che fa ripercorrere la sua carriera e i valori che ha trasmesso al mondo sportivo - ha rimarcato De Chirico dalle pagine social -: fatica, serietà, allenamento, concentrazione, correttezza, fiducia nelle proprie forze. Sono valori che fanno bene ai giovani, soprattutto, e per questo meritano di essergli riconosciuti.
Ho conosciuto Nadal nel 2003 - ha quindi raccontato il sindaco di Terlizzi - a Barletta, dove vinse il challenger ad appena 16 anni.
Dopo qualche anno approdò agli Internazionali di Roma, al Foro Italico, ed ebbi modo di complimentarmi personalmente per la sua tenacia.
Qualche anno fa, durante il Simposio Internazionale dei Maestri di tennis, ne parlavo anche con suo zio, Toni Nadal, che è stato il suo mental coach e con cui ha fondato l'accademia del tennis a Mallorca, dove, immagino, continuerà ad impugnare la racchetta per preparare futuri campioni. Grazie Rafa per le tante battaglie in campo con cui ci hai appassionato!».
Con lui, dopo la Coppa Davis a Malaga in cui il maiorchino proverà a togliersi l'ultima soddisfazione di una carriera formidabile, se ne andrà un altro tassello fondamentale di questo sport, dopo il ritiro di sua maestà Roger Federer, il tennista più forte di tutti i tempi, suo amico e rivale. In queste ore in cui le cronache raccontano di uno Jannik Sinner in semifinale anche a Shangai, dopo essersi sbarazzato di Medvedev, e della caduta di Alcaraz contro Machac, il passaggio di testimone tra la generazione precedente e quella attuale di fenomeni appare ormai certificata.
Roger Federer, Rafa Nadal, lo stesso Novak Djokovic ancora formidabile, ed Andy Murray hanno segnato un'epoca tennistica e prima ancora di loro Pete Sampras e Andre Agassi, Björn Borg, John Mc Enroe e Jimmy Connors.
Oggi tocca a Carlitos e Jannik fare entusiasmare le folle di tutto il mondo dell'eterno circo ATP. Lo spagnolo più debordante, talento puro, l'altoatesino più continuo, straordinario prodotto del lavoro, della costanza e del suo essere perbene nonostante ci sia chi cerchi di infamarlo da mesi. Noi abbiamo da tempo scelto con chi stare.
Il primo cittadino ha svestito per qualche minuto il ruolo che ricopre, per ritornare ad essere un tennista, un appassionato di uno degli sport più coinvolgenti e praticati al mondo. L'occasione era troppo importante: Rafa Nadal si ritira dall'attività agonistica.
«Rafa Nadal ha annunciato il ritiro dall'attività agonistica e, per chi si è nutrito di tennis giocato, è una notizia che fa ripercorrere la sua carriera e i valori che ha trasmesso al mondo sportivo - ha rimarcato De Chirico dalle pagine social -: fatica, serietà, allenamento, concentrazione, correttezza, fiducia nelle proprie forze. Sono valori che fanno bene ai giovani, soprattutto, e per questo meritano di essergli riconosciuti.
Ho conosciuto Nadal nel 2003 - ha quindi raccontato il sindaco di Terlizzi - a Barletta, dove vinse il challenger ad appena 16 anni.
Dopo qualche anno approdò agli Internazionali di Roma, al Foro Italico, ed ebbi modo di complimentarmi personalmente per la sua tenacia.
Qualche anno fa, durante il Simposio Internazionale dei Maestri di tennis, ne parlavo anche con suo zio, Toni Nadal, che è stato il suo mental coach e con cui ha fondato l'accademia del tennis a Mallorca, dove, immagino, continuerà ad impugnare la racchetta per preparare futuri campioni. Grazie Rafa per le tante battaglie in campo con cui ci hai appassionato!».
Con lui, dopo la Coppa Davis a Malaga in cui il maiorchino proverà a togliersi l'ultima soddisfazione di una carriera formidabile, se ne andrà un altro tassello fondamentale di questo sport, dopo il ritiro di sua maestà Roger Federer, il tennista più forte di tutti i tempi, suo amico e rivale. In queste ore in cui le cronache raccontano di uno Jannik Sinner in semifinale anche a Shangai, dopo essersi sbarazzato di Medvedev, e della caduta di Alcaraz contro Machac, il passaggio di testimone tra la generazione precedente e quella attuale di fenomeni appare ormai certificata.
Roger Federer, Rafa Nadal, lo stesso Novak Djokovic ancora formidabile, ed Andy Murray hanno segnato un'epoca tennistica e prima ancora di loro Pete Sampras e Andre Agassi, Björn Borg, John Mc Enroe e Jimmy Connors.
Oggi tocca a Carlitos e Jannik fare entusiasmare le folle di tutto il mondo dell'eterno circo ATP. Lo spagnolo più debordante, talento puro, l'altoatesino più continuo, straordinario prodotto del lavoro, della costanza e del suo essere perbene nonostante ci sia chi cerchi di infamarlo da mesi. Noi abbiamo da tempo scelto con chi stare.