Politica
Impianto a biomasse a Terlizzi: Città Civile grida forte il suo "no" e dà i numeri dell'affare
Il movimento civico spinge affinché venga impedita la realizzazione in un'area sottoposta a vincolo. Oggi la conferenza di servizi
Terlizzi - martedì 2 marzo 2021
Torna a far sentire forte la sua voce il movimento civico Città Civile, da sempre contraria all'installazione di un impianto di biogas nell'agro di Terlizzi, in contrada Pozzo Crocicchio, non lontano dalla provinciale che collega la frazione bitontina di Palombaio a Ruvo di Puglia, a pochi metri dalla via Appia che meriterebbe probabilmente maggiore attenzione.
Secondo Città Civile vi sarebbero dietro «affari da capogiro» con un importo complessivo del progetto di ben 14 milioni di euro. Progetto che prevederebbe «lo stoccaggio coperto di 730000 tn/anno di cui 90 % sansa più 10% pollina. Il raggio di conferimento è di 30 km ed è enorme comprendendo Andria, Trani, Bitonto, Cassano delle Murge, ecc».
All'interno di questo impianto, dovrebbero essere conferite morchia e sansa, che servirebbero quindi alla produzione di gas quali Gpl (circa 3000 tonnellate l'anno e quindi circa 9 tonnellate al giorno) e CO2. Da Città Civile spiegano anche che «ogni conferente di sansa degli Oleifici si dovrebbe riprendere i liquidi e i solidi residui digestati e stoccati a meno dei metalli pesanti».
La vita utile dell'impianto sarebbe dunque di oltre 20 anni.
Insomma vi sarebbero molti interrogativi con l'ipotesi che qualcuno voglia speculare su questo affare.
«1. Il sito ricade in area annessa al bene archeologico Tratturello Via Traiana per la quale le Norme del PRG vietano categoricamente nuovi produttivi o che compromettono la morfologia e i caratteri del suolo;
2. Il sito individuato ricade a pochissima distanza dalla strada Appia Traiana, che risulta positivamente inserita all'interno del Progetto della Via Francigena del Sud, all'interno di un sentiero a percorrenza lenta di interesse storico, artistico e ambientale;
3. Il Piano Comunale dei Tratturi del Comune di Terlizzi, approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 24/2008, inserisce il sito individuato per la localizzazione dell'intervento all'interno dell'area annessa al suolo tratturale;
4. Il sito individuato quale sede per l'impianto produttivo in argomento ricade in zona a destinazione agricola. In tale area ci sono tante costruzioni per la residenza estiva. Il contesto è quello tipico dei paesaggi rurali di questa parte della Puglia, fatto di estensioni di terreno coltivato originariamente ampie, sulle quali spiccano ancora, antichi presidi, le antiche dimore per la villeggiatura otto/novecentesche appartenute alla nobiltà e all'alta borghesia del passato locale;
5. gli impianti a biomasse vanno prioritariamente realizzati in siti industriali esistenti;
6. l' Impianto ha una durata di 20 anni: una società con soli 10 mila euro di capitale versato quali garanzia puo' offrire nel ripristino del paesaggio;
7. Terlizzi registra una piccola produzione di olive rispetto a tutti gli altri comuni del circondario. Questo comporterà un traffico notevole di mezzi per il trasporto di morchia e sansa provenienti da città limitrofe per un raggio di 30 km;
8. La viabilità intorno all'area interessata non è strutturata a gestire il traffico che si produrrebbe».
Secondo Città Civile vi sarebbero dietro «affari da capogiro» con un importo complessivo del progetto di ben 14 milioni di euro. Progetto che prevederebbe «lo stoccaggio coperto di 730000 tn/anno di cui 90 % sansa più 10% pollina. Il raggio di conferimento è di 30 km ed è enorme comprendendo Andria, Trani, Bitonto, Cassano delle Murge, ecc».
All'interno di questo impianto, dovrebbero essere conferite morchia e sansa, che servirebbero quindi alla produzione di gas quali Gpl (circa 3000 tonnellate l'anno e quindi circa 9 tonnellate al giorno) e CO2. Da Città Civile spiegano anche che «ogni conferente di sansa degli Oleifici si dovrebbe riprendere i liquidi e i solidi residui digestati e stoccati a meno dei metalli pesanti».
La vita utile dell'impianto sarebbe dunque di oltre 20 anni.
GLI INTERROGATIVI
Il movimento civico Città Civile lancia dunque una serie di interrogativi: «la prima domanda da porsi è: perché la Società proponente (con soli 10 mila euro di capitale versato) vuole realizzare la centrale nell'agro terlizzese? Sorgenia Bio Power srl poteva fare il suo business in un paese vicino più appropriato. Terlizzi infatti ha un agro di appena 6923 ettari a fronte dei 40.000 ettari di Andria (Bisceglie 6925, Trani 10341, Barletta 14935, Corato 16935, Bitonto 17834 ha, Ruvo 22383 ha). Terlizzi oltre ad avere una limitata estensione come superficie terriera, è una città con una piccola produzione di olive rispetto a tutti gli altri comuni del circondario - è l'osservazione che arriva dal direttivo -. Non si comprende dunque l'interesse a costruire nella nostra comunità un impianto di biogas. Sarebbe più adatta una città con una produzione di morchia e sansa notevolmente superiore a quella terlizzese. Oppure una Città più baricentrica rispetto all'area di conferimento».Insomma vi sarebbero molti interrogativi con l'ipotesi che qualcuno voglia speculare su questo affare.
IL "NO" SECCO ALLA REALIZZAZIONE DELL'IMPIANTO
Città Civile dunque, alla vigilia della Conferenza di Servizi che si svolgerà nelle prossime ore grida forte, grida forte il suo "no" a quello che definisce «uno scempio» ed elenca le ragioni per cui quell'impianto non s'ha da fare:«1. Il sito ricade in area annessa al bene archeologico Tratturello Via Traiana per la quale le Norme del PRG vietano categoricamente nuovi produttivi o che compromettono la morfologia e i caratteri del suolo;
2. Il sito individuato ricade a pochissima distanza dalla strada Appia Traiana, che risulta positivamente inserita all'interno del Progetto della Via Francigena del Sud, all'interno di un sentiero a percorrenza lenta di interesse storico, artistico e ambientale;
3. Il Piano Comunale dei Tratturi del Comune di Terlizzi, approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 24/2008, inserisce il sito individuato per la localizzazione dell'intervento all'interno dell'area annessa al suolo tratturale;
4. Il sito individuato quale sede per l'impianto produttivo in argomento ricade in zona a destinazione agricola. In tale area ci sono tante costruzioni per la residenza estiva. Il contesto è quello tipico dei paesaggi rurali di questa parte della Puglia, fatto di estensioni di terreno coltivato originariamente ampie, sulle quali spiccano ancora, antichi presidi, le antiche dimore per la villeggiatura otto/novecentesche appartenute alla nobiltà e all'alta borghesia del passato locale;
5. gli impianti a biomasse vanno prioritariamente realizzati in siti industriali esistenti;
6. l' Impianto ha una durata di 20 anni: una società con soli 10 mila euro di capitale versato quali garanzia puo' offrire nel ripristino del paesaggio;
7. Terlizzi registra una piccola produzione di olive rispetto a tutti gli altri comuni del circondario. Questo comporterà un traffico notevole di mezzi per il trasporto di morchia e sansa provenienti da città limitrofe per un raggio di 30 km;
8. La viabilità intorno all'area interessata non è strutturata a gestire il traffico che si produrrebbe».