Terlizzi piange l'ex calciatore Paolo Bisceglia
In tanti al funerale celebrato nel pomeriggio di mercoledì 10 gennaio nella parrocchia di San Gioacchino
Terlizzi - giovedì 11 gennaio 2024
Terlizzi piange Paolo Bisceglia, scomparso nella serata di martedì 9 gennaio all'età di 75 anni.
Già attaccante, che aveva iniziato come portiere del Terlizzi Calcio, a cavallo tra fine anni '60 e inizio anni '80 del secolo scorso, ed allenatore della juniores del Terlizzi di Titti d'Alessio nel 2007-08.
Terlizzi piange un uomo attaccato alla maglia ed ai suoi colori a tal punto da essere tra i fondatori del 'Comitato Museo Sport Terlizzese' di cui la prima opera 'Cera una volta il Calcio a Terlizzi 1950-1970' sarà presentata proprio stasera alle 18.00 alla Pinacoteca 'de Napoli'.
IL SALUTO ALLA SUA GENTE IN UN'OPERA CHE RESTERÀ NEGLI ANNALI
Il destino ha voluto che il compianto Paolo si congedasse dalla sua città proprio attraverso l'opera anche da lui voluta.
Il suo saluto alla sua gente - una sorta di testamento inconsapevole - è pubblicato a pagina 38 dell'opera 'Cera una volta il Calcio a Terlizzi 1950-1970' e letto al termine del rito funebre celebrato nella chiesa di San Gioacchino dal suo compagno di squadra dell'epoca, Rino Santeramo:
«Bisceglia Paolo, attaccante/portiere. Ho giocato per anni nel Terlizzi Calcio col ruolo di attaccante e anche di portiere, continuando anche successivamente ad occuparmi del calcio giovanile. Erano altri tempi, non è possibile fare paragoni con il calcio di oggi. Noi calciatori eravamo tutti "autodidatti" per mancanza di soldi, di vere scuole calcio e di tecnici abilitati. Oggi, quasi tutti i calciatori, anche giovanissimi, prima di indossare la maglia e firmare l'ingaggio, chiedono soldi. Noi, quando indossavamo una maglia eravamo attratti dai colori della nostra città e dalla autentica passione per il gioco del calcio. All'epoca noi giovani calciatori tesserati con l'U.S. Terlizzi avevamo come riferimento Antonio Dell'Aquila detto Niuccio, barbiere in piazza Cavour. Nonostante non avesse una competenza specifica svolgeva le funzioni di allenatore, di dirigente e responsabile in tutto. Sempre ironico e scherzoso, creava un clima sereno, quando possibile, negli spogliatoi e si rideva tutti. Ricordo con nostalgia tanti calciatori che non ci sono più e memorabili incontri e scontri con squadre agguerrite. A Lucera nel 1968 riuscimmo a vincere in dieci (per l'espulsione di un nostro giocatore) all'ultimo minuto con un mio formidabile tiro da fuori area su geniale passaggio di Rino Santeramo. I tifosi inferociti invasero il campo e assediarono gli spogliatoi. All'uscita trovammo tagliate le gomme delle nostre auto e drammatico fu il rientro. Rimane impresso nel mio ricordo quando finivamo di giocare e si pagavano i giocatori con le minime risorse a disposizione. Una volta giunto all'ultimo giocatore dott. Franco Altamura, Niuccio consegnò 1.850 lire e Franco esclamò "e di questa somma cosa devo fare?" e lui..."comprati un gelato" e tutti scoppiamo a ridere. Erano bei tempi, eravamo una famiglia».
IL RICORDO DEL SINDACO DI TERLIZZI
«Una grande perdita per tutta la comunità sportiva, oltre che per la famiglia e per gli amici. Paolo è stato un grande appassionato di sport, sostenitore dell'importanza di una necessaria preparazione atletica alla base di qualsiasi risultato agonistico.
COSÌ TITTI D'ALESSIO
A ricordare Paolo Bisceglia anche l'ex presidente del Terlizzi Calcio, Titti d'Alessio: «Sono molto addolorato per la scomparsa di mister Paolo, anche perché non sapevo che non stesse bene. Un fulmine a ciel sereno. A lui mi legano gli anni della mia presidenza al Terlizzi Calcio. Grande persona e grande professionista. Con lui la juniores è cresciuta tantissimo, tanto da portare tanti suoi giocatori in prima squadra».
Già attaccante, che aveva iniziato come portiere del Terlizzi Calcio, a cavallo tra fine anni '60 e inizio anni '80 del secolo scorso, ed allenatore della juniores del Terlizzi di Titti d'Alessio nel 2007-08.
Terlizzi piange un uomo attaccato alla maglia ed ai suoi colori a tal punto da essere tra i fondatori del 'Comitato Museo Sport Terlizzese' di cui la prima opera 'Cera una volta il Calcio a Terlizzi 1950-1970' sarà presentata proprio stasera alle 18.00 alla Pinacoteca 'de Napoli'.
IL SALUTO ALLA SUA GENTE IN UN'OPERA CHE RESTERÀ NEGLI ANNALI
Il destino ha voluto che il compianto Paolo si congedasse dalla sua città proprio attraverso l'opera anche da lui voluta.
Il suo saluto alla sua gente - una sorta di testamento inconsapevole - è pubblicato a pagina 38 dell'opera 'Cera una volta il Calcio a Terlizzi 1950-1970' e letto al termine del rito funebre celebrato nella chiesa di San Gioacchino dal suo compagno di squadra dell'epoca, Rino Santeramo:
«Bisceglia Paolo, attaccante/portiere. Ho giocato per anni nel Terlizzi Calcio col ruolo di attaccante e anche di portiere, continuando anche successivamente ad occuparmi del calcio giovanile. Erano altri tempi, non è possibile fare paragoni con il calcio di oggi. Noi calciatori eravamo tutti "autodidatti" per mancanza di soldi, di vere scuole calcio e di tecnici abilitati. Oggi, quasi tutti i calciatori, anche giovanissimi, prima di indossare la maglia e firmare l'ingaggio, chiedono soldi. Noi, quando indossavamo una maglia eravamo attratti dai colori della nostra città e dalla autentica passione per il gioco del calcio. All'epoca noi giovani calciatori tesserati con l'U.S. Terlizzi avevamo come riferimento Antonio Dell'Aquila detto Niuccio, barbiere in piazza Cavour. Nonostante non avesse una competenza specifica svolgeva le funzioni di allenatore, di dirigente e responsabile in tutto. Sempre ironico e scherzoso, creava un clima sereno, quando possibile, negli spogliatoi e si rideva tutti. Ricordo con nostalgia tanti calciatori che non ci sono più e memorabili incontri e scontri con squadre agguerrite. A Lucera nel 1968 riuscimmo a vincere in dieci (per l'espulsione di un nostro giocatore) all'ultimo minuto con un mio formidabile tiro da fuori area su geniale passaggio di Rino Santeramo. I tifosi inferociti invasero il campo e assediarono gli spogliatoi. All'uscita trovammo tagliate le gomme delle nostre auto e drammatico fu il rientro. Rimane impresso nel mio ricordo quando finivamo di giocare e si pagavano i giocatori con le minime risorse a disposizione. Una volta giunto all'ultimo giocatore dott. Franco Altamura, Niuccio consegnò 1.850 lire e Franco esclamò "e di questa somma cosa devo fare?" e lui..."comprati un gelato" e tutti scoppiamo a ridere. Erano bei tempi, eravamo una famiglia».
IL RICORDO DEL SINDACO DI TERLIZZI
«Una grande perdita per tutta la comunità sportiva, oltre che per la famiglia e per gli amici. Paolo è stato un grande appassionato di sport, sostenitore dell'importanza di una necessaria preparazione atletica alla base di qualsiasi risultato agonistico.
Veniva spesso ai campi da tennis a seguire le partite di campionato, non risparmiando critiche sui pochi allenamenti. Un anno, addirittura, si propose di farci la preparazione fisica, guidando il gruppo degli agonisti in prima persona tra i viali e le tribune del parco comunale.
Un esempio per tutti i giovani sportivi, esaltava i valori della fatica e della regolarità per poter andare avanti nella crescita agonistica di chiunque in qualsiasi disciplina.
Recentemente ricordava tanti momenti del calcio vissuto ai suoi tempi, anche quando sono andato l'ultima volta a casa a salutarlo. Pochi giorni prima di allettarsi, una cena tra amici, Paolo partecipò portando un foglietto su cui aveva annotato una serie di aneddoti da raccontare. Mancherà a tutti. Vorremmo immaginarlo ora continuare a parlare di sport con Franco Quaranta. Riposa in pace, Paolo», il ricordo a caldo del sindaco Michelangelo De Chirico dopo aver appreso della scomparsa di Paolo.
COSÌ TITTI D'ALESSIO
A ricordare Paolo Bisceglia anche l'ex presidente del Terlizzi Calcio, Titti d'Alessio: «Sono molto addolorato per la scomparsa di mister Paolo, anche perché non sapevo che non stesse bene. Un fulmine a ciel sereno. A lui mi legano gli anni della mia presidenza al Terlizzi Calcio. Grande persona e grande professionista. Con lui la juniores è cresciuta tantissimo, tanto da portare tanti suoi giocatori in prima squadra».