Volley
Tre domande al presidente di Scuola di Pallavolo Terlizzi
Sabino Camporeale racconta il progetto del proprio sodalizio
Terlizzi - venerdì 17 gennaio 2025
A metà stagione 2024-25 TerlizziViva ha intervistato il presidente di Scuola di Pallavolo Terlizzi, società fondata nel 2018 che sta lavorando in maniera superlativa nel settore giovanile, sia al femminile che al maschile, a tal punto da annoverare nelle sue fila ben 200 tesserati. Al tifoso numero 1 del sodalizio rossoblù abbiamo posto 3 domande facendoci raccontare ciò che è stato e ciò che sarà di una realtà che oggi è ottava in serie C maschile e che è già qualificata per la seconda fase Territoriale dei campionati di under 17 e under 19 maschile e di under 16 e under 18 femminile.
Presidente siamo a metà percorso della stagione 2024-25. Un bilancio sulle giovanili?
«Siamo molto soddisfatti di quanto fatto finora con il settore giovanile. La stagione 2024-25 è stata fin qui entusiasmante sotto diversi aspetti. I nostri ragazzi e le nostre ragazze stanno dimostrando una crescita tecnica e personale importante, che testimonia l'ottimo lavoro del nostro staff e la dedizione degli atleti.
Presidente siamo a metà percorso della stagione 2024-25. Un bilancio sulle giovanili?
«Siamo molto soddisfatti di quanto fatto finora con il settore giovanile. La stagione 2024-25 è stata fin qui entusiasmante sotto diversi aspetti. I nostri ragazzi e le nostre ragazze stanno dimostrando una crescita tecnica e personale importante, che testimonia l'ottimo lavoro del nostro staff e la dedizione degli atleti.
Abbiamo ottenuto risultati significativi nei campionati giovanili, con diverse squadre in lotta per i primi posti nelle rispettive categorie. Ma al di là dei numeri, quello che ci rende più orgogliosi è vedere l'entusiasmo e lo spirito di squadra che si respirano in palestra. Questo dimostra che stiamo coltivando non solo atleti, ma anche persone con valori sani.
Ovviamente, c'è sempre margine di miglioramento. Continueremo a investire per offrire ai nostri giovani il miglior ambiente possibile per crescere. La stagione è ancora lunga, ma siamo fiduciosi di poter chiudere con grandi soddisfazioni per tutto il nostro movimento giovanile».
È soddisfatto del cammino della serie C?
«Sapevamo fin dall'inizio che affrontare il campionato di Serie C sarebbe stato un percorso impegnativo, soprattutto con una squadra così giovane. Tuttavia, il nostro bilancio fino a questo momento è positivo, non tanto per i risultati immediati, ma per i segnali di crescita e maturità che stiamo vedendo nei ragazzi. Questo è un campionato di alto livello, in cui si affrontano squadre molto esperte, e per noi ogni partita rappresenta una sfida e un'opportunità per accumulare esperienza. Il nostro obiettivo principale rimane quello di costruire una base solida per il futuro, lavorando sui fondamentali tecnici e sullo spirito di squadra. Siamo consapevoli che i risultati richiedono tempo e che il percorso potrebbe essere accidentato, ma vedere l'entusiasmo e la voglia di migliorarsi di questi giovani atleti ci fa ben sperare. Non è solo una questione di vincere oggi, ma di creare le condizioni per diventare competitivi e consolidarci nel tempo. Ringraziamo anche il pubblico e tutti coloro che ci sostengono, perché il loro supporto è fondamentale in un progetto come il nostro. Siamo fiduciosi che, continuando a lavorare con determinazione, i frutti arriveranno».
Qual è il sogno nel cassetto del presidente di Scuola di Pallavolo Terlizzi?
«Essere presidente della Scuola Pallavolo Terlizzi è un grande onore e una grande responsabilità. Il mio sogno nel cassetto è vedere questa società crescere sempre di più, non solo in termini di successi sportivi ma anche come punto di riferimento per i giovani della nostra comunità. Voglio che la Scuola Pallavolo Terlizzi diventi una vera e propria fucina di talenti, dove ogni atleta possa esprimere il proprio potenziale, ma soprattutto un luogo dove si impara il valore del rispetto, del sacrificio e del lavoro di squadra. Se riusciremo a ispirare i nostri ragazzi e a farli diventare non solo grandi sportivi, ma anche grandi persone, allora potrò dire di aver realizzato il mio sogno».
È soddisfatto del cammino della serie C?
«Sapevamo fin dall'inizio che affrontare il campionato di Serie C sarebbe stato un percorso impegnativo, soprattutto con una squadra così giovane. Tuttavia, il nostro bilancio fino a questo momento è positivo, non tanto per i risultati immediati, ma per i segnali di crescita e maturità che stiamo vedendo nei ragazzi. Questo è un campionato di alto livello, in cui si affrontano squadre molto esperte, e per noi ogni partita rappresenta una sfida e un'opportunità per accumulare esperienza. Il nostro obiettivo principale rimane quello di costruire una base solida per il futuro, lavorando sui fondamentali tecnici e sullo spirito di squadra. Siamo consapevoli che i risultati richiedono tempo e che il percorso potrebbe essere accidentato, ma vedere l'entusiasmo e la voglia di migliorarsi di questi giovani atleti ci fa ben sperare. Non è solo una questione di vincere oggi, ma di creare le condizioni per diventare competitivi e consolidarci nel tempo. Ringraziamo anche il pubblico e tutti coloro che ci sostengono, perché il loro supporto è fondamentale in un progetto come il nostro. Siamo fiduciosi che, continuando a lavorare con determinazione, i frutti arriveranno».
Qual è il sogno nel cassetto del presidente di Scuola di Pallavolo Terlizzi?
«Essere presidente della Scuola Pallavolo Terlizzi è un grande onore e una grande responsabilità. Il mio sogno nel cassetto è vedere questa società crescere sempre di più, non solo in termini di successi sportivi ma anche come punto di riferimento per i giovani della nostra comunità. Voglio che la Scuola Pallavolo Terlizzi diventi una vera e propria fucina di talenti, dove ogni atleta possa esprimere il proprio potenziale, ma soprattutto un luogo dove si impara il valore del rispetto, del sacrificio e del lavoro di squadra. Se riusciremo a ispirare i nostri ragazzi e a farli diventare non solo grandi sportivi, ma anche grandi persone, allora potrò dire di aver realizzato il mio sogno».